Appartenenti alla comunità zoroastriana di Persia, emigrata in India nell’8° sec., dopo l’invasione arabo-islamica. I particolari storici di tale emigrazione sono poco noti, ma sembra attestata la loro diffusione soprattutto nel Gujarat dal 10° sec. e il successivo concentramento a Bombay (18° sec.), dove fondarono una colonia basata principalmente sul commercio. L’elevata cultura e la florida economia ...
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dakhmè ‘Torri del silenzio’, usate dai seguaci della religione di Zarathustra, e ancora oggi dalle comunità della diaspora zoroastriana nell’India (Parsi), per l’esposizione dei cadaveri che, secondo i [...] precetti più antichi dello zoroastrismo, non possono essere né inumati né cremati. Sono costruzioni in muratura, di forma cilindrica, alte 4 o 5 m; al centro hanno un pozzo e tutto intorno letti di pietra ...
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zoroastrismo La religione dell’Iran antico, fino all’avvento dell’islam, cioè fino alla conquista araba dell’impero persiano dei Sasanidi alla metà del 7° secolo. Prende il nome dal suo fondatore, Zaratustra, [...] sociali diversi da quelli dominanti nella religione indiana dei Veda. La figura di Zaratustra nella tradizione religiosa iranica e parsi è pressoché totalmente inserita in un contesto di motivi leggendari che traggono in parte la loro origine da uno ...
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Khvaētvadatha Termine avestico designante la strettissima endogamia, fino all’incesto, ammessa, e secondo alcuni raccomandata, dalla legge sacra zoroastriana. Attestata storicamente in epoca sasanide, [...] è ripudiata dai moderni Parsi, che ne contestano il valore religioso e normativo nella tradizione mazdeistica. ...
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Orientalista francese (Parigi 1731 - ivi 1805), fratello di Louis-Pierre. Durante un suo soggiorno in India (1755-1761) riuscì a procurarsi, primo fra gli Occidentali, alcuni manoscritti dell'Avesta, il [...] testo sacro dello zoroastrismo, e a farsi iniziare dai dotti parsi all'interpretazione di esso. Tornato in Francia, fece conoscere all'Occidente nella sua versione francese (1771) i testi da lui ritrovati. ...
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ZARATHUSTRA
Antonino Pagliaro
È il nome del fondatore della religione mazdaica che dall'età degli Achemenidi fino alla conquista araba fu la religione nazionale dell'Īrān (v. zoroastrismo). La forma [...] spedizione di Serse contro i Greci. Presso altri scrittori greci si parla del quinto o sesto millennio a. C. La tradizione pārsī fissa invece l'età di Z. a 300 anni prima di Alessandro Magno e parecchi studiosi moderni accettano questa data, che ha ...
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sufismo
Termine derivato dall’ar. sufi, indicante chi pratica il tasawwuf, nozione che designa nell’islam l’equivalente della dottrina e della pratica mistica e ascetica del cristianesimo, in aggiunta [...] , si focalizzarono sempre di più sulla gnosi. In questa metamorfosi ebbero un ruolo primario il neo-platonismo, le dottrine parsi, indiane e buddhiste e anche il misticismo speculativo cristiano. Gli ordini sufi più importanti in India furono quello ...
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ZERVANISMO (dal pers. zervān akarana "tempo illimitato")
Antonino Pagliaro
Più che rappresentare in seno allo zoroastrismo (v.) una setta con propria dottrina e cerchia chiusa di adepti, lo zervanismo [...] , Ahriman non sarebbe nato". Una deviazione che certo risponde alle varie interpretazioni teologiche che si affermavano nella cerchia dei Pārsī si ha in Šhahrastānī (1086-1133), il quale insieme con la setta degli Zervaniti, secondo la quale il tempo ...
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Persiani
Pietro Mander
Gli acerrimi nemici dei Greci antichi
I Persiani erano un popolo affine ai Medi, dalle origini oscure, che abitava l’attuale regione iranica di Fars (antica Parsa). Non sappiamo [...] di metà in India, e molti altri nei paesi anglofoni. Questi fedeli sono anche detti adoratori del fuoco, ma il loro nome è Parsi (Persiani, appunto, anche se dovettero abbandonare la Persia e rifugiarsi in India, da dove si sono poi diffusi nel mondo ...
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FANTINO
Jean-Marie Sansterre
Quando, nel maggio del 591, viene citato per la prima volta nelle fonti a noi note, F. appare già rivestire il rango di defensor della Chiesa romana e serviva nell'amministrazione [...] di Palermo Vittore di consegnare a F., perché la interrogasse sulla vicenda e prendesse i provvedimenti che gli sarebbero parsi opportuni, una religiosa di nome Vittoria, appartenente alla comunità del monastero di S. Martino de Scalis presso Palermo ...
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parsi
agg. e s. m. [dal pers. pārsī «persiano»]. – Relativo o appartenente ai Parsi, comunità zoroastriana dell’India, discendente dagli zoroastriani di Persia ivi immigrati fin dal sec. 8° d. C., in seguito all’invasione araba e alla islamizzazione...