Antica città del Lazio, vicina a Lavinio o forse da identificare con essa. Dà nome alla Via Laurentina, la strada che oggi collega Roma (dalla Via Ostiense) con Ardea. ...
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(o Numicio; lat. Numicus o Numicius) Piccolo fiume del Lazio che dal Monte Albano scendeva al Mar Tirreno per Lavinio; sacro al culto di Giove Indigete, identificato poi con Enea, e di Anna Perenna. Con [...] N. sono connessi il gentilizio Numicius e, forse, i nomi Numa e Numitore ...
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Centro in prov. di Roma, nel Comune di Pomezia. Sorge su un dosso, a 5 km dal Mar Tirreno, sul sito dell’antica Lavinio. Sede di una base dell’Aeronautica militare. ...
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(lat. Lavinia) Mitica figlia di Latino, sposa di Enea dopo la vittoria su Turno. La leggenda è svolta soprattutto nell’Eneide di Virgilio. Livio la dice madre di Ascanio, Catone di un figlio postumo di [...] Enea, Silvio, capostipite dei re albani.
Secondo la leggenda, Enea diede il nome di L. alla città da lui fondata: Lavinio (lat. Lavinium), posta a 22 km da Roma sul sito dell’od. centro di Pratica di Mare. Fece parte della lega latina (6°-5° sec. a.C ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. L'influenza greca nell'arte italica
Antonio Giuliano
L’influenza greca nell’arte italica
Dalla prima colonizzazione al v sec. a.c.
La Sicilia e l’Italia meridionale
La [...] deposito votivo del III secolo av.Cr. (Prima campagna di scavo), in NSc, 1951, pp. 169-224.
Sulla stipe di Lavinio:
Enea nel Lazio (Catalogo della mostra), Roma 1981.
Inoltre:
G.Q. Giglioli, Bronzetti italici ed etruschi di arte popolare, in ArchCl ...
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L'Italia preromana. I siti laziali: Lavinium
Giulia Rocco
Lavinium
Situata a sud di Roma, al XVII miglio dell’antica via Laurentina, sorge su un pianoro sopraelevato a circa 4 km dal mare, presso il [...] alcuni interventi edilizi.
Bibliografia
M. Fenelli, s.v. Lavinium, in BTCGI, VIII, 1990, pp. 461-518 (con bibl. prec.).
Ead., s.v. Lavinio, in EAA, II Suppl. 1971-1994, III, 1995, pp. 310-14 (con bibl. ult.).
D. Nonnis, Un patrono dei dendrofori di ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Mondo romano
Nadia Agnoli
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
Gli spazi del culto
Priva di dogmi, rivelazioni ed esplicite professioni di fede, [...] nel tempio capitolino da Tarquinio Prisco; in terracotta era anche la statua di Minerva rinvenuta nel deposito votivo del santuario di Lavinio, a lei dedicato, databile alla fine del V sec. a.C. Properzio (IV, 1, 5) dice che i "templi d'oro ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo etrusco-italico
Giuseppe M. Della Fina
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
di Giuseppe M. Della Fina
Delineare un quadro sintetico della struttura [...] E. II, sect. I, fasc. 1 (Orvieto), in StEtr, 22 (1952-53), pp. 179-95; F. Castagnoli, Sulla tipologia degli altari di Lavinio, in BCom, 77 (1959-60), pp. 145-72; M. Cristofani, L'arte degli Etruschi. Produzione e consumo, Torino 1978, 1984²; Prima ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Mondo etrusco-italico
Giuseppe M. Della Fina
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
Il contributo che l'archeologia può offrire alla conoscenza [...] anche dalla Sardegna (Cagliari) e dal Lazio (Palestrina e Tivoli).
Bibliografia
F. Castagnoli, Sulla tipologia degli altari di Lavinio, in BullCom, 77 (1959-60), pp. 145-72; M. Cristofani, L'arte degli Etruschi. Produzione e consumo, Torino ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo romano
Nadia Agnoli
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
Fonti scritte e testimonianze archeologiche concorrono a ricostruire in modo soddisfacente [...] e in Africa settentrionale. Un modello più prossimo era costituito dai tumuli etruschi e forse dallo stesso heroon di Enea a Lavinio (IV sec. a.C.). In età augustea si distinguono due tipi di tumulo a seconda del tipo di basamento, più alto ...
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lavinio
lavìnio agg. [dal nome di Lavinia, personaggio della mitologia latina, figlia di Latino e sposa di Enea (dopo la sua vittoria su Turno), che da lei denominò la città di Lavinio], letter. raro. – Discendente da Lavinia ed Enea (quindi...
lavina
s. f. [lat. tardo labīna, der. di labi «cadere, scivolare»]. – Valanga di neve invernale o primaverile; talvolta col nome di lavine si indicano le frane di pietrame, mentre le valanghe di neve polverosa vengono dette slavine.