Cittadino di Mantinea che alla metà del sec. 6º a. C. emigrò a Cirene ove introdusse una costituzione schiettamente democratica giudicata poi eccessivamente radicale da Aristotele. ...
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Uomo politico e generale tebano (n. tra 420 e 415 - m. 362 a. C.). Allievo del filosofo pitagorico Liside, fu vicino ai democratici di Pelopida. Ottimo stratega, respinse l'invasione della Beozia sconfiggendo [...] in quanto Tegea e Megalopoli si erano alleate a Sparta, l'inutilità della terza e quarta spedizione nel Peloponneso (367, 362), avevano segnato il tracollo del prepotere beotico ancor prima che nella incerta battaglia di Mantinea E. perdesse la vita. ...
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Uomo politico e oratore greco (Atene 390 a. C. circa - Rodi dopo il 330). Aveva combattuto a Mantinea (362) e in Eubea (357; 350). Seguace del partito antimacedonico di Eubulo, fu (348) inviato nel Peloponneso [...] con una legazione incaricata di costituire una lega contro la Macedonia. Il tentativo fallì ed E. passò al partito filomacedonico. Demostene gli fu avverso dal tempo della pace di Filocrate (346) e lo ...
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Generale e uomo politico di Megalopoli nell'Arcadia (m. 227-26 a. C.). Comandò il contingente megalopolitano alla battaglia di Mantinea (250 circa) contro Sparta e in seguito alla vittoria divenne tiranno [...] di Megalopoli. Ma poi si accordò con Arato, rinunciò alla tirannide e fece aderire la sua città alla lega achea; in seno a quest'ultima rappresentò la tendenza antispartana, incontrando spesso l'opposizione ...
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Nome del padre e del figlio maggiore di Senofonte. G., figlio di Senofonte, nato dopo il 399 a. C., morì a Mantinea (362); la sua morte fu celebrata anche da Isocrate e Aristotele. ...
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Nome di tre re spartani della famiglia degli Agiadi: A. I salì al trono minorenne nel 394-3 a. C.; combatté contro Argo, Mantinea (385), di cui disperse gli abitanti, e Olinto, presso la quale morì nel [...] 380. A. II succedette al padre Cleombroto nel 371 a. C., ma morì dopo un anno senza eredi. A. III, minorenne ma già designato al trono nel 219 a. C., fu allontanato da Sparta dal tiranno Licurgo: tentò, ...
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Uomo politico e generale acheo (n. Megalopoli 252 a. C. circa - m. in Messenia 184 a. C.). Si distinse nella battaglia di Sellasia contro Cleomene III (222): fatto stratego (208), vinse, a Mantinea, Macanida [...] signore di Sparta. Rieletto stratego (206 e 201), durante la seconda guerra dei Romani contro i Macedoni propugnò una neutralità piuttosto benevola verso la Macedonia, temendo l'incremento della potenza ...
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Uomo politico e generale ateniese (circa 450-404 a. C.), una delle figure più importanti della guerra del Peloponneso. Eletto alla suprema carica di stratego, passò dal partito democratico a quello conservatore [...] per passare al partito conservatore di Nicia quando la politica dei democratici portò alla grave sconfitta ateniese-argiva di Mantinea (418) ad opera degli Spartani. Caldeggiò la spedizione ateniese in Sicilia contro Siracusa (416-15) e ne fu uno ...
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Nicia
Generale e politico ateniese (n. 470 ca.-m. 413 a.C.). Più volte stratego (dal 428-427 a.C. in poi) durante la guerra del Peloponneso, concluse (421) con Sparta la pace che da lui prende il nome [...] e che durò ben poco. Dopo la vittoria spartana a Mantinea (418), infatti, pur controvoglia, fu messo a capo con Alcibiade della spedizione in Sicilia (415-413), che si rivelò fallimentare e dove N. perse la vita. ...
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Ateniese (sec. 5º a. C.), figlio di Melanopo, mandato come stratego (427) a combattere contro Siracusa, non ebbe molto successo nella sua spedizione e, tornato ad Atene, fu processato per corruzione. Assolto, [...] di un armistizio, nel 423, e della pace, nel 421, con Sparta; eletto stratego nel 418 morì nella battaglia di Mantinea, dove comandava un corpo di 1300 Ateniesi. A lui è intitolato un dialogo giovanile di Platone intorno al concetto di coraggio ...
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