Complesso delle risorse (terre, materie prime, energie naturali, impianti, denaro, capacità produttiva) e delle attività rivolte alla loro utilizzazione, di una regione, uno Stato, un continente, il mondo [...] s’innestano poi altre influenze, quali quella di M. Kalecki, a sua volta influenzato dal marxismo, e la critica del marginalismo elaborata da P. Sraffa. L’enfasi posta da Keynes sul problema dell’incertezza e sull’impossibilità di trattarla con le ...
Leggi Tutto
Economia
In economia, il termine ha più significati: il valore in denaro di beni; i beni stessi in cui il denaro è investito o, più comunemente, l’insieme dei beni destinati a impieghi produttivi per ottenere [...] a costituire il presupposto per l’aumento del reddito e quindi del risparmio. Nella teoria degli investimenti, l’efficienza marginale del c. misura il saggio di profitto atteso (detto saggio di rendimento interno) per un investimento iniziale che dà ...
Leggi Tutto
Previsioni economiche
Giovanni De Cindio
di Giovanni De Cindio
Previsioni economiche
Presupposti storici
La pratica sistematica delle previsioni economiche, cioè dell'attività di previsione avente [...] presso gli economisti classici, soltanto nella seconda parte del secolo fu al centro dell'attenzione degli economisti marginalisti, che presto la considerarono uno strumento essenziale per formulare teorie e produrre analisi economiche dotate di ...
Leggi Tutto
Distribuzione della ricchezza e del reddito
Alberto Quadrio Curzio
Introduzione
I problemi della distribuzione del reddito e della ricchezza sono da sempre rilevanti nella scienza economica in termini [...] (28)
dove c e α sono costanti. Questa funzione di produzione, detta 'funzione Cobb-Douglas', ha molte proprietà logico-intuitive. Tra queste le produttività marginali del lavoro e del capitale
∂Y/∂L = c(1-α)(K/L)α = w (29)
e
∂Y/∂L = cα(L/K)1-α = π ...
Leggi Tutto
CONSUMI
Stefano Zamagni e Gerardo Ragone
Economia
di Stefano Zamagni
Introduzione
Definendo il consumo come l'atto economico mediante il quale i beni vengono distrutti per soddisfare bisogni oppure [...] Nel generico punto P, la propensione media è misurata dal rapporto P=Yi/0=Yi, cioè dall'ampiezza dell'angolo α. La propensione marginale è invece misurata da Ci/ΔYi, cioè dall'ampiezza dell'angolo β. Come si vede immediatamente, α>β.
Se sono note ...
Leggi Tutto
Occupazione
Paolo Piacentini
Le indagini sulle forze di lavoro, la principale fonte statistica di rilevazione, classificano come occupato chi, nella settimana di riferimento, abbia lavorato almeno un'ora, [...] anche per contesti di mercato diversi dalla concorrenza pura, è il risultato della 'robustezza', negli approcci marginalisti, di due suoi fondamentali postulati: la 'disutilità' marginale crescente del lavoro per chi lo presta, e la sua produttività ...
Leggi Tutto
Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere. In senso più generale, anche la trasmissione dei dati e l’insieme delle strutture che la [...] impiegato per l’ottenimento delle i. stesse. Come è sostenuto dai marginalisti, l’agente economico acquisirà i. fin quando il suo costo marginale non eguaglierà il suo valore marginale.
I mercati nei quali l’i. è ritenuta tra i fattori principali ...
Leggi Tutto
Economia e politica del lavoro
Carlo Dell'Aringa
Introduzione
L'economia del lavoro è uno dei campi specialistici in cui si divide l'economia politica. Due filoni di pensiero si contendono, da sempre, [...] non fosse che un salario pari a zero non è plausibile dal punto di vista pratico. Il punto di forza dell'analisi marginalista è la prospettiva da cui si pone. Essa non si chiede come si distribuisce il prodotto nazionale fra i lavoratori e gli altri ...
Leggi Tutto
Risparmio
Pietro Alessandrini
Alberto Zazzaro
Definizione
Il risparmio è quella parte di reddito che non viene spesa a scopo di consumo. La determinazione contabile del risparmio è direttamente collegata [...] applicando il metodo di Lagrange, da cui risulta che l'utilità è massima quando U₁/(1+r)=U₂, dove U₁ e U₂ indicano le utilità marginali del consumo nel primo e nel secondo periodo e c₁+c₂/(1+r)=y₁+y₂/(1+r). Dal momento che il fattore (1+r) può ...
Leggi Tutto
marginale
agg. [der. di margine]. – 1. Del margine, che è al margine, che costituisce un margine: zona, area, spazio marginale. In partic.: a. Che è segnato sul margine di una pagina stampata o manoscritta: disegni, fregi m.; glosse m.; numeri...
marginalia
‹marǧinàlia› s. neutro pl., lat. mod. [der. del lat. classico margo -gĭnis «margine»], usato in ital. al masch. – Propriam., cose scritte sul margine, e perciò anche annotazioni poste in margine a codici antichi, spec. quando siano...