Friuli-Venezia Giulia
Regione amministrativa autonoma a statuto speciale dell’Italia settentrionale.
Friuli
(dal nome latino di Cividale, Forum Iulii). Le fonti attestano la penetrazione nel 4°-3° sec. [...] che divenne centro di civiltà per tutta la regione e, nella prima metà del 3° sec., sede episcopale. Con le migrazionibarbariche, a capo della regione friulana si pose Forum Iulii (Cividale), divenuto una fortezza chiave, ma ogni difesa fu spazzata ...
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La più occidentale delle tre penisole dell’Europa meridionale, chiusa a NE dai Pirenei, che rappresentano un confine naturale molto deciso. Con una superficie di circa 590.000 km2, la Penisola I. supera [...] culturale e linguistico romano; le migrazioni e invasioni successive, pur introducendo nuovi elementi culturali, ebbero scarso influsso sulla compagine della popolazione.
L’epoca delle invasioni barbariche vide incursioni di genti germaniche, con ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] segnala con ogni evidenza l’arrivo in I. di più migrazioni (2°-1° millennio a.C.), non particolarmente ricche di anni, si conservò stabile anche per il seguito. Le incursioni barbariche e le fasi di predominanza politica dell’uno o dell’altro ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] In conseguenza delle pesanti devastazioni della guerra e delle migrazioni di massa postbelliche, la popolazione polacca si ridusse a prodotti romani; verso il 5° sec. le invasioni barbariche portarono un notevole accrescimento di opere d’arte e di ...
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Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria [...] degli Elvezi nacquero vaste colonie e città dove l’influenza romana fu predominante. Nel periodo delle migrazioni e invasioni barbariche molti insediamenti si trasformarono in fortezze (Basilea, Losanna, Coira, Zurigo ecc.). Sono notevoli i resti di ...
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Dal Neolitico all'età dei metalli. Dalle prime comunità agricole alle società complesse: Europa
Mirella Cipolloni Sampò
Renato Peroni
Le prime comunità agricole
di Mirella Cipolloni Sampò
La "rivoluzione [...] 000 anni. Se l'equazione cultura=ethnos e il migrazionismo sono state le forme più artificiose ed estreme del diffusionismo temperata in coincidenza con le conquiste romane, nell'Europa "barbarica" dall'età carolingia in poi), l'età del Ferro ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I popoli delle migrazioni nelle regioni occidentali: I barbari
Alessandra Melucco Vaccaro
I barbari
Il termine deriva dal greco βάρβαρος (“straniero”); analogamente al [...] 1978), Spoleto 1980, pp. 89-106.
F. Coarelli, Il Foro Romano, I, Roma 1983, p. 282 ss.
L. Cracco Ruggini, I barbari in Italia nei secoli dell’impero, in G. Pugliese Carratelli (ed.),Magistra Barbaritas, Milano 1984, pp. 3-48.
S. Lusuardi Siena, Sulle ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
migrare
v. intr. [dal lat. migrare] (aus. essere). – Lasciare il luogo di origine per stanziarsi, anche solo temporaneamente, altrove. È più generico di emigrare (di cui non ha i sign. specifici), e si dice sia di masse umane e di gruppi etnici...