ERCOLANI (Hercolani), Carlo
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Macerata il 7 marzo 1756, terzogenito (il fratello Giuseppe fu violinista e compositore) di Francesco e di Teresa Mancini, entrambi patrizi [...] nel quale il traduttore-poeta espone i suoi principi di estetica; delle scelte linguistiche si sottolineò il rifiuto del "neologismo oltramontano" a favore della "purità dell'idioma", e del metodo traduttivo la cura di rendere l'effetto senza curarsi ...
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CAPELLI, Angelo Felice
Ugo Baldini
Figlio di Stefano, nacque a Parma il 2 nov. 1681. Fu probabilmente suo zio il noto musicista e maestro di cappella Giovanni Maria Capelli (Affò-Pezzana).
Le notizie [...] completa il lavoro avviato nelle Novissimae ed ha il fantasioso titolo di Tabulae helioselenokrozeoaroaphrobermometricae, in cui l'elefantiaco neologismo pone assieme i nomi greci dei pianeti.
Nel corso della redazione dell'opera il C. giunse a ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] tutta la poesia montiana è il ricorso all’onomastica classico-mitologica, marca distintiva del neoclassicismo letterario. Il più celebre neologismo montiano è l’aggettivo tricolore (nella Bassvilliana IV, 327; nel Prometeo I, 626; e nel Bardo IV, 26 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Progetti costituzionali: Mario Pagano
Dario Ippolito
Le tendenze costituzionalistiche della cultura giuspolitica italiana, già cospicue all’inizio del Settecento, si accentuarono nel corso del secolo, [...] termidoriano. Particolarmente rilevante, sotto questo riguardo, è la vicenda costituzionale della Repubblica di Genova, ῾democratizzata᾿ – il neologismo è coniato in quegli anni –, senza subire l’occupazione militare dell’Armée d’Italie.
L’originario ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] Leopardi aggiunge, in un passo dello Zibaldone datato 26 giugno 1821, un terzo elemento, che chiama voci europee o (con un neologismo da lui coniato) europeismi, formato da voci comuni a tutte le lingue colte d’Europa, specialmente «in politica e in ...
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GIANNINI, Guglielmo
Sandro Setta
Nacque a Pozzuoli il 14 ott. 1891 da Federico, giornalista napoletano d'origine pugliese, e dall'inglese Mary Jackson. Fondamentale, nella formazione del G., fu la figura [...] .
Nella teorizzazione che volle darne il G. negli anni 1944-45 tale disprezzo, che si impose con un neologismo (qualunquismo) da allora assai diffuso nel linguaggio comune, interpretò innanzitutto la stanchezza morale e il desiderio dell'Italia ...
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Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] », disumazione «dissotterramento», doglianza «lamentela», raddurre «ricondurre», travolgersi «mutarsi»), si notano «un vigoroso ingresso del neologismo contemporaneo» (Poggi Salani 2001) e la creazione di nuove voci o nuove accezioni (multistirpe ...
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Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] lessicale di questa prosa si deve soprattutto all’uso intensivo di suffissi per formare parole alterate e derivate e neologismi. L’alterazione ha spesso valore satirico (così i sostantivi vanitaduzza e tisicuzzo) tra i suffissi più usati per i ...
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GADDA, Carlo Emilio
Giorgio Patrizi
Nacque a Milano il 14 nov. 1893 da una famiglia originaria di Fagnano Olona, presso Varese.
Il padre, Francesco Ippolito, fratello di un ministro dei Lavori pubblici [...] ) come nel gergo della burocrazia o della tecnica, nei luoghi comuni o negli arcaismi dell'espressione letteraria, nei neologismi o nelle deformazioni dell'espressività d'autore. Il pastiche, fondato su un'idea di rappresentatività popolare cui il G ...
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COLLI, Vincenzo, detto il Calmeta
Marzio Pieri
Della nobile famiglia dei Colli di Vigevano, nacque, intorno al 1460, nell'isola di Chio, dove il padre ricopriva una magistratura genovese. Portato bambino [...] (forse scherzose) di cortigianesca maldicenza (lettera del Bembo a Emilia Pio del 20 marzo 1504), o a quel neologismo, "calmeteggiare" (lettera alla Pio del 3 maggio 1506), che forse vuoi semplicemente indicare una raffinata maschera ondeggiante fra ...
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neologismo
s. m. [dal fr. néologisme, comp. di néo- «neo-» e gr. λόγος «parola», col suff. –isme «-ismo»]. – In genere, parola o locuzione nuova, non appartenente cioè al corpo lessicale di una lingua, tratta per derivazione o composizione...
neologia
neologìa s. f. [dal fr. néologie, comp. di néo- «neo-» e -logie «-logia»]. – In linguistica, il processo di arricchimento del lessico di una lingua attraverso la creazione di parole nuove, cioè di neologismi in senso stretto, o attraverso...