Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] o di À bout de souffle (1960; Fino all'ultimo respiro) di Jean-Luc Godard, fotografata dal vero, è la Parigi degli anni Sessanta ma cinepresa, mondo e personaggio è stata praticata da JeanRouch, padre del Cinéma vérité. Con un'interpretazione ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] complesse, che riconoscevano la natura 'testuale' dei prodotti visivi e le istanze autoriali in essi contenute: l'opera di JeanRouch, che è a ragione considerato uno dei massimi esponenti dell'a. v., può essere letta alla luce di questo mutamento ...
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Piano-sequenza
Elena Dagrada
La parola
L’espressione plan-séquence nacque in Francia intorno al 1949, quando André Bazin*, scrivendo la prima edizione del suo volumetto dedicato a Orson Welles, pubblicato [...] di un’automobile. Tra i registi vicini alla Nouvelle vague che hanno sperimentato le possibilità del p.-s. va almeno ricordato anche JeanRouch, il quale in Gare du Nord (1965) – episodio di Paris vu par… – ne realizzò uno di circa sedici minuti che ...
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Resnais, Alain
Bruno Roberti
Regista cinematografico francese, nato a Vannes (Morbihan) il 3 giugno 1922. Nei suoi film si manifesta un'insaziabile volontà di sperimentare modi e forme inerenti tanto [...] protagonista resta intrappolata, rivivendo di continuo frammenti del proprio passato. Nel 1972 R. partecipò (con Jacques Doillon e JeanRouch) a L'an 01, un curioso documentario di viaggio a episodi di cui realizzò il segmento newyorkese; mentre nel ...
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Cinémathèque française
Donatello Fumarola
Archivio di film, fondato a Parigi nel 1936 da Henri Langlois (1914-1977) e Georges Franju, grazie al sostegno finanziario di Paul-Auguste Harlé, allora direttore [...] apparato statale del CNC (Centre Nationale de la Cinématographie). Tra i successori di Langlois vanno ricordati un cineasta come JeanRouch, autore tra l'altro di un film sulla Cinémathèque e sul Museo ancora chiuso al pubblico (Faire-part: Musée ...
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Découpage
Michel Marie
Il termine découpage è usato in almeno due o tre accezioni, concernenti la tecnica, l'estetica e la teoria del cinema. Esso designa un'operazione tecnica, l'azione di découper [...] misura i dialoghi e le performances drammatiche, come, per es., nei film di John Cassavetes, di Jacques Rozier e di JeanRouch. Ma il culto dell'improvvisazione può essere ritrovato anche nei principi di Dogme 95 formulati da Lars Von Trier. Questa ...
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Cinéma vérité
Flavio De Bernardinis
La locuzione cinéma vérité (sull'argomento v. anche documentario) fu lanciata dal sociologo francese Edgar Morin in un articolo del gennaio 1960 sul settimanale "France [...] dell'avanguardia sovietica. Nel 1960, in occasione della proiezione al Festival di Cannes di Chronique d'un été, diretto da JeanRouch e dallo stesso Morin, la locuzione si leggeva nella frase di lancio del film: Pour un nouveau cinéma vérité. Morin ...
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Almendros, Nestor
Stefano Masi
Direttore della fotografia spagnolo, nato a Barcellona il 30 ottobre 1930 e morto a New York il 4 marzo 1992. È stato uno dei protagonisti della Nouvelle vague, alla quale [...] Francia, dove Gente en la playa gli aprì le porte dei circoli nei quali si teorizzava il cinéma vérité. Grazie a JeanRouch, si avvicinò ai cineasti della Nouvelle vague e cominciò a lavorare come direttore della fotografia (e operatore) per il film ...
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Moi, un noir
Vincent Pinel
(Francia 1957-59, 1959, colore, 70m); regia: JeanRouch; produzione: Pierre Braunberger per Films de la Pléiade; fotografia: JeanRouch; montaggio: Marie-Josèphe Yoyotte, [...] a cura di R. Prédal, "CinémAction", n. 17, 1981.
H. Agel, Un art de la célébration: le cinéma de Flaherty à Rouch, Paris 1987.
JeanRouch, le renard pâle, a cura di S. Toffetti, Torino 1991.
Sceneggiatura: in "L'avant-scène du cinéma", n. 265, avril ...
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Comizi d'amore
Giacomo Manzoli
(Italia 1963, 1964, bianco e nero, 92m); regia: Pier Paolo Pasolini; produzione: Alfredo Bini per Arco Film; sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini; fotografia: Mario Bernardo, [...] costante con i lettori della sua rubrica su "Vie Nuove", Pasolini si ispirò a un documentario etnografico e sociologico di JeanRouch ed Edgar Morin (Chronique d'un été, 1960) per offrire una sua rielaborazione del cinema-verità nella forma di un ...
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