In gergo teatrale l’improvvisazione a soggetto di un attore che entra e finge di continuare un discorso con supposti interlocutori tra le quinte ( c. d’entrata). Sono dette c. (o padovanelle) anche le [...] frasi che un attore, che sta per uscire di scena, aggiunge alla battuta improvvisando per strappare l’applauso a un pubblico restio ( c. d’uscita). ...
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commèdia dell'arte Genere teatrale nato in Italia alla metà del Cinquecento, e vivo fino alla fine del Settecento. Le sue caratteristiche, molto particolari, entusiasmarono il pubblico fin dalle origini: [...] teatro una vita dignitosa e costrinse a mettere a punto un modo nuovo di lavorare in scena.
Tipi fissi e improvvisazione
Poiché il teatro dell'arte era in primo luogo un 'commercio', la necessità più importante divenne quella di creare rapidamente ...
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Commediografo (Vienna 1735 - ivi 1764). Iniziò nella tradizione del teatro d'improvvisazione (sul tipo della Commedia dell'arte), propugnando però subito dopo una riforma sul tipo di quella goldoniana. [...] Fra le sue non numerose commedie ottenne il maggior successo Megära, die fürchterliche Hexe (1763); fra i suoi scritti di critica, da ricordare una Verteidigung der Wienerischen Schaubühne (1761), che ...
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Comico dell'arte (2a metà sec. 17º), fu eccellente Dottore. Si distinse nell'improvvisazione più che nella commedia scritta; nel 1676 entrò al servizio del duca di Modena. Fu probabilmente suo figlio Pietro [...] (Brescia 1674 - Parigi 1732) che recitò in Francia e in provincia, e fu poi scritturato (1710) da P. F. Biancolelli nei teatri di Saint-Germain. Fu poi ancora con G. B. Costantini (1712-14) e nella compagnia ...
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Attrice e direttrice di compagnie teatrali (Reichenbach, Sassonia, 1697 - Laubegast, Dresda, 1760). Attiva dal 1717 in compagnie girovaghe insieme a Johann Neuber (1697- 1759), che sposò l'anno successivo, [...] dignità d'arte alle rappresentazioni del dramma regolare, concepito sul modello delle opere classiche francesi, ad abolire l'improvvisazione, a elevare le condizioni morali e sociali degli attori. Le sue innovazioni furono accolte con favore. Ma poi ...
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Famiglia di attori del Teatro napoletano. Il capostipite Raffaele (Napoli 1815 - ivi 1875), esordì come generico e poi come "guappo" al teatro Sebeto e (1853) al San Carlino. Suo figlio Gennaro (Napoli [...] 'America Merid., poi ancora al Nuovo, direttore della compagnia Molinari; la sua recitazione fresca e spontanea tendeva all'improvvisazione estemporanea propria dei comici dell'arte; fu autore di commedie in dialetto, per lo più riduzioni di commedie ...
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Attore (Milano 1772 - Santa Maria Capua Vetere 1829); esordì a Lodi nel 1798 come primo amoroso, fu poi nella compagnia di A. Bianchi, in quella di Giacomo Dorati al S. Samuele di Venezia, e dal 1807 nella [...] sempre, a Napoli e nell'Italia centrale, fino alla sua morte (1827); tornò a Napoli al teatro dei Fiorentini con G. B. Prepiani, A. Tessari, G. B. Visetti. Si distinse per la sua recitazione basata su un sicuro istinto scenico e sull'improvvisazione. ...
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De Filippo, Peppino (propr. Giuseppe)
Guglielmo Siniscalchi
Commediografo e attore teatrale e cinematografico, nato a Napoli il 24 agosto 1903 e morto a Roma il 27 gennaio 1980. Raggiunse il successo [...] D. F. è stato il grande interprete di una comicità sorniona e 'di riflesso' interamente costruita su una sapiente arte dell'improvvisazione, su equivoci, giochi linguistici ‒ celebre, in questo senso, la sequenza che vede i due attori impegnati nella ...
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Attore
Ferdinando Taviani
Il termine attore viene dal latino actor, derivato di agere, "fare, agire". Fra le sue varie accezioni (già presenti nel vocabolo latino, e tutte riconducibili al senso generale [...] in cui il somatico s'incontra con il mentale, in cui la rigida, ben disegnata precisione dell'azione fisica si muta in improvvisazione, in cui alla mente che agisce si intreccia la mente che comanda, osserva e si sorprende, non è un sovrappiù ideale ...
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Dewaere, Patrick
Riccardo Martelli
Nome d'arte di Jean-Marie Patrick Bourdeau, attore teatrale e cinematografico francese, nato a Saint-Brieuc (Côtes-d'Armor) il 26 gennaio 1947 e morto a Parigi il [...] varie serie televisive. A Parigi, fu nel 1968 tra i fondatori del Café de la Gare che, con spettacoli caratterizzati dall'improvvisazione e da un umorismo basato sul nonsense, divenne il più noto dei café-théâtres; D. vi recitò per oltre un decennio ...
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improvvisazione
improvviṡazióne s. f. [der. di improvvisare]. – 1. L’atto, il fatto d’improvvisare: i. di un discorso, di un sonetto, di una mazurca al pianoforte, di una parodia, di una scenetta comica. Usato assol., arte e uso di comporre...