In filosofia il criterio proposto da K. Popper per distinguere la scienza empirica dalla non-scienza. Erroneamente individuato dai neopositivisti nella ‘verificabilità’ degli asserti, consisterebbe invece [...] secondo Popper, sul piano logico, nella ‘falsificabilità’ delle teorie (ossia nel loro essere suscettibili di una falsificazione in seguito alla scoperta di fatti empirici che contraddicano le conclusioni ...
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verificazione
verificazióne [Der. del part. pass. verificatus di verificare (→ verifica)] [LSF] Atto ed effetto del verificare; l'effetto è propr. la verifica, ma questo termine è oggi inteso come sinon. [...] in atto per verificarlo (v. epistemologia: II 435 f). La formulazione di tale principio è dovuta ai filosofi neopositivisti del Circolo di Vienna, che cercarono di fissare un criterio di significatività che distinguesse gli enunciati scientifici ...
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linguaggio
linguàggio [Der. di lingua] [LSF] Il mezzo con cui gli uomini si scambiano reciprocamente informazioni; tale scambio, i cui veicoli (vocaboli) sono simboli di significato noto agli interlocutori, [...] L. speciale di simulazione: v. simulazione: V 224 a. ◆ [FAF] L. teorico: il linguaggio delle teorie scientifiche; per i neopositivisti, esso andava trasformato in l. osservativo: v. epistemologia: II 436 a. ◆ [ELT] [INF] Sistemi a l. ospite: v. base ...
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Scienza
Gerard Radnitzky
Paolo Rossi
di Gerard Radnitzky, Paolo Rossi
SCIENZA
Teoria della scienza di Gerard Radnitzky
sommario: 1. Introduzione. 2. Che specie di disciplina è la teoria della scienza [...] la storia è stata senza dubbio molto rilevante. Va però subito sottolineato che alcune delle tesi di fondo dei neopositivisti (anche in questo eredi delle posizioni di Mach) tendevano ad affermare l'irrilevanza dell'analisi storica per la filosofia ...
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filosofia
Stefano De Luca
L'amore per la conoscenza
L'unica definizione condivisa della filosofia (dal greco philèo "amare" e sophìa "sapienza") è contenuta nell'etimologia della parola: amore per il [...] per una visione più critica della scienza e per una forte attenzione ai suoi aspetti logico-linguistici. I neopositivisti vogliono rifondare la conoscenza sulla base di un linguaggio scientifico unificato, che elimini le ambiguità e le deformazioni ...
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Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] , che pure ne condivideva la plausibilità. Il logicismo doveva comunque suscitare l’interesse del primo L. Wittgenstein e dei neopositivisti, che videro in esso, in accordo con i principi dell’empirismo, la possibilità di non ammettere altri tipi di ...
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neopositivismo
neopoṡitivismo s. m. [comp. di neo- e positivismo]. – Corrente filosofica, detta anche positivismo logico, costituitasi prima come «Circolo di Vienna» intorno al filosofo della scienza M. Schlick, poi, dopo il manifesto del...
neopositivista
neopoṡitivista s. m. e f. e agg. [comp. di neo- e positivista] (pl. m. -i). – Esponente, fautore, seguace del neopositivismo: le concezioni, la dottrina dei n.; e come agg.: i filosofi n.; il movimento neopositivista.