Filosofo e teologo (Pallet, in Bretagna, 1079 - monastero di Saint-Marcel-sur-Saône 1142). Considerato, con Anselmo d'Aosta, come uno degli iniziatori del "metodo scolastico", la sua opera teologica lo [...] del linguaggio" con un notevole interesse per il problema del valore dei "termini", anche in rapporto alle opposte tesi nominalistiche e realistico-platoniche, e in vista di una teoria del sermo e del carattere logico-astratto del concetto); gli ...
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Umanista (n. Vigoleno - m. Venezia 1500), forse parente di Lorenzo. Insegnò retorica a Pavia (1466-77) donde passò a Genova e quindi (1481) a Venezia, succedendovi a G. Merula. Nel 1496 fu incarcerato [...] , De expetendis et fugiendis rebus (post., 1501), 49 libri: vi compaiono ampî squarci di scritti scientifici, fino ad allora ignoti (Ippocrate di Chio, Aristarco di Samo, Erone, Archimede), accanto a discussioni logiche e di fisica nominalistica. ...
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BARBARO, Ermolao (Almorò)
Emilio Bigi
Nacque a Venezia nel 1453 (o 1454) da Zaccaria (figlio di Francesco) e da Clara Vendramin. Ancora fanciullo, intorno al 1460, fu inviato a Verona presso il suo omonimo, [...] anche il suo interesse filosofico e letterario per le calculationes suiseticae,cioè per quelle sottili questioni di logica nominalistica, che egli aveva sentito discutere a Pavia: "delectavit me subtilitas, et fastidituin ad hoc aevi nomen placere ...
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CORTESI URCEO, Antonio, detto Codro
Lucia Gualdo Rosa
Nacque a Rubiera (Reggio Emilia) il 14 0 il 17 agosto del 1446 da Cortese.
La prima data la fornisce egli stesso nel quarto Sermone (Opera, Basileae [...] . 48 s. e 124-145), la lezione umanistica si inserisce senza rotture in una gloriosa tradizione medievale tutta aristotelica o nominalistica. Certo non è facile giudicare dell'autenticità della fede di un umanista italiano del '400, di un'epoca cioè ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] volgare. D'altro canto appare però chiaro che la differenziazione da lui fatta tra toscano, italiano e volgare è pressoché nominalistica; il volgare è sempre riferito, infatti, all'area toscana e il C. non sipone certo il problema dei volgari non ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] ' sarebbe caratterizzata da "bassa standardizzazione e alto polimorfismo" (ibid., p. 92). La questione rischia dunque di essere nominalistica. Per evitare equivoci è forse bene riservare al termine koinè il senso di varietà standardizzata nata dal ...
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nominalistico
nominalìstico agg. [der. di nominalismo e, nel sign. 2, di nominale] (pl. m. -ci). – 1. Relativo al nominalismo: la concezione, la soluzione n. del problema degli universali, in filosofia; sterili discussioni n., nel gergo politico...
agrivoltaico (agrovoltaico) agg. Relativo a un impianto, a un sistema che genera energia elettrica mediante assorbimento di luce solare nei terreni che contemporaneamente vengono utilizzati per le coltivazioni agricole; agrofotovoltaico. ||...