(anche trelina o terlina) Moneta milanese di mistura, così chiamata forse perché equivalente a 3 denari; coniata a cominciare da Giovanni Maria Visconti duca di Milano e fino al regno di Filippo IV. Per [...] analogia, anche monete di ugual valore coniate in altre zecche ...
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stellino Moneta d’argento (testone) di Cosimo I de’ Medici duca di Firenze, detta così perché contrassegnata da una stella posta dietro la testa del sovrano. Fu emessa nel 1554 per facilitare i pagamenti [...] dovuti dallo Stato e specialmente quelli delle truppe ducali ...
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. Moneta d'oro del peso di grammi cinque e un quarto all'incirca, fatta coniare per la prima volta da Alfonso il Magnanimo a Gaeta tra l'anno 1436 e il 1442. Valeva un ducato e mezzo, e fu detta perciò [...] e V d'Aragona.
Bibl.: Corpus nummorum italicorum, II; S. Ferraro, Le monete di Gaeta, Napoli 1915; E. Martinori, La moneta, Roma 1915, s. v.
Alfonsino fu chiamato anche, dal nome dell'inventore (il napoletano Alfonso de' Ferri, vissuto nel sec. XVI ...
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Bronzo a forma di moneta fabbricato in Italia (4°-5° sec.), diverso dalle monete per il contorno circolare scavato intorno alle due facce. I c. riportano sul verso raffigurazioni di divinità o illustri [...] personaggi e sul recto scene mitiche o circensi. È incerto se i c. fossero mezzi di propaganda pagana di senato e aristocrazia romana o emissioni relative ai giochi ...
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sesterzio Antica moneta romana, di argento durante la Repubblica, poi di ottone, quando divenne l’unità monetaria (il cosiddetto grande bronzo). Nel 3° sec. il s. scomparve dalla circolazione; con sestertium [...] (omettendo mille) si indicò la somma di 1000 s., e con gli avverbi moltiplicativi (omettendo centena milia) la somma di 100.000 sesterz ...
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(o selmino) Moneta mantovana d’argento del valore di una lira, dei duchi Vincenzo I, Francesco IV e Ferdinando; portava al dritto lo stemma dei Gonzaga, al rovescio la figura di s. Anselmo di Lucca con [...] il pastorale e in atto di benedire. Fu imitata dai signori di Bozzolo e di Guastalla, che posero però nel rovescio la figura di s. Pietro ...
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(o marchesina) Moneta emessa dagli Estensi, marchesi di Ferrara e dai Gonzaga, marchesi di Mantova. Marchesano Ducato d’oro di Ludovico III Gonzaga, che fece coniare anche il mezzo marchesano d’oro e [...] il marchesano d’argento. Lo stesso nome era già stato dato al grosso, con il tipo del tornese, di Teodoro I Paleologo, marchese di Monferrato, coniato a Chivasso ...
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terzolo Moneta milanese di mistura, detta anche terzarolo. Dei denari t., ricordati in documenti milanesi della seconda metà del 12° sec., non si conosce nessun esemplare; si hanno invece denari t. dal [...] 1250 al 1310, del valore della metà del denaro imperiale; con lo stesso ragguaglio furono in uso a lungo lire e soldi di t. come monete di conto ...
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tremisse Moneta d’oro dell’Impero romano prima e bizantino poi (pari a 1/3 del valore del solido aureo), che in seguito divenne l’unità della monetazione aurea dei Longobardi e dei Franchi. Si hanno t. [...] con i nomi dei re longobardi, con il nome di Carlomagno, o senza il nome del sovrano ma con quello del luogo ...
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GIULIO
Moneta papale. Il grosso o carlino papale, assunto questo nome quando Giulio II nel 1503, riformando la moneta, ne migliorò l'intrinseco e il peso, lo conservò fino a quando prevalse il nome di [...] paolo, cominciato a usarsi sotto Paolo III ...
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moneta
monéta s. f. [lat. monēta, propr. attributo di Giunone, che secondo gli antichi (come der. di monere «avvertire») significherebbe «l’avvertitrice», per i buoni avvertimenti dati dalla dea ai Romani nei pericoli; l’estensione di sign....
monetabile
monetàbile agg. [der. di monetare], non com. – Detto di metallo, che può essere monetato, che è adatto a essere ridotto in moneta: l’adozione dei metalli preziosi ... come materia m. (Boccardo).