LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] 1238), in A. Castellani, La prosa, rispettivamente pp. 77-79, 81-142, 143, 145, 147-151, 153-155, 155-156, 157-158; Omelia padovana (1220/1240), in G. Folena, Inizi romanzi, Padova 1971, nr. 42; Affitti della badia di Santa Fiora (1240 ca.), in A ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] destinatari, i quali possono interagire nel discorso, come avviene normalmente, oppure si limitano ad ascoltare (conferenza, omelia, lezione cosiddetta frontale). Lo scritto è solo eccezionalmente in situazione: per es. quando, in una riunione, un ...
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L’arte del dire, cioè del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto è studiata nella sua attuazione pratica, nelle sue manifestazioni storiche, nella sua evoluzione, nei [...] e Apuleio. Negli ultimi secoli dell’Impero i due più importanti generi d’o. furono il panegirico e la predica (omiletica ➔ omelia).
Medioevo ed età moderna
O. civile. - Nel Medioevo, l’o. continuò a essere considerata la più nobile delle arti, e ...
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FOLENA, Gianfranco
Lorenzo Renzi
Nacque a Savigliano (Cuneo) il 9 apr. 1920 da Umberto e da Nora Alberti. Di famiglia toscana, si formò alla Scuola normale superiore di Pisa e all'università di Firenze. [...] di consueto, attraverso la presenza del veneziano (accanto al greco, al francese e a lingue orientali). E rimasta inedita, un'Omelia padovana della prima metà del Duecento, all'edizione della quale il F. aveva dedicato più di vent'anni, e che aveva ...
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Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] ) GCM: mi sa che sei qui a i seminario di Moneglia te? (in Giani preprint 2000, es. 2)
nell’omelia in (21) la citazione riandiamo al principio, originariamente un invito, eredita l’illocuzione di domanda retorica dell’enunciato complessivo introdotto ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] chiese, i Sermoni Subalpini (XII-XIII secolo) – imponente raccolta di prediche in volgare –, la traduzione interlineare dell’omelia pseudo-agostiniana del codice 199 della biblioteca di Einsiedeln (Ugolini 1944: 180-181). Il filone religioso, assieme ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] non era tenuta allo stesso grado di approfondimento di quella in latino e al clero o ai dotti. Perfino nel tradurre omelie latine in volgare bisognava stare attenti ad adattarle al livello degli ascoltatori; per es., a volte era opportuno «aliter ...
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omelia
omelìa (o omilìa) s. f. [dal gr ὁμιλία «riunione, conversazione» (der. di ὁμιλέω «adunarsi, conversare»), lat. tardo homĭlia o homelĭa]. – 1. Nella liturgia cattolica, esposizione e commento di passi della S. Scrittura, spec. del Vangelo...