MORE, Henry
Guido Calogero
Pensatore inglese della cosiddetta scuola platonica di Cambridge, nato a Grantham nel 1614, morto a Cambridge il 1° settembre 1687. Di famiglia calvinista, ma alieno dal calvinismo, [...] sepolta nella cappella di quell'istituto. Immersosi negli studî filosofici, subì soprattutto l'influenza dei neoplatonici: e del neoplatonismo sviluppò specialmente il lato mistico e teosofico, non senza cadere nelle stravaganze della taumaturgia, a ...
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verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] questo punto di vista concezioni ontologiche della v. possono trovarsi tanto nel pensiero greco, da Parmenide a Platone fino al neoplatonismo, quanto in quello cristiano, da s. Agostino a s. Tommaso.
Nell’altra prospettiva, che è decisamente la più ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Gli Antiqui e il Medioevo
Renato De Filippis
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il sapere altomedievale si sviluppa in un continuo confronto [...] in nove libri, è uno dei testi base dell’erudizione fino al XII secolo, ed è anch’esso influenzato da correnti neoplatoniche. Un manuale molto più agile e scarno solo le Istituzioni di Flavio Aurelio Magno Cassiodoro, in soli due libri, uno dedicato ...
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immaginazione
Nella psicologia aristotelica, facoltà di produrre immagini sensibili (φαντάσματα). Connessa ai sensi ma non limitata o condizionata da essi, distinta dall’intelletto e dall’opinione, l’i. [...] in rapporto a oggetti presenti ai sensi, sia costruendone liberamente senza riferimento immediato agli oggetti stessi. Il neoplatonismo, soprattutto con Plotino, tenta una sintesi della dottrina aristotelica e di quella platonica, spiegando l’operare ...
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ORAZIONE
Achille BELTRAMI
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
. Antichità classica. - Il sistema retorico che, derivato dalla conciliazione dei due indirizzi pratico e scientifico risalenti rispettivamente ai [...] e Romani a un dipresso dal principio del sec. I a. C. sino agli ultimi tempi della nuova sofistica e del neoplatonismo, ossia da Cornificio e Cicerone fino a Longino e Siriano, abbracciava, nel suo complesso, la seguente materia. Anzitutto la natura ...
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ISIDORO il Filosofo
Guido Calogero
Filosofo neoplatonico, vissuto fra la seconda metà del V e la prima del sec. VI d. C., successore di Marino nello scolarcato della scuola di Atene. Damascio, che fu [...] , Das Leben des Philos. Isidorus, Lipsia 1911). Abbandonando del tutto quell'elemento razionalistico-matematico che nel neoplatonismo di Proclo e Marino aveva integrato il motivo mistico-religioso, egli sviluppò soltanto quest'ultimo, ricollegandosi ...
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Scienza greco-romana. Scienza e istituzioni nella Tarda Antichita
Ilsetraut Hadot
Scienza e istituzioni
La matematica
Le quattro scienze matematiche ‒ aritmetica, geometria, astronomia e musica, riunite [...] e insegnò almeno fino al 550.
Trasmissione ed edizioni dei testi matematici
Quasi nulla ci è giunto delle opere matematiche dei neoplatonici del V e del VI sec., benché ci fossero fra loro matematici famosi. Della scuola di Atene sono arrivati fino a ...
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rationes seminales
Locuz. lat. (propr. «ragioni seminali») che traduce il greco λόγοι σπερματικοί. Venne usata la prima volta da Cleante di Asso (seguito da altri stoici) per indicare i principi vitali [...] esseri», cercò di conciliarne il concetto con la sua teoria delle potenze divine. Il concetto fu poi sviluppato ampiamente nel neoplatonismo: attraverso le r. s. il nous e l’anima del mondo costituiscono e sorreggono tutti gli esseri, in ciascuno dei ...
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Ulrico di Strasburgo
Teologo e filosofo (n. Strasburgo - m. Parigi 1277-78). Domenicano, fu discepolo di Alberto Magno e maestro a Parigi. Inserendo nell’agostinismo motivi di derivazione neoplatonica [...] è presentata con la simbologia del perpetuo raggiare da Dio, fonte luminosa dalla quale «fluiscono» gli esseri e da cui le intelligenze sono illuminate. Per questo U. è uno dei primi rappresentanti del ‘neoplatonismo’ della scuola di Colonia. ...
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Filosofo, matematico e medico musulmano (Wasīǵ, nel territorio di Fārāb, Turchestan, 870 circa - Damasco 950). Oltre alle traduzioni e ai commentarî di Porfirio e dell'Organon di Aristotele, compose un [...] che saranno sviluppate dai filosofi arabi che seguiranno (Avicenna, Averroè, ecc.). Professò un aristotelismo fortemente imbevuto di neoplatonismo. Nell'opera L'armonia tra Platone e Aristotele cercò una conciliazione tra la tesi platonica che il ...
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neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...
neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.