CLUNIACENSI
F. Gandolfo
Benedettini riformati facenti capo all'abbazia borgognona di Cluny (v.). Lo stretto legame mantenuto dalle varie fondazioni con la casa madre fu un fatto nuovo nella cultura [...] , per consentire ai monaci di privilegiare l'aspetto liturgico, fondato sulla estenuante celebrazione degli uffici diurni e notturni. Proprio perché era mancata una linea di intervento dell'Ordine nelle vicende artistiche, la qualità delle imprese ...
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Istituto nazionale L.U.C.E
Gian Piero Brunetta
di Gian Piero Brunetta
Organo tecnico istituito nel 1924 e denominato inizialmente L'Unione Cinematografica Educativa (da cui l'acronimo L.U.C.E., usato [...] qualità delle riprese e delle inquadrature, e una cura stilistica che portava a utilizzare controluce, effetti notturni, panoramiche verticali e orizzontali, movimenti ascensionali che spingevano in direzione simbolica, quasi a suggerire un ascensus ...
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PAER, Ferdinando Francesco
Giuliano Castellani
PAER, Ferdinando Francesco (diffusa anche la grafia Paër, alla francese). – Nacque a Parma il 1° luglio 1771 da Giulio e Francesca Cutica, in una famiglia [...] musica vocale da camera, comprendente oltre 150 ariette, romances e Lieder a una voce e più di 40 duettini e notturni, sinfonie, ouvertures, concerti solistici, danze e marce, sonate e pezzi staccati per strumento solo nonché opere didattiche per il ...
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Le arti del Veneto
Giovanna Baldissin Molli
Unità e molteplicità, ricercata bellezza, tecnica scaltrita, materiali differenziati, consapevolezza e autoreferenzialità caratterizzano la storia delle arti [...] cupo e drammatico, di materia pittorica crepitante e consumata, prevalente nell’ultimo quarto del secolo, il gusto per i notturni e le luci artificiali, spesso realizzati direttamente su supporti in pietra nera. Più o meno in rapporto con Tiziano ...
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MARCELLO, Benedetto Giacomo
Marco Bizzarini
Nacque a Venezia il 24 luglio 1686, ultimogenito di Agostino, del ramo alla Maddalena, e di Paolina Cappello S. Lunardo, patrizi veneti (la data del 24 giugno, [...] di umile condizione, allora ventiquattrenne: l'aveva sentita cantare per la prima volta cinque anni prima sui battelli notturni del Canal grande ed era rimasto sbalordito dalla sua voce. Prese dunque l'indigente ragazza sotto la propria protezione ...
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MESI e CALENDARIO
E. Coche de La Ferté
L'iconografia dei mesi è legata a quella dei calendarî (v. stagioni), di cui costituisce anzi un elemento che nell'antichità e particolarmente verso la fine dell'antichità, [...] di Venere. Questa danza è presa dalla festa delle Veneralia, celebrata il 1° Aprile e senza dubbio durante la veglia notturna della stessa. Dedicata alla Venus Verticordia questa festività è stata descritta da Ovidio (Fast., iv, 133-164) che ha ...
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SANTI di Tito
Nadia Bastogi
SANTI di Tito (Santi Titi, Santi di Tito Titi). – Nacque a Firenze il 5 dicembre 1536, nel popolo di San Michele Visdomini, da Maria d’Andrea di Benaccio e da Tito di Santi [...] è l’Adorazione dei pastori di s. Giuseppe, per i Guardi, dove il colorito naturale e gli effetti di luce notturna rendono con semplice e sacrale intensità una scena di rustico naturalismo. I corpi rivelano lo studio grafico dal modello naturale, che ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] suggestione narrativa.
Le veglie dei contadini, che si radunavano a turno nelle diverse case o stalle per svolgere lavori notturni al coperto, sono state l’equivalente popolare dei banchetti patrizi e poi dei salotti altoborghesi. Ne restano tracce ...
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Vedi VERNICE NERA, Vasi a dell'anno: 1966 - 1997
VERNICE NERA, Vasi a
P. Mingazzini
Con questo nome s'intende una categoria di vasi interamente verniciati in nero, generalmente senz'altra decorazione [...] , o i bei vasi plastici, come il vasetto ad astragalo, che probabilmente era una brocchetta per l'olio per i giochi notturni, o finanche uno strano tipo di vasetto, nel quale si è voluto vedere un poppatoio per lattanti.
Un posto a parte ...
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ALDROVANDI, Ulisse
Giuseppe Montalenti
Nacque a Bologna l'11 sett. 1522 da Teseo, notaro e segretario del Senato bolognese, e da Veronica d'Antonio Marescalchi. Manifestò precocemente spirito avventuroso [...] eterogenei, ma non sempre fedelmente seguiti. L'A. tratta dapprima delle aquile e degli avvoltoi, poi dei rapaci notturni. Pipistrelli e struzzi sono riuniti in un gruppo degli uccelli di transizione, mentre il Wotton aveva riconosciuto (come già ...
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notturno
agg. e s. m. [dal lat. nocturnus, der. di nox noctis «notte»]. – 1. agg. a. Della notte, che è proprio della notte: le ore n.; quiete, silenzio n.; le tenebre n.; Quali fioretti dal n. gelo Chinati e chiusi (Dante). b. Di cose, che...
segnale
s. m. [lat. tardo signale, neutro sostantivato dell’agg. signalis, der. di signum «segno»]. – 1. a. Indicazione di tipo ottico o acustico, per lo più stabilita d’intesa o convenzionale, con cui si dà una comunicazione, un avvertimento,...