Scrittore olandese (Eibergen 1902 - Aia 1940). Combatté estetismo e irrazionalismo nella rivista Het forum (1931-35) da lui fondata, e con varî saggi (Afscheid van Domineesland "Addio al paese dei pastori", [...] 1931; Oude en Nieuwe Christenen "Cristiani antichi e nuovi", 1937) in cui cercò di superare criticamente la sua origine provinciale e protestante. Morì suicida ...
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Scrittore e critico svizzero (Zurigo 1883 - Zollikon, Zurigo, 1972), docente di letteratura tedesca all'università di Zurigo. Particolarmente sensibile ai problemi dell'irrazionalismo e del simbolismo, [...] ha dedicato molti dei suoi numerosi studî agli scrittori svizzeri (Gestalten und Wandlungen schweizerischer Dichtung, 1922; C. F. Meyer, 1925; Spittelers Weg und Werk, 1933) e a esponenti della letteratura ...
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Pittore italiano (n. Torino 1936). Vicino alle correnti della Minim al Art e della "nuova astrazione", G. tende a un recupero della realtà concreta, fisica, del quadro, superando il residuo irrazionalismo [...] dell'espressionismo astratto: caratteristiche le sue tele grezze, di grandi dimensioni, segnate e percorse da esili linee di colore. Tra le numerose esposizioni, in spazi pubblici e privati, si ricordano ...
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Scrittore e giornalista polacco (Błażkowa, Galizia orientale, 1873 - Milanówek, Varsavia, 1944). Nei suoi saggi critici (Słoń wśród porcelany "L'elefante in mezzo alla porcellana", 1934), nel romanzo Pałuba [...] ("Tronco incavato", 1907) e nei racconti (Nowele, 1906), è animato da un atteggiamento polemico contro l'irrazionalismo e il decadentismo nella vita e nell'arte della Polonia contemporanea. L'opera Walka o treść ("Lotta per il contenuto", 1929) ...
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Scrittore francese (Antibes 1899 - Parigi 1965). Nella sua produzione letteraria è reperibile, soprattutto in un primo tempo, il segno dell'educazione surrealista che ebbe inizio intorno al 1925, in seguito [...] al suo incontro, a Parigi, con B. Péret. Ma nelle metafore bizzarre, nell'irrazionalismo talvolta paradossale delle situazioni e dell'espressione, A. rivela la sua volontà di andar contro corrente, e il suo fondamentale simbolismo si colora di un ...
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Scrittore e scienziato italiano (Torino 1891 - Ivrea 1948). Collaboratore (dal 1921) e direttore (1943) de La Stampa, fondatore e direttore (1945-48) de La Nuova Stampa; socio corrisp. dei Lincei (1947). [...] scritti, nei quali la sua educazione liberale, di antico stampo cavourriano, s'incontra con le suggestioni dell'irrazionalismo contemporaneo, egli delinea un ideale tipo umano, il "demiurgo", equilibratore dei contrasti fra civiltà contemporanee, e ...
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Poeta e critico norvegese (Oslo 1880 - ivi 1938). Dal carattere di effusione romantica delle liriche giovanili (Juninaetter "Notti di giugno", 1916; Min ungdoms by og andre vers "Il paese della mia giovinezza [...] è passato a quella che egli stesso chiama "religione della ragione", una specie di fede illuministica, avversa a ogni irrazionalismo e misticismo. Già nelle liriche della raccolta Den gode strid ("La buona battaglia", 1928) si manifesta l'aspirazione ...
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Pittore svizzero (Südernlinden, Berna, 1888 - Zurigo 1967). Allievo di A. Hölzel, fu successivamente influenzato dal cubismo e dall'arte di R. Delaunay, che lo aprì alla sperimentazione di forme astratte [...] . Docente dal 1919 al 1923 al Bauhaus, ne venne allontanato per le sue tendenze spiritualistiche e per certe attitudini all'irrazionalismo. Fu anche autore di testi teorici, tra cui si ricordano Kunst der Farbe (1961; trad. it. 1965) e Mein Vorkurs ...
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Pittore e filosofo italiano (Roma 1898 - ivi 1974). Dal 1915 al 1921 ha svolto un'intensa attività pittorica: avvicinatosi dapprima al futurismo, aderì poi al dadaismo, pubblicando con G. Cantarelli e [...] approdando a una concezione di critica radicale del mondo moderno, in cui convergevano nietzschianesimo, gentilianesimo, irrazionalismo, esoterismo, ecc. Complessi i suoi rapporti col fascismo, fu teorico del razzismo e aderì alla Repubblica ...
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Scrittore italiano (Firenze 1884 - Roma 1966). Collaboratore della Voce, critico letterario della Tribuna (1910-23), dove firmò anche con lo pseud. Il Tarlo, fu tra i fondatori della Ronda e collaborò [...] 1947) e nazionale (1963) dei Lincei. Come critico, C. innestò sul fondo storicistico crociano le esigenze dell'irrazionalismo "decadente", e sul fondo della propria educazione classica le esperienze di altre letterature, massime dell'inglese (Rudyard ...
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irrazionalismo
s. m. [der. di irrazionale]. – Atteggiamento di pensiero o dottrina filosofica secondo cui la ragione – intesa come facoltà che procede per distinzioni, definizioni e deduzioni logiche – è incapace di dare una spiegazione esauriente...
irrazionale
agg. [dal lat. irrationalis, comp. di in-2 e rationalis «razionale»]. – 1. a. Nel linguaggio com., non dotato di ragione: gli esseri, le creature i.; non conforme a ragione, che non procede o non è dettato da ragione, irragionevole:...