Trombettista e compositore di jazz afroamericano (Alton, Illinois, 1926 - Santa Monica 1991). Di famiglia benestante, studiò musica al Juilliard Institute di New York. Nel 1947 si unì al quintetto di Ch. Parker e nel 1948 formò una propria big band con G. Mulligan, L. Konitz, J. Lewis, ecc. Negli anni Cinquanta e Sessanta ha costituito e guidato numerosi piccoli complessi che per l'originalità e la ...
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JAZZ
Antonio Lanza
(XVIII, p. 662; App. III, I, p. 822)
Nel corso degli anni Cinquanta il quadro jazzistico internazionale era caratterizzato da una straordinaria pluralità di correnti e di stili, spesso [...] un ottetto che fin nell'organico (comprendeva un corno francese e un basso tuba) si riallacciava direttamente al complesso di MilesDavis e Gil Evans che due anni prima aveva realizzato Birth of the cool. Lo stile dei californiani, brioso e piacevole ...
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Coltrane, John William
Leo Izzo
Una guida carismatica dell'improvvisazione jazzistica
Coltrane è stato uno dei più grandi innovatori del linguaggio jazzistico. Ha ampliato le potenzialità espressive [...] da una visione spirituale. È così diventato uno dei modelli più rappresentativi e imitati della storia del jazz
Dall'apprendistato con MilesDavis ai "passi da gigante"
Coltrane nasce a Hamlet, nella Carolina del Nord (USA), nel 1926 e raggiunge la ...
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Narrare con i suoni
Rita Valentino Merletti
Angela Mazzoccoli
Tutto intorno a noi è musica
C'è la musica della natura e quella degli strumenti, la musica dell'allegria e quella della tristezza, la [...] per le strade con il loro strumento, con la tromba o con il sax. Celebri sono rimasti la tromba di Louis Armstrong e di MilesDavis e il sax di John Coltrane.
Nel canto jazz c'è poi un modo di usare la voce come un vero e proprio strumento, per ...
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La musica nell’era digitale
Franco Fabbri
L’alta fedeltà come fenomeno di massa
Il pubblico iniziò ad associare l’aggettivo digitale al suono e alla musica negli anni Settanta del secolo scorso. Gli [...] le registrazioni di musica colta prevedono l’utilizzo di montaggi e perfino nel jazz gli album pionieristici di MilesDavis (1926-1991) intorno al volgere del decennio ruppero il tabù della totale estemporaneità, poiché erano basati sulle ...
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Legrand, Michel
Marta Tedeschini Lalli
Compositore francese, nato a Parigi il 24 febbraio 1932. Musicista dalla forte vena melodica, cominciò a comporre per il cinema negli anni Cinquanta, collaborando [...] Dingo (1992) di Rolf de Heer è tornato a fare ricorso al jazz, avvalendosi dello straordinario apporto di MilesDavis. Tra le collaborazioni con registi francesi, spicca quella con Claude Lelouch per Les misérables (1995; I miserabili). Realizzando ...
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Hendrix, Jimi
Ernesto Assante
Il demone della chitarra
Chitarrista, cantante e compositore rock afroamericano, Jimi Hendrix è stato il più importante chitarrista della storia del rock del 20° secolo. [...] 1969 Hendrix scioglie il suo gruppo Experience, mette in piedi la Band of gypsies, con Buddy Miles, immagina collaborazioni con MilesDavis, progetta di proiettarsi oltre la musica che ha fino ad allora suonato e registra una straordinaria quantità ...
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Pianista di jazz statunitense, nato a Plainfield (New Jersey) il 16 agosto 1929, morto a New York il 15 settembre 1980. Di famiglia borghese, rivelò fin dall'infanzia una spiccata propensione per la musica. [...] più felice. Così, nel 1957 registrò con Ch. Mingus East coasting e nel 1958 entrò nel complesso di M. Davis, col quale realizzò Basic Miles e, nel 1959, Kind of blue, uno dei dischi più importanti del jazz moderno, manifesto del jazz modale, cui ...
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Compositore e pianista di jazz canadese, nato a Toronto il 13 maggio 1912, morto a Los Angeles il 20 marzo 1988. Figlio di emigranti australiani, autodidatta, dopo le prime esperienze giovanili curò gli [...] parte ha il sopranista St. Lacy; nello stesso anno riprese a collaborare intensamente con M. Davis, il solista a lui più congeniale: nacquero così i dischi Miles ahead (1957), Porgy and Bess (1958), Sketches of Spain (1959), At Carnegie Hall (1961) e ...
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INGHILTERRA (ingl. e ted. England; fr. Angleterre; sp. Inglaterra; denominazioni che si equivalgono per il significato, che è "terra degli Angli"; in lat. Anglia; A. T., 47-48)
Roberto ALMAGIA
Pietro [...] C. Oman (voll. 7, Londra 1905 segg., a cura di varî collaboratori, Oman, Davis, ecc.); The Political History of England, ed. da W. Hunt e R. L. , Racine in England, Oxford 1922; D. H. Miles, The Influence of Molière on Restoration Comedy, New York ...
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