(fr. bible; sp. biblia; ted. Bibel; ingl. btble).
Sommario: Natura e carattere della Bibbia: Nome e divisione, autorità e ispirazione, p. 879; numero dei libri e canone, p. 882; ordine dei libri e carattere [...] d'après la tradition juive, Parigi 1925, p. 67-103. V. anche targum.
Versioni siriache. - La Pescitta. - In siriaco, lingua del gruppo aramaico, l'Antico Testamento fu tradotto per tempo dall'ebraico, benché non se ne possa fissare il tempo (si tiene ...
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SCRITTURA
Armando Petrucci
(XXXI, p. 232)
Storia della scrittura. - Ove si considerino s. tutte le "tracce grafiche dotate di significati convenzionali" (G.R. Cardona) che gli uomini hanno adoperato [...] grafico, derivato dalla lineare A, detto lineare B, usato per la lingua greca dei centri micenei e interpretato da M. Ventris nel 1952; si s. fenicia e da quella greca. La s. aramaica, derivata da quella fenicia e ampiamente adoperata in una vasta ...
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Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] anteriore era nella maggior parte dei suoi territorî di civiltà semitica. La lingua più diffusa erano i varî dialetti aramei. Con la caduta di Ninive Tigri e costituita, sovrapponendosi all'antica civiltà aramaica, un'imponente letteratura (v. arabi: ...
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. Quel gruppo di tribù appartenente alla grande famiglia etnica semitica che nell'ultimo quarto del secondo millennio a. C. occupò la Palestina e si costituì in unità nazionale si diede dapprima il nome [...] la più comune, sia nel seno stesso di quella comunità e nella sua lingua nazionale (Y hūd īm), sia nel mondo greco-romano ('Ιουδαῖοι, Iudaei cerca d'assicurare l'uniformità anche della traduzione aramaica (targūm) che rende i libri sacri intelligibili ...
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ISLAMISMO.
Carlo Alfonso NALLINO
Bruno DUCATI
Ernst KUHNEL
Sommario. - 1. Generalità (p. 603); 2. Distribuzione geografica e statistica dei musulmani (p. 604). - Sistema religioso: 3. Considerazioni [...] diversi dell'identica parola di Dio; il divario è di forma e di lingua, non di sostanza; il Corano corrobora i due primi, salvo che in , delle quali una è al-firdaws, risalente per trafila aramaica al greco παράδεισς, ed un'altra giannat ‛adn ossia il ...
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Penisola posta nella parte sud-occidentale dell'Asia fra 34° 30′ e 12° 45′ lat. Nord e 32° 30′ e 60° long. Est. Come regione naturale, l'Arabia dovrebbe includere anche il Sinai, la Siria e parte della [...] , per poi morire nel 1817 al Cairo. Abbastanza versato nella lingua araba e nella legge e nel costume islamico, le sue relazioni l'Euting, fra l'altro, prese il calco della celebre iscrizione aramaica del sec. V-VI a. C. che da quella località prende ...
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URSS (XXXIV, p. 816; App. I, p. 1098; II, 11, p. 1065)
Domenico RUOCCO
Wolfango GIUSTI
Tomaso NAPOLITANO
Gennaro CARFORA
Filippo COARELLI
Antonio DEL GUERCIO
Variazioni politico-amministrative. [...] , un palazzo e un edificio termale. Sono anche apparse numerose iscrizioni in una lingua sconosciuta (detta "grafia di Armazi"), ma con caratteri di origine aramaica.
La missione della Corasmia ha compiuto lo scavo della città detta di Toprak-Kala ...
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Regione interna dell'Asia Minore, confinante a E. con l'Armenia, a S. con l'Antitauro e col Tauro di Cilicia, a O. con la Licaonia e a N. con la Galazia e col Ponto. k regione elevata, in massima parte [...] asiatica del Ponto Eussino da Trapezunte a Sinope. Ci sono pervenute delle monete di Gaziura con l'inscrizione in lingua e scrittura aramaica, assai diffusa durante l'età persiana nell'Asia Minore, le quali provano il dominio di Ariarate su tutta la ...
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. L'Avestā è il complesso dei testi religiosi dello zoroastrismo (v.). Il nome è riduzione del pahlavico apastāk, il cui significato dev'essere stato quello di "ciò che è posto, ciò che è stabilito", quindi [...] sta fra le Gāthā alle quali è congiunto per l'arcaicità della lingua e l'Avestā recente, al quale si avvicina per lo stile e presi come termini estremi la redazione in alfabeto persiano-aramaico che precedette le due forme dell'alfabeto, il pahlavīk ...
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Profeta ebreo vissuto sino ai tempi di Ciro, deportato tra i primi a Babilonia, autore del libro omonimo. Di lui parla, come di uomo distintosi per santità e saggezza, il contemporaneo Ezechiele (Ezech., [...] "deuterocanonici" i seguenti brani, giuntici soltanto in greco: III, 24-90; XIII; XIV.
Lingua. - Nel libro si distinguono tre parti: l'ebraica (I,1-II, 4a; VIII,1-XII, 13); l'aramaica, detta prima caldaica (II, 4b-VII, 28); la greca (III, 24-90; XIII ...
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aramaico
aramàico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Del popolo arameo, degli Aramei: lingua a. (o, come s. m., l’aramaico), lingua appartenente al gruppo occidentale delle lingue semitiche, parlata all’inizio dell’era volgare in Mesopotamia, Siria,...
siro
(o sìrio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Syrus (e Syrius), gr. Σύρος (e Σύριος)]. – Dell’antica Siria; abitante della Siria antica: L’Arabo, il Parto, il Siro (Manzoni); al plur., i S., nome con cui si designano abitualmente gli abitanti...