Erudito francese (Villemaur-sur-Vanne, Aube, 1864 - Parigi 1922), allievo dell'École des chartes, bibliotecario alla Bibliothèque nationale, fu fondatore e direttore con E. Châtelain della Revue des bibliothèques, e con P. de Nolhac di un'importante collezione di testi del Rinascimento, sulla quale pubblicò alcuni studî pregevoli. Curò la riproduzione fototipica dell'autografo del Degestis Caesaris ...
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Autore drammatico francese (Parigi 1862 - Neuilly 1912). Ebbe i maggiori successi nel vaudeville: Les femmes collantes (1886), La mariée récalcitrante (1889), Ferdinand le noceur (1890). Scrisse, poi, commedie di maggiori ambizioni, quali: Le pardon (1892), Les dames du Plessis-Rouge (1894), Zigomar (1900), Vers l'amour (1905), che risultano meno felici delle precedenti ...
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Studioso di letteratura medievale (Le Havre 1832 - Parigi 1897). Alla sua opera su Les épopées françaises (1865-68) si ricollegano il suo commento della Chanson de Roland (1872) e il libro su Le chevalier au Moyen-âge (1884). Notevole anche la His toire de la poésie liturgique au Moyen-âge: les tropes (1886) ...
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Poeta spagnolo (Tábara, Zamora, 1884 - Città di Messico 1968); per qualche tempo fu attore teatrale, ma col suo primo libro Versos y oraciones del caminante (1920) si rivelò un lirico originale ed efficace, pure allacciandosi a M. de Unamuno e ad A. Machado e ricordando, fra l'altro, i modi di J. Manrique. Non rimase insensibile alle novità del surrealismo, passando poi a una forma di poesia di carattere ...
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Letterato e architetto (Genova 1404, da padre bandito da Firenze - Roma 1472). Appassionato di letteratura ma anche di matematica, scrittore e grande architetto, pedagogista e teorico dell'arte, uomo di studi ma anche atleta, sintetizzò nella sua opera i caratteri tipici dell'Umanesimo: la curiosità per il vasto spettacolo del mondo; l'amore per gli antichi, in modo particolare per i Romani; la passione ...
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Scrittore nederlandese (n. Boscoducale 1954). Autore di opere cinematografiche e teatrali, esordì come narratore con la raccolta di novelle Over de leegte in de wereld ("Il vuoto nel mondo", 1976), cui seguirono varî romanzi: De (ver)wording van de jongere Dürer ("La (de)generazione del giovane D.", 1978); Zoeken naar Eileen W. ("Cercando E. W.", 1981); Kaplan (1986) e Hoffman's honger ("La fame di ...
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Poeta francese (Parigi 1876 - ivi 1947). Risentì l'influsso del clima poetico in cui avevano predominato Verlaine, Mallarmé, Laforgue. Tra le sue raccolte di poesie: Tancrède (1911), Poèmes (1912), Pour la musique (1914), Banalité (1928), Vulturne (1928), Epaisseurs (1929), Sous la lampe (1930). Di grande interesse sono le sue prose e i suoi articoli su Parigi, una prosa "artiste" vivace e immaginosa, ...
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Uomo politico e scrittore ecuadoriano (Ambato, Tungurahua, 1832 - ivi 1894). Più volte deputato, fu presidente della Camera dei deputati, senatore. Romantico tardivo, M. lasciò nell'opera sua principale, Cumandá o un drama entre salvajes (1879), uno dei migliori esempî di romanzo "indianista", con l'idealizzazione dell'indigeno e il sentimento della natura tipici del genere. Oltre ad altre operette ...
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Poeta e narratore colombiano (Medellín 1895 - Bogotá 1976), della generazione successiva al modernismo. Cominciò a pubblicare nella rivista Pánidas poesie sorprendenti per la novità di temi e di struttura ritmica, per l'uso di arcaismi, cultismi e neologismi. Ha pubblicato Tergiversaciones (1925), Libro de los signos (1930), Antología poética (1942), Dieciséis poemas (1942), Fárrago (1955) ...
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leona1
leóna1 agg. f. [prob. der. di leone, per la grandezza]. – Formato di carta per stampati dello Stato, oggi in disuso, nelle dimensioni di cm 37 × 49 e cm 49 × 74; doppia l., nelle dimensioni di cm 50 × 76; quadrupla l., nelle dimensioni...
leona2
leóna2 s. f. [da leone]. – Forma ant. o pop. per leonessa, anche in senso fig., per indicare una donna forte e aggressiva: perfino nell’intimità era diventata una leona (Pratolini).