GRUPPO
Ugo Amaldi
. Termine matematico, corrispondente a un concetto che, per quanto implicito in molti ordini di questioni, anche elementari, ha trovato la sua formulazione precisa soltanto nella [...] iv il punto di coordinate cartesiane ortogonali u, v), si proietta stereograficamente questo piano sulla sfera di raggio 1, che ha modo propriamente discontinuo. È questo il cosiddetto gruppo modulare, perché il modulo k2(τ) del Legendre, il quale è ...
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Generalità. -
1. Si tratta di un termine matematico, del quale gioverà chiarire il significato in via intuitiva, prima di passare alla definizione precisa e ai necessarî sviluppi teorici. Consideriamo [...] U, P, il punto P′ ha, rispetto a I′, O′, U′, la stessa coordinata proiettiva di P rispetto ad I, O, U (n. prec.). Ai tre punti fondamentali I, O as sono altrettante costanti, il cui determinante - modulo della sostituzione lineare (13) - è diverso da ...
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. Nell'uso comune della parola, "curva" significa linea non retta e non composta di linee rette. Già Parmenide d'Elea, secondo Proclo nel Commento all'Euclide, distingueva le linee in rette, curve e miste. [...] sen x, nel punto all'infinito dell'asse x: se si proietta questo punto in un punto proprio O, si ottiene una curva che : per
le curve Cn,p formano una famiglia di curve a moduli generali, dipendente da 4n parametri; e questa è irriducibile almeno per ...
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Finito
Antonio Machì
(XV, p. 399)
Matematica del finito
Diversi filoni della ricerca matematica che mostrano particolare vitalità si possono ricondurre all'interesse per i problemi del finito. L'analisi [...] il problema è quello di prendere i coefficienti del polinomio modulo un numero primo p. Poiché su un campo finito esiste 22n per la somma topologica di n piani proiettivi, 122n per la somma di un piano proiettivo ed n tori e 22n per una bottiglia di ...
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IPERSPAZIO (ted. mehrdimensionale Raum)
Alessandro Terracini
1. Sotto la voce dimensioni è stata esposta un'analisi di questo concetto, secondo la quale allo spazio fisico si devono attribuire tre dimensioni, [...] non appartenente a nessuno di essi, da questo centro i due iperpiani si proiettano l'uno sull'altro in modo che ogni punto P di a viene ad determinanti, n. 5)
di modulo A = ∣aik∣ diverso da zero, e viceversa. Se il modulo A è nullo, la sostituzione ...
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VARIETÀ (App. II, 11, p. 1089)
Edoardo Vesentini
In geometria il termine v. è comunemente inteso in due differenti accezioni: v. algebrica (per la quale rinviamo alla voce geometria: Geometria algebrica, [...] spazio euclideo e lo spazio proiettivo reali.,da un lato, lo spazio proiettivo complesso e le v. algebriche T??? (X) il campo dei vettori nulli in ogni punto di X); b) è un modulo sopra l'anello &scr;F(X) (per ogni coppia di elementi t di &scr ...
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. L'aggettivo "cubica" da "cubo" significa di terzo grado, e in questo senso s'applica ad equazioni, o forme algebriche di terzo grado, rappresentanti curve, o superficie, o varietà a quante si vogliano [...] il punto P descrive la curva (teorema di G. Salmon). Questo birapporto si chiama modulo della C3. Esso dà l'invariante assoluto rispetto alle trasformazioni proiettive della C3, e anzi si dimostra che condizione necessaria e sufficiente affinché due ...
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Gruppi
GGeorge W. Mackey
di George W. Mackey
SOMMARIO: 1. Introduzione e storia. □ 2. Concetti fondamentali. □ 3. Anelli di endomorfismi e gruppi lineari. □ 4. La struttura dei gruppi finiti. □ 5. Gruppi [...] teoria delle rappresentazioni proiettive con moltiplicatore σ1. Quindi basta considerare soltanto un moltiplicatore in ogni classe di similitudine. Quando G è finito, ogni moltiplicatore è simile a uno i cui valori assoluti hanno tutti modulo uno. Il ...
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STORIA DELLA MATEMATICA
Luigi Borzacchini
STORIA DELLA MATEMATICA
Il tempo della scienza senza tempo
La matematica è la più antica e la più immutabile delle discipline. Si può dire che la matematica [...] arithmeticae, parte dalla teoria delle congruenze modulo per sviluppare una lunga serie di capitoli D′ su r e A″, B″, C″, D″ su t). Nella geometria proiettiva tutte le rette si incontrano, le parallele in un punto all’infinito sulla retta ...
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NEUROBIOLOGIA
János Szentágothai
Giorgio Macchi e Marina Bentivoglio
Organizzazione neuronale cerebrale e cerebellare di János Szentágothai
sommario: 1. Introduzione generale: formazioni laminari del [...] (e in tal caso può a ragione esser definito ‛proiettivo', cioè di tipo B), oppure, se costituisce una ‛linea ", 1977, CXXII, pp. 393-413.
Goldman-Rakic, P.S., Modular organization of prefrontal cortex, in ‟Trends in neuroscience", 1984, VII, pp ...
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congruenza
congrüènza s. f. [dal lat. congruentia, der. di congruens -entis: v. congruente]. – 1. Convenienza, corrispondenza, proporzione fra due cose: non c’è molta c. tra quello che dice e quello che fa. 2. Con accezioni partic. in matematica:...
velocita
velocità s. f. [dal lat. velocĭtas -atis, der. di velox -ocis «veloce»]. – 1. La rapidità di movimento di un corpo, tanto maggiore quanto maggiore è il cammino percorso in un dato tempo, valutabile quindi dal rapporto tra il cammino...