Scrittore francese (Parigi 1869 - ivi 1951). La sua prima formazione fu fortemente influenzata dall'ambiente familiare: il padre, il giurista Paul (1832-1880), apparteneva a famiglia di tradizioni calviniste; [...] , 1929; L'école des femmes, 1929; Interviews imaginaires, 1943; Thésée, 1946; Anthologie de la poésie française, 1949; Et nunc manet in te, 1951; Ainsi soit-il, ou Les jeux sont faits, 1952), ma soprattutto nel suo Journal (1889-1949), pubblicato dal ...
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Pittore, nato a Sampierdarena il 13 giugno 1832, morto a Firenze il 19 ottobre 1891. Inscritto fin dal 1849. all'Accademia ligustica di belle arti, nel 1857 vinse la pensione Marcello Durazzo. Si recò [...] qualche modernità. Dalle note del suo viaggio a Parigi si sa che ammirò Meissonier, Alma Tadema, ma non comprese bene Manet.
Soprattutto, come era buona tradizione dei pittori liguri, coltivò la decorazione ad affresco e nei quadri restò quasi sempre ...
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FORAIN, Jean-Louis
Louis Gillet
Disegnatore, incisore e pittore, nato a Reims il 23 ottobre 1852, morto a Parigi l'11 luglio 1931. Venuto a Parigi quindicenne, lavorò qualche mese nello studio di J.-B. [...] e Grévin. I primi quadri del F. (Au Buffet, Le Veuf, 1884-85) lo rivelano interamente sotto l'influenza del Manet. Ma poco tempo diede alla pittura, completamente assorbito dal lavoro di illustratore di giornali parigini, quali il Journal amusant e ...
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Renoir, Pierre-Auguste
Michela Santoro
Il pittore delle scene di vita vissuta
Dopo un esordio come decoratore, Pierre-Auguste Renoir diventa uno dei pittori impressionisti più famosi e acclamati. Tuttavia, [...] quartiere di Batignolles a Parigi, dove è solito riunirsi un gruppo di artisti innovativi che fa capo al maestro Édouard Manet. Sono anni di grandi sperimentazioni nel campo della pittura: mentre il pubblico è ancora affezionato ai temi storici, che ...
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Pittore belga (Lessins 1898 - Bruxelles 1967). Dopo brevi esperienze futuriste e cubiste, nel 1925 si unì al gruppo surrealista. A Parigi, dove rimase fino al 1930, fu amico di P. Éluard. I primi quadri [...] interpretando ancora in modo visionario la realtà (Sheherazade; interpretazioni di M.me Récamier di Gérard e del Balcone di Manet). Scrittore asistematico ma fecondo (la sua produzione è raccolta nel volume Tutti gli scritti, 1979), negli ultimi anni ...
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Critico e storico dell'arte romeno (n. Bucarest 1949). Ha studiato storia dell’arte a Roma (dove si è laureato con Cesare Brandi), Parigi e Monaco di Baviera. Professore ordinario di storia dell'arte moderna [...] si segnalano: L’ultimo Carnevale (2002); L’effetto Pigmalione: breve storia dei simulacri da Ovidio a Hitchcock (2006); Effetto Sherlock. Occhi che osservano, occhi che spiano, occhi che indagano. Storia dello sguardo da Manet a Hitchcock (2017). ...
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Letterato, pittore e incisore, nato a Cérilly (Allier) il 26 agosto 1823, morto a Parigi il 18 febbraio 1902. Fu allievo dell'Etex e del Couture. Ricco, visitò Londra, Amsterdam e Firenze, dove si stabilì. [...] tonalità cupe rischiarate poi da influssi inglesi e francesi del secolo XVIII; infine, non rimase insensibile alla pittura del Manet. Più celebre come incisore, maneggiò la punta secca abilmente, e di questa sua attività ci restano molti ritratti ...
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Wang Qingsong
– Artista cinese (n. provincia di Heilongjiang 1966). Ha studiato pittura alla Sichuan academy of fine arts. Dal 1996 ha iniziato a sperimentare e a utilizzare prevalentemente il mezzo [...] in cui si individuano circa cinquanta figure orientali che si immedesimano in vari personaggi tratti da opere di Michelangelo, E. Manet, S. Botticelli, J.-A.-D. Ingres, D. Velázquez, H. Matisse, P. Gauguin. Molti dei suoi lavori sono il risultato di ...
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Scrittore francese (Billom, Puy-de-Dôme, 1897 - Parigi 1962). Intellettuale di vasti interessi, tentato in gioventù dalla vita religiosa, fu bibliotecario alla Biblioteca naz. di Parigi (1920-42). Surrealista [...] 1944; Sur Nietzsche, 1945), nonché in La part maudite (1949), L'erotisme (1957) e La souveraineté (post., 1976). Scrisse altri saggi (Manet, 1955; La littérature et le mal, 1957; Les larmes d'Eros, 1961), poesie (La haine de la poésie, 1947; poi col ...
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Disegnatore francese (Flessinga 1805 - Parigi 1892). Nel 1824 combatté volontario per la libertà della Grecia; fino al 1830 circa militò in Francia, e forse nell'Africa del Nord; nel 1842 era a Londra. [...] soprattutto studiando Goya; non pochi dei disegni della maturità rivelano influenze di Delacroix e degli impressionisti, soprattutto di Manet. La sua arte è tuttavia profondamente originale: alla prontezza e alla rapidità del segno, alla tagliente ...
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impressionismo
s. m. [dal fr. impressionnisme]. – 1. Corrente artistica, la più vitale e rinnovatrice della pittura nel sec. 19°, che deriva il suo nome dall’epiteto spregiativo (impressionnistes, e questo dal titolo di un quadro di C. Monet,...
salon
〈salõ′〉 s. m., fr. [dall’ital. salone, vocabolo con cui il francese ha in comune anche le altre accezioni]. – Esposizione periodica di opere di artisti contemporanei. In partic. il termine designa la più importante esposizione d’arte...