Filologo italiano (Cremona 1886 - Lido di Lavinio 1967). Insegnò filologia romanza (dal 1925) a Friburgo, poi a Milano e infine a Roma. Scolaro di F. Novati, del quale condusse a termine Le origini (1926) [...] della vallardiana Storia letteraria, derivò dal maestro il metodo dell'indagine scientifica e il garbo dell'esposizione storica. Condirettore degli Studi medievali e degli Studi romanzi, direttore di Cultura ...
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Tra i possibili criteri di classificazione del testo in generi o tipi (➔ testo, tipi di) è invalso – soprattutto in ambito didattico – un modello di carattere funzionale-cognitivo basato sull’intersezione [...] Studierende der romanischen Philologie, München, Max Hueber Verlag (trad. it. Elementi di retorica, Bologna, il Mulino, 1969).
Lavinio, Cristina (1990), Teoria e didattica dei testi, Firenze, La Nuova Italia.
Lo Cascio, Vincenzo (1991), Grammatica ...
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Il testo prescrittivo (detto anche regolativo o istruzionale) è un tipo di testo (➔ testo, tipi di) che ha come fine la regolamentazione di un comportamento immediato o futuro dell’emittente e/o di altri [...] o futuro dell’emittente, del destinatario o di altri soggetti, ponendosi come obiettivo la sua regolamentazione (cfr. Lavinio 1990; Mortara Garavelli 1988; Werlich 1976). È caratterizzato da azioni come consigliare, dare istruzioni, disporre obblighi ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] scopo, istituendo relazioni tra tali concetti e accostandoli gli uni agli altri per similarità o per contrasti (Werlich 19822: 40; Lavinio 2000: 127):
(5) La poesia è (pare un assurdo) quanto di meno irrilevante, di più terrestre e di maggior tenuta ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] scrittura e oralità, il testo drammaturgico è stato definito come «scritto per essere detto come se non fosse scritto» (Lavinio 1990: 33) o come «scritto per l’esecuzione orale nella finzione scenica» (Trifone 2000: 17). Nencioni ha invece collocato ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] (Roma, 5-6 febbraio 1999), a cura di M. Dardano, A. Pelo & A. Stefinlongo, Roma, Aracne, pp. 15-29.
Lavinio, Cristina (1986), Tipologia dei testi parlati e scritti, «Linguaggi» 3, 1-2, pp. 14-22.
Mioni, Alberto M. (1983), Italiano tendenziale ...
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La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del [...] citati anche i volumi della collana del GISCEL e le sintesi che in anni diversi si fecero degli studi di settore: Lavinio (1992) e Ferreri (2002), nonché i due volumetti di bilancio di Ferreri & Guerriero (1998) e di GISCEL (2007).
In estrema ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] nel genere orale della fiaba, nella leggenda e nella narrazione aneddotica viene in genere preferito il discorso indiretto (cfr. Lavinio 1998: 304-305; Calaresu 2004: 26). A queste considerazioni va aggiunto che per quanto riguarda l’oralità mancano ...
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I testi espositivi sono un tipo di testo (➔ testo, tipi di) la cui funzione principale consiste nel trasmettere un sapere. Per questa funzione, essi vengono anche chiamati testi informativi (Combettes [...] quelli di stampo divulgativo, l’uso del lessico specialistico viene caratteristicamente diluito entro parafrasi, esempi e definizioni (Lavinio 2000: 135).
A seconda del livello scolastico del destinatario al quale sono indirizzati (se si tratta cioè ...
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Si intende per italiano regionale un italiano che varia su base geografica. Nella formula si riassume perciò il variare dell’aspetto dell’italiano e insieme il suo differente organizzarsi sul territorio [...] (Firenze, 24-25 ottobre 1997), a cura di C.A. Mastrelli & A. Parenti, Firenze, Olschki, pp. 189-219.
Lavinio, Cristina (1990), Retorica e italiano regionale: il caso dell’antifrasi nell’italiano regionale sardo, in Cortelazzo & Mioni 1990, pp ...
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lavinio
lavìnio agg. [dal nome di Lavinia, personaggio della mitologia latina, figlia di Latino e sposa di Enea (dopo la sua vittoria su Turno), che da lei denominò la città di Lavinio], letter. raro. – Discendente da Lavinia ed Enea (quindi...
lavina
s. f. [lat. tardo labīna, der. di labi «cadere, scivolare»]. – Valanga di neve invernale o primaverile; talvolta col nome di lavine si indicano le frane di pietrame, mentre le valanghe di neve polverosa vengono dette slavine.