Scienza indiana: periodo classico. La tradizione del vyakarana (grammatica')
George Cardona
La tradizione del vyākaraṇa (grammatica')
L''Aṣṭādhyāyī' di Pāṇini
L'Aṣṭādhyāyī (Trattato in otto capitoli) [...] (Commento letterale alle [forme linguistiche] difficili) di Śaraṇadeva (tardo XII sec.), che tuttavia non risponde al modello consueto. Śaraṇadeva non si limita infatti alla parafrasi e spiegazione dei sūtra, accompagnata da esempi e controesempi ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] mentale e men che mai cerebrale, la teoria della pertinenza ha proprio questa pretesa. È sua ambizione proporre un modello della mente umana che spieghi in dettaglio il funzionamento del linguaggio e della comunicazione e che magari possa essere ...
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Scrivere e digitare
Giuseppe Antonelli
Il ritorno alla scrittura
Fino a una ventina d’anni fa, il dominio dell’audiovisivo – dei media detti non alfabetici – faceva prevedere una progressiva perdita [...] di CMC (e che risulta massima nelle chat, mentre è minima nelle e-mail).
Alcune sono rese grafiche che – sul modello delle forme inglesi, da subito diventate internazionalismi (per l’italiano, G. Fiorentino, F.F. Pellegrini, G. Perucci, Innovazione ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] e di Bruni, restarono in qualche modo una costante nel dibattito durato secoli sull’origine della lingua volgare. I due modelli sono di fatto due archetipi: Bembo, Sperone Speroni e molti altri attribuirono il passaggio al volgare a una rottura ...
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DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] modificata, nell'edizione del 1967; nella fase finale anche questa si dissolve in una nuova storicizzazione secondo il modello elaborato nel Profilo di storia linguistica italiana del 1953 ("tanti italiani quante le pievi"). Ad una critica a questa ...
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PASQUALI, Giorgio
Antonio La Penna
PASQUALI, Giorgio. – Nacque a Roma il 29 aprile 1885 da Gustavo e da Anna (Marianna) Lasagni.
Il padre, esperto di diritto internazionale e professionista ben noto, [...] Università di domani (Foligno 1923), in collaborazione con Piero Calamandrei, ma l’interesse durò per tutta la vita. Il modello, criticamente rielaborato, era l’università tedesca, che da quasi un secolo godeva di alto prestigio nel mondo: assenza di ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] e a quattro gradi di apertura in seguito alla chiusura delle vocali medioalte dovuta a un adeguamento al modello prestigioso del greco bizantino.
Nel vocalismo tonico, sviluppatosi dal tipo romanzo comune, è ampiamente diffusa la metafonesi indotta ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] tardi, la farsa rusticana Nniccu Furcedda («Nico stampella», cioè «storpio»), composta verso il 1730 da Girolamo Bax sul modello di quelle napoletane coeve. Il leccese Francescantonio D’Amelio (1775-1861) è invece l’iniziatore della tradizione lirica ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] 1830, secondo la preferenza manifestata fin dal Settecento dal Dictionnaire de l’Académie française, che certo servì da modello.
Il vocabolario della società Tramater riuscì il migliore disponibile, fino a quando non fu superato dal Tommaseo-Bellini ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] spagn. riesgo, ted. Risiko, turco riziko, risk, ungh. rizikó, ecc. Dal Rinascimento in poi, quando l’Italia divenne il modello culturale d’Europa, seguirono, sempre per prestito diretto o indiretto, termini d’arte, per es. fresco > albanese afresk ...
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modello
modèllo s. m. [lat. *modĕllus, dim. di modŭlus: v. modulo]. – 1. a. In genere, qualsiasi oggetto reale che l’artista si propone di ritrarre, o che un artigiano, un operaio abbia dinanzi a sé per costruirne un altro uguale o simile,...
modella
modèlla s. f. [femm. di modello]. – Donna che, come attività professionale, posa come modello per opere artistiche figurative o fotografiche, generalm. di nudo: fare la m.; essere la m. di un pittore, di uno scultore; fare da m. a...