PACINI, Giovanni
Alfredo Bonaccorsi
Musicista, nato a Catania il 17 febbraio 1796, morto a Pescia il 6 dicembre 1867. Iniziò i suoi studî musicali a Roma e li compì a Bologna. Cominciò la carriera artistica [...] , p. es., al 2° atto, "Ah con lui mi fu rapita", ricca di melismi cadenzali più espressivi che virtuosistici, è una melodia tutta spontanea ed efficace, e i cori, che hanno grande importanza nell'economia dello spartito, e che vengono spesso usati o ...
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Scienza greco-romana. Armonica
Andrew Barker
Armonica
La scienza armonica nel IV secolo
Dallo studio delle fonti greche si evince che i fenomeni musicali iniziarono a essere considerati secondo un [...] , quanti di essi esistano e quali siano le distanze intervallari che li separano. Egli analizzò anche i vari modi in cui le melodie possono modulare da un tónos o da un genere a un altro; appare evidente come in tutti questi casi egli tentasse ancora ...
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GIORDANO, Umberto
Compositore, nato a Foggia il 27 agosto del 1867. Accademico d'Italia dal 1929. Nel 1881 entrò nel conservatorio di Napoli, nella classe di P. Serrao. Nel 1888, ancora alunno del conservatorio, [...] non vuole e non sa limitare il prorompere degl'impulsi schietti e aspira a un'assoluta libertà di espressione. Le melodie facili, quadrate, orecchiabili, delle sue opere si diffusero ovunque - come avvenne p. es. alla celebre romanza Amor ti vieta ...
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Compositore e poeta, nato a Reggio Emilia nel 1597 e morto a Modena il 22 ottobre 1681. Studiò a Roma. Recatosi a Venezia, partecipava all'apertura del S. Cassiano (1637) con il libretto dell'Andromeda, [...] la bella fusione, cui il F. era riuscito, dello stile recitativo con quello melodico, la vigoria della linea del basso, la spigliatezza e talvolta l'affettuosità della melodia. La fama del compositore s'accrebbe nel 1645 per l'invito della corte ...
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Fatto armonico dove, "in battere" del moto ritmico, s'introduce senza preparazione in un accordo una nota od un accordo che gli sono estranei. Per es.:
L'appoggiatura può essere, come in A, discendente, [...] le appoggiature, che rappresentava bene il criterio teorico di chi scriveva.
L'appoggiatura può avere anche carattere prevalentemente melodico. In passato si scriveva con una notina non fornita di valore proprio, ma che prendeva il suo valore ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Introduzione alla letteratura di Roma
Maurizio Bettini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La produzione letteraria romana ci si presenta [...] abbassamento del tono della voce. Per un poeta romano, insomma, è abbastanza naturale “cantare”.
Noi non potremo mai ascoltare la melodia, se possiamo chiamarla così, di un antico carmen. È anzi lecito chiedersi se gli autori romani che ci sono noti ...
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ROMANZA
Roberto CAGGIANO
Componimento poetico, che si riconnette al romance spagnolo dei secoli XV-XVI (e probabilmente il termine italiano deriva da quello francese, la romance), del quale però non [...] :
Oggi la romanza, con le sue linee formali ben definite e aderenti alla stroficità del testo, pervasa da caldo respiro melodico, ha ceduto il posto a una nuova forma, che pur mantenendosi ligia a quei principî di costruzione musicale senza cui non ...
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TOMMASINI, Vincenzo
Guido Maria Gatti
Compositore di musica, nato a Roma il 17 settembre 1880. Seguì gli studî classici e frequentò anche l'università dedicandosi particolarmente alla filologia (scrisse, [...] erotico per orchestra del 1909, il Quartetto in fa per archi del 1910), c'è in esse un sapore melodico e una solidità strutturale che non appartengono certo all'impressionismo, ma piuttosto si riallacciano a una tradizione italiana settecentesca ...
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VERACINI, Antonio
Gastone ROSSI-DORIA
Violinista e compositore, fiorito, nel tardo sec. XVII, presso la corte di Toscana, dove si trovava agli stipendî della granduchessa Vittoria. Quasi nulla si sa [...] il disegno corelliano. Il V. però conduce il discorso con maggiore libertà di articolazioni e amplia sensibilmente il fraseggio melodico, specialmente nei tempi in Adagio. Così anche notiamo nel V. uno sviluppo (non soltanto un rafforzamento) delle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luca Marconi e Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Cinquecento, con lo sviluppo della musica strumentale, il repertorio [...] .
Com’è facile intuire, nel ciclo di danze funzionali i singoli brani sono caratterizzati molto più in senso ritmico che melodico, e molto spesso una pavana e la gagliarda che la segue non sono che versioni ritmicamente variate della stessa identica ...
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melodico
melòdico agg. [dal lat. tardo melodĭcus, gr. μελῳδικός] (pl. m. -ci). – Della melodia, attinente alla melodia, che ha carattere di melodia: pensiero, discorso m.; frase m.; sviluppo di un’idea m., di un tema o motivo m.; la parte...
melode1
melòde1 s. f. [dal lat. tardo melode, rifacimento su ode del gr. μελῳδία], poet., ant. – Melodia: S’accogliea per la croce una melode Che mi rapiva (Dante); tacquer le melodi sante (Carducci).