CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] struggenti, rivelano in maniera più netta la finezza e la novità di un linguaggio poetico nel complesso gravato di tanta oratoria inerte.
Si pensi all'essenzialità di liriche quali Ave, Nevicata, Nella piazza di San Petronio, evitando però l'insidia ...
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MAINARDI, Arlotto (Arlotto il Pievano)
Giuseppe Crimi
Figlio di Giovanni di Matteo di Mainardo, notaio fiorentino, rinchiuso più volte nel carcere delle Stinche, e di madre ignota ma legittima, nacque, [...] il Piovano Arlocto per se et per tucte quelle persone le quali drento entrare vi volessino"), posta a Firenze nell'oratorio di Gesù Pellegrino o dei Pretoni, della quale è conservato soltanto un rifacimento.
La cosiddetta Vita che accompagna i Motti ...
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CORRADO, Quinto Mario
Francesco Tateo
Nacque ad Oria, città del Salento, nel 1508, primo figlio di un agricoltore di nome Fabio e di una Aloisa Caputo, sorella di un monaco appartenente all'Ordine di [...] De lingua Latina libri XIII, che dalla trattazione delle lettere giunge, attraverso quella delle parti del discorso, all'esame dell'oratoria e della poetica. D'altra parte una lunga orazione composta nel '70, e pubblicata a Napoli nel '71, sulla vita ...
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GUIDACCI, Margherita
Simona Carando
Nacque a Firenze il 25 apr. 1921 da Antonio, avvocato, e da Leonella Cartacci.
Figlia unica, trascorse un'infanzia e un'adolescenza solitarie, a contatto con un mondo [...] (1951-95) ed Elisa (1956).
La sua seconda opera Morte del ricco, uscì, anch'essa a Firenze, nel 1954. Si tratta di un oratorio ispirato al cap. 16 del Vangelo di Luca, in cui è narrata la parabola del "ricco cattivo" (Epulone) e del "povero Lazzaro ...
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MANUZZI, Giuseppe
Antonio Carrannante
Ultimo di cinque figli, nacque il 18 marzo 1800 in località Bulgaria (frazione di Cesena) da Francesco e da Maddalena Magnani.
Ancora fanciullo fu ospitato da un [...] trasandatezza linguistica dei moderni fiorentini, non dovette attirare su di lui troppe simpatie (Delle lettere del p. A. Cesari dell'Oratorio, raccolte e pubblicate ora per la prima volta, I-II, Firenze 1845-46).
L'impresa in cui si compendia la ...
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CANCELLIERI (de Cancellieri, de Cancellariis, Cancellarius), Chiaretto Costanzo
Roberto Ricciardi
Nacque a Pistoia nella seconda metà del secolo XV, anche se non siamo in grado di indicare con precisione [...] un intento divulgativo, e il C. si scusa di non aver potuto, da filosofo qual egli è, conferirle un'eleganza di tipo oratorio; d'altronde egli antepone la "verità alla grazia stilistica" (c. Aiv). Suo scopo è fare cosa gradita al Vitelli e ottenerne ...
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GUIDICCIONI, Laura
Teresa Megale
Nacque a Lucca il 29 ott. 1550 da Niccolò e Caterina de' Benedetti. Appartenente a una famiglia di antica nobiltà, crebbe in un ambiente colto, che in passato era stato [...] il dramma in un prologo e tre atti musicato da Emilio de' Cavalieri, rappresentato per la prima volta a Roma nell'oratorio di S. Maria in Vallicella nel febbraio 1600. Il testo della Rappresentatione, nella quale la storiografia musicale ravvisa il ...
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FABBRI, Filippo Ortensio
Lucinda Spera
Non si hanno notizie biografiche precise di questo letterato, assiduo frequentatore dell'ambiente culturale formatosi nel primo Settecento intorno alla corte pontificia. [...] stessi anni, di due testi musicati da Alessandro Scarlatti. Il primo fu il Sedecia re di Gerusalemme (Urbino 1705), oratorio a cinque voci eseguito ad Urbino e dedicato al cardinal legato Sebastiano Antonio Tanari. Dell'opera fu redatta e pubblicata ...
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CHERUBINI, Giuseppe
Cesare De Michelis
Nacque a Venezia, nella parrocchia di S. Eufemia alla Giudecca, il 7 sett. 1738, con il cognome Chiribiri, ch'egli stesso, come attesta una sua poesia, volle cambiare [...] (Venezia 1772), nelle quali non mancano le testimonianze della sua educazione letteraria e della vivacità di uno stile oratorio singolarmente colloquiale; naturalmente vi si ritrova anche l'inevitabile abiura dei propri trascorsi mondani: "io che ho ...
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Prosatori Latini del Quattrocento – Introduzione
Eugenio Garin
I
L'insidia implicita nel concetto stesso di genere letterario ha non di rado contribuito a falsare la prospettiva necessaria a ben collocare [...] a dissertare abbastanza a lungo intorno a due forme letterarie tipiche, l'epistola e il dialogo,[5] accennando insieme al genere oratorio, da cui gli altri due si distaccano pur non senza svelare un'intima parentela. L'epistola - egli dice - è il ...
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oratorio1
oratòrio1 agg. [dal lat. oratorius, der. di orator -oris «oratore»]. – 1. a. Che concerne l’oratore o le orazioni (nel sign. classico di questa parola, cioè i pubblici discorsi): stile o.; declamazione o.; l’arte o. (o, assol., l’oratoria);...
oratorio2
oratòrio2 s. m. [dal lat. tardo (eccles.) oratorium, der. di orare «pregare»]. – 1. Luogo sacro destinato al culto, talvolta riservato solo a determinate persone della famiglia o della comunità per la quale è stato costruito, in...