Spettacolo teatrale musicale di argomento leggero, oscillante tra il comico e il sentimentale, che prevede l’alternanza di brani cantati, danze e scene interamente recitate in prosa.
L’o. nasce nell’Ottocento, dietro influsso tanto del Singspiel quanto dello spettacolo à vaudeville, e ha in Parigi e Vienna i maggiori centri di produzione. Più comica e brillante la tendenza dell’o. francese (Hervé, ...
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zarzuela Operetta spagnola, seria o giocosa, di musica, prosa e danza, di argomento e ambiente locale. I primi esempi di z. risalgono alla prima metà del Seicento, benché il genere si riallacci a precedenti [...] tipologie di teatro musicale spagnolo. Il genere giunse alla sua maturità solo nel 19° sec. quando divenne espressione spagnola dell’operetta europea. Uno degli esempi più celebri e significativi è La gran vía (1886) di F. Chueca e J. Valverde. Altri ...
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shōkageki Operetta giapponese direttamente ispirata alle riviste europee e americane. La presentazione è grandiosamente spettacolare e le compagnie sono formate esclusivamente da ragazze anche per le parti [...] maschili ...
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Attore siciliano (Catania 1872 - Milano 1937); autodidatta e burattinaio con M. Insanguina, passò all'operetta e al varietà finché, dopo una infelice esperienza nel teatro napoletano, entrò a far parte [...] della compagnia siciliana di G. Grasso, nella quale salì in tale rinomanza da superare quella del maestro. Fatta compagnia, prima (1912) con M. Bragaglia e poi a sé (1914), ottenne vivissimo plauso per ...
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Pseudonimo, anagrammato dal cognome di Armand Ménard, attore di varietà, di operetta, di teatro e di cinematografo, nato a Parigi il 23 maggio 1869, ivi morto il 13 ottobre 1935. ...
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Autore drammatico francese (Parigi 1831 - ivi 1897). Insieme con L. Halévy creò il tipo di operetta che, musicato da J. Offenbach, ebbe un'immensa fortuna (La belle Hélène, 1864; La grande duchesse de [...] Gérolstein, 1867; Le petit duc, 1878, ecc.) e scrisse commedie gaie e briose (Fanny, 1868; Le réveillon, 1872; e altre fra cui primeggia Frou-frou, 1869). Accademico di Francia nel 1888 ...
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Attrice italiana (Roma 1917 - ivi 2018). Figlia d’arte, ha cominciato giovanissima a recitare come cantante d’operetta per poi passare alla prosa. Per tutta la vita ha recitato in teatro. Negli anni Trenta [...] si è dedicata anche all’avanspettacolo e alla rivista. Negli anni Cinquanta comincia a recitare per il grande schermo, spesso in ruoli secondari e al fianco di Totò, in film come Chi si ferma è perduto ...
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soubrette Nel teatro comico francese dell’epoca classica, la servetta brillante.
Per estensione, nell’opera lirica e nell’operetta, personaggio femminile con analoghe caratteristiche di vivacità e spigliatezza. [...] Nel teatro di rivista, e anche nel varietà televisivo, la protagonista femminile (attrice, cantante e ballerina) dello spettacolo ...
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Commediografo francese (Vence, Alpi Marittime, 1862 - Parigi 1915). Ebbe notevole successo di pubblico con il vaudeville e l'operetta brillante. Fra le sue commedie più fortunate: Les surprises du divorce [...] (1888); Les 28 jours de Clairette (1892); Le billet de logement (1901); La chaste Suzanne (1913) ...
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Commedia del drammaturgo spagnolo Tirso de Molina (pseud. di Gabriel Téllez; 1579 -1648). Agli inizi degli anni Venti del Novecento dalla commedia derivò l'operetta Don Gil dalle calze verdi, con libretto [...] di M.C. Corsi e musiche di E. Carabella ...
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operetta
operétta s. f. [dim. di opera]. – 1. In genere (ma poco com.), breve opera, cioè scritto letterario o componimento poetico di piccola mole: compose in un volumetto, il quale egli intitolò «Vita Nuova», certe o., siccome sonetti e...