Scultore e pittore francese, nato il 29 agosto del 1848 a Thiverval (Seine-et-Oise), morto a Parigi nel 1929. Abbandonata la giurisprudenza. a 23 anni apprese la pittura negli studî di Barthélemy Menns [...] alla morbida e larga maniera del Bastien-Lepage. Seguì una serie di quadri di genere, con studî di luci che ricordano il Manet. Perduta la moglie nel 1886, ritiratosi a vita solitaria, il B. si dedicò quale autodidatta alla scultura, per elevare alla ...
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Pittore e incisore, nato a Ostenda il 13 aprile 1860 da padre inglese e madre belga. Fu allievo dell'Accademia di belle arti di Bruxelles dal 1877 al 1880 e tra i fondatori del famoso gruppo brussellese [...] (1901,1909); Berlino (1903,1908); Roma (1911); ecc. Il lumaio (1880, museo di Bruxelles) mostra l'influenza che il Manet esercitò sui primi lavori dell'artista, il quale, però, prestissimo affermò la sua personalità, una delle più audaci, bizzarre e ...
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Pittore (Aix-en-Provence 1839 - ivi 1906). Di famiglia agiata, dovette tuttavia superare dure difficoltà per l'incomprensione del padre che ostacolò la sua vocazione; il carattere diffícile e le continue [...] la pubblicazione del romanzo dello scrittore, L'oeuvre, il cui protagonista, un pittore, "génie avorté", adombrava la figura di Manet, ma soprattutto quella di Cézanne. Nel 1861 si recò per la prima volta a Parigi dove, evitando ogni insegnamento ...
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Pittore (Anversa 1582 o 1583 - Haarlem 1666). Pur partecipe delle innovazioni caravaggesche importate dalla scuola di Utrecht, la sua pittura se ne distanzia per l'originalità nell'uso del colore e per [...] dai contemporanei, fu criticamente riscoperto solo nel 19º sec. e a lui guardarono con interesse artisti come G. Courbet, E. Manet, ecc.
Vita e opere
Iscritto dal 1610 nella gilda di San Luca di Haarlem, dove la sua famiglia si era trasferita dopo ...
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Pittore, nato a Parigi il 23 aprile 1822, morto ivi il 2 gennaio 1882. Entrò a 17 anni nello studio di L. Cogniet e nel 1844 espose per la prima volta al Salon. Nel 1849 partì per la Spagna; nel 1853 fece [...] a Tetuan). Nel 1863 tornò in patria. Era, ormai, quasi un dimenticato; nel pieno del movimento naturalista del Courbet, del Manet, i suoi soggetti marocchini (La giustizia del pascià (1866, museo di. Bagnères-de-Bigorre), Il commiato di Boabdil (1869 ...
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GORDIGIANI, Eduardo
Marco Pierini
Nacque a Firenze il 18 genn. 1866 dal pittore Michele e da Gabriella Coujère. Terminati gli studi classici al collegio Domengé nel 1880, intraprese, per volere della [...] al 1885 ebbero inizio i ricorrenti viaggi a Parigi con gli amici E. Fabbri e A. Müller, durante i quali conobbe E. Manet, J.-A. Renoir, H. Toulouse-Lautrec e P. Cézanne. La loro influenza, insieme con quella di G. Boldini, si rivelò determinante per ...
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RENOIR, Pierre-Auguste
René Schneider
Pittore, incisore e scultore, nato a Limoges il 25 febbraio 1841, morto il 3 dicembre 1919 a Cagnes (Alpes Maritimes). Entrò nello studio del Gleyre, dove i suoi [...] La loge (1874, coll. Samuel Courtauld, Londra), sebbene tutto in grigio e nero, mostra visi senza ombre. Gli esempî del Manet e del Monet finirono di emanciparlo quando dipinse il celebre Moulin de la Galette (1876, Louvre): aria aperta, a macchie di ...
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ROTHENSTEIN, William
Pittore e scrittore, nato a Bradford il 29 gennaio 1872. Studiò sotto A. Legros alla Slade School di Londra e più tardi sotto Julien a Parigi; si fece conoscere da prima come disegnatore [...] suo stile presenta varie fasi: dapprima subì l'influsso di J. A. Whistler (ritratto del Conder al Lussemburgo), poi quello del Manet e del Courbet; in seguito il suo disegno ha mostrato la tendenza a divenire più semplice e più monumentale.
Nel 1931 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Valentino Pace
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il primato della Francia
Nel campo della arti figurative è in atto un fenomeno di assestamento. [...] nuovo corso della pittura, alla Zattera di Jean-Louis-Théodore Géricault, al Déjeuner sur l’herbe di Edouard Manet fino alle Demoiselles d’Avignon (1907) di Picasso, che chiudono trionfalmente questo tracciato francocentrico.
Certo esistevano anche ...
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Pittore e scultore (Parigi 1834 - ivi 1917), uno dei più importanti pittori francesi della seconda metà del sec. 19º. Figlio di un banchiere d'origine italiana, ricevette nell'ambiente familiare un'educazione [...] , un pungente interesse per la vita contemporanea. Nel 1862 avvenne la scoperta delle stampe giapponesi e l'incontro con Manet; agli artisti che preparavano l'impressionismo D. rimase poi sempre vicino, anche se la sua pittura non può dirsi ...
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impressionismo
s. m. [dal fr. impressionnisme]. – 1. Corrente artistica, la più vitale e rinnovatrice della pittura nel sec. 19°, che deriva il suo nome dall’epiteto spregiativo (impressionnistes, e questo dal titolo di un quadro di C. Monet,...
salon
〈salõ′〉 s. m., fr. [dall’ital. salone, vocabolo con cui il francese ha in comune anche le altre accezioni]. – Esposizione periodica di opere di artisti contemporanei. In partic. il termine designa la più importante esposizione d’arte...