JEANdeMeung
Nicola Zingarelli
Poeta francese, fiorito nella seconda metà del sec. XIII, originario di Meung-sur-Loire (a 18 km. da Orléans; Meun secondo la grafia degli antichi codici). Abitava a [...] di Giraldo di Barry, e altra, anche perduta, di un libro di S. Aelred sull'amicizia spirituale. Seguirono un Testament Maistre Jeande Meun, di 550 vv. alessandrini, e un Codicile di 11 stanze in ottonarî (pubblicati in appendice a edizioni del Roman ...
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Giovanni di Meung (JeandeMeung)
Luigi Vanossi
Autore della seconda parte del Roman de la Rose, composta circa quarant'anni dopo l'opera di Guillaume de Lorris. L'attribuzione a D. della riduzione italiana [...] si sono occupati del capolavoro oitanico. Li accomuna anzitutto la magnanimità e ampiezza della concezione ideale, che fa del Roman de la Rose (come della Commedia) una ‛ summa ' del sapere medievale, una ‛ imago mundi ', in cui sono riflessi i ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel [...] . s’inizia la silloge e, in certo modo, l’epopea animalesca del Roman de Renart, e nel corso del 13° sec., per opera di Guillaume de Lorris e JeandeMeung, nasce il Roman de la Rose, che comprende tutto l’ideale artistico della Francia fino all’alba ...
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Stato dell’Europa centro-occidentale; abbraccia quasi interamente la regione geografica francese, compresa fra i Pirenei a S, la parte più accidentata ed elevata della catena alpina a SE, la valle del [...] de la Rose: iniziato da G. de Lorris, che analizza l’amore con sensibilità squisitamente cortese, esso fu terminato da J. deMeung Froissart, P. de Commynes). La produzione narrativa non è altrettanto ricca: accanto a Le roman deJeande Paris, opera ...
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Nacque in Roma, forse nel 480 d. C. o poco più tardi. Apparteneva al ramo dei Boëthii della illustre famiglia degli Anicii. Morto suo padre, forse fu accolto in casa dall'amico Quinto Aurelio Simmaco e [...] d'Inghilterra lo tradusse, nel sec. IX, in anglosassone; Notker di S. Gallo, alla fine del sec. X, in tedesco; JeandeMeung, alla fine del sec. XIII, in francese. In greco fu tradotto da Massimo Planude; ci fu persino una traduzione ebraica.
L ...
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VINCENZO di Beauvais (Bellovacensis)
Fausto Ghisalberti
Scrittore domenicano, nato forse a Beauvais verso il 1190, e morto forse a Parigi nel 1264. In questa città aveva preso l'abito domenicano prima [...] XVIII la più importante opera del genere, cui attinsero in notevole misura Iacopo da Varazze per il materiale agiografico, JeandeMeung, G. Chaucer, J. Gower, moralisti e favolisti, per esempî e citazioni: cosicché lo Speculum getta molta luce sull ...
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Così si deve scrivere il suo nome che proviene dalla terra di Pizzano, presso Bologna; e Tommaso da Pizzano si chiamò suo padre, professore d'astrologia nell'università di Bologna alla metà del sec. XIV. [...] anni del '400 suscitò una disputa di poeti e filosofi intorno al Roman de la Rose, biasimandone lo spirito misogino che domina la parte più estesa dovuta a JeandeMeung; e la difesa e l'esaltazione delle virtù femminili ricorre in tutta l'opera ...
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GUILLAUME de Lorris
Nicola Zingarelli
È conosciuto soltanto come autore del Roman de la Rose. Lorris è una cittadina fra Orléans e Montargis. ll tempo nel quale egli scrisse si argomenta dalla posteriorità [...] , il cui grande successo è provato da talcuni tentativi di continuazione, prima ancora che venisse JeandeMeung.
Ediz.: Le roman de la Rose par G. de L. et JeandeMeung, a cura di M. Méon, Parigi 1814, voll. 4; ristamp. da Michel, Parigi 1864, voll ...
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Nacque a Epiry, di antichissima famiglia borgognona, il 13 aprile 1618; morì a Autun il 9 aprile 1693. A 16 anni alla testa di una compagnia nel reggimento di Léonor de Rabutin suo padre, e poco dopo colonnello [...] Louis le Grand (1699), una Traduction des lettres d'Héloïse et d'Abélard (la prima versione francese, dopo JeandeMeung). È uno dei meriti letterarî del B., di avere sentito la bellezza delle lettere di sua cugina, la marchesa di Sévigné, e di avere ...
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Amore
Emilio Pasquini
Guido Favati
. Per eccellenza il termine-chiave dello Stilnovo, fin dagli esordi al centro del lessico di D., anche perché la possibilità di considerarlo quasi costantemente personificato [...] III 12, III 14, XII 2, e cfr. VE II VI 6); A. che fa sentir de la sua pace (III Amor che ne la mente 26, XIII 3, XIII 5, XIII 7); invocato da altri, era stato abbondantemente usato da JeandeMeung nel Roman de la Rose e non aveva dunque lasciato ...
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