La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] e della f. matematica. Nella discussione con Carnap del 1963 Popper aveva già sostenuto con forza che il tentativo dei neopositivisti di far coincidere "la linea di demarcazione fra scienza e metafisica con quella fra scienza e non senso" è fallito ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Filosofo della scienza e della politica, teorico della “società aperta” e critico [...] alla logica dell’induzione
La formazione di Popper avviene nel contesto di un dibattito epistemologico egemonizzato dal neopositivismo del Circolo di Vienna. Il movimento, pur tra oscillazioni e differenze, si contraddistingue per alcuni punti fermi ...
Leggi Tutto
Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] . Marty e G. Frege nell’Europa centro-orientale, B. Russell e G.E. Moore in Inghilterra, L. Wittgenstein e i neopositivisti del circolo di Vienna in Austria e, dopo la diaspora provocata dall’annessione nazista, nei paesi anglosassoni, E. Cassirer in ...
Leggi Tutto
Filosofo e pedagogista statunitense (Burlington, Vermont, 1859 - New York 1952). Studiò all'univ. del Vermont e alla "Johns Hopkins" di Baltimora. Dal 1884 al 1894 insegnò in varie università del Middle [...] cui critica l'atomismo conoscitivo e il dualismo forma-contenuto e analitico-sintetico, come erano sostenuti dai neopositivisti. Con i maggiori fra questi, tuttavia, accettava di collaborare all'Encyclopedia of unified science, pubblicata a Chicago ...
Leggi Tutto
Negli ultimi tempi, alcuni economisti che si muovono nel contesto della teoria dell'equilibrio generale hanno dato all'economia del b. un carattere operativo che consente di farne la base teorica della [...] , si pongono alla politica economica.
La funzione sociale del b. può essere impiegata - ad avviso di alcuni economisti neopositivisti - anche per confrontare l'efficienza di diversi sistemi economico-sociali. In tal caso tutte le variabili e le ...
Leggi Tutto
Mises, Richard von
Matematico e filosofo austriaco, naturalizzato statunitense (Leopoli 1883 - Boston 1953). Prof. di tecnologia in varie univv. tedesche, poi (1920-33) di matematica all’univ. di Berlino; [...] , 1939; trad. it. Manuale di critica scientifica e filosofica) M. mostra la tendenza a inserire il neopositivismo nell’arco di sviluppo del positivismo ottocentesco, pur insistendo, nello spirito più autentico della posizione neopositivistica, sull ...
Leggi Tutto
VANNI ROVIGHI, Sofia
Michele Lenoci
– Nacque a Croara, frazione di San Lazzaro di Savena (Bologna), il 28 settembre 1908 da Carlo Vanni, ingegnere fiorentino, e da Laura Calzoni, bolognese.
Con decreto [...] , nella filosofia contemporanea. Per le tematiche e il metodo delle scienze, resi familiari dall’assidua frequentazione dei neopositivisti logici, Vanni Rovighi mantenne sempre un forte interesse, che la spinse a iscriversi alla facoltà di scienze ...
Leggi Tutto
(App. IV, i, p. 7o8).
Esauritosi il programma di ricerca neopositivistico, la riflessione filosofica sulla conoscenza scientifica e sulla sua metodologia appare suddivisa, nel ventennio compreso tra i [...] fosse stata messa in discussione dallo strumentalismo di Mach e Duhem e benché il problema del realismo fosse stato liquidato dal neopositivismo come pseudo-problema, la questione del rapporto fra teorie e realtà era risorta all'interno dello stesso ...
Leggi Tutto
Crisi della ragione
Aldo Giorgio Gargani
La revisione critica della nozione di razionalità
L’ingresso nel 21° sec. non ha visto l’elaborazione di nuove proposte riguardo a progetti teorici forti di [...] del logicismo, dell’atomismo logico di Bertrand Russell così come l’epistemologia del Circolo di Vienna e del neopositivismo logico. Ma è proprio nei confronti del carattere asistematico, empirico, definito contingentemente volta a volta dell’analisi ...
Leggi Tutto
FROLA, Eugenio
Francesco Lerda
Nato a Montanaro, frazione di Torino, il 28 sett. 1906 da Mario e da Maria Pons, si laureò in ingegneria civile presso il politecnico di Torino nel 1929 e in matematica [...] scienze di Torino, fu uno dei fondatori, nel 1947, del Centro di studi metodologici di Torino, ispirato alle idee del neopositivismo logico del circolo di Vienna, anche se, specie verso la fine della sua vita, si trovò, sotto diversi aspetti, molto ...
Leggi Tutto
neopositivismo
neopoṡitivismo s. m. [comp. di neo- e positivismo]. – Corrente filosofica, detta anche positivismo logico, costituitasi prima come «Circolo di Vienna» intorno al filosofo della scienza M. Schlick, poi, dopo il manifesto del...
neopositivista
neopoṡitivista s. m. e f. e agg. [comp. di neo- e positivista] (pl. m. -i). – Esponente, fautore, seguace del neopositivismo: le concezioni, la dottrina dei n.; e come agg.: i filosofi n.; il movimento neopositivista.