Attore cinematografico americano (New York 1899 - Hollywood 1957). Esordì in teatro e conobbe il suo maggior successo a Broadway nel 1934 con The petrified forest, di cui due anni dopo interpretò la versione cinematografica che inaugurò la sua fortunatissima carriera di attore cinematografico. In trentacinque anni di teatro e cinema B. ricoperse prevalentemente il ruolo del duro, dotato però di una ...
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Cinema
Gianfranco Bettetini
Le origini del cinema: fra scienza e magia
Alle origini del cinema non si trova alcun progetto relativo all'universo dell'intrattenimento o dello spettacolo né, tanto meno, [...] testuali narrative (o addirittura di genere) diverse. È il caso di Greta Garbo, di Marlene Dietrich, di Gary Cooper, di HumphreyBogart, di John Wayne, di Cary Grant e di molti altri nomi dell'empireo hollywoodiano. A volte, è sembrato che la sola ...
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Colore
Vieri Razzini
Il colore nel cinema
Prima ancora della nascita ufficiale del cinema, fin dalle primissime pellicole di Thomas A. Edison destinate ai cinetoscopi, si delineò l'esigenza di colorare [...] tradizione di Tiziano e Rembrandt. Impossibile non citare la sequenza del lungo colloquio notturno fra Ava Gardner e HumphreyBogart in The barefoot contessa (1954; La contessa scalza) di Joseph L. Mankiewicz, che Cardiff risolve in un continuum ...
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Divismo
Samuel Thomas
Il fenomeno del d. è direttamente legato alla cultura di massa del Novecento e, in origine, al medium per eccellenza di questa cultura, il cinema. Nel 19° sec. erano già emerse [...] con Gone with the wind (1939; Via col vento) di Victor Fleming divenne il re di Hollywood. Nel 1941 HumphreyBogart, divenuto una star nel corso della sua maturità, interpretò il ruolo di un investigatore privato in cui le caratteristiche positive ...
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Moda
Sofia Gnoli
Il rapporto tra moda e cinema
Fin dai suoi albori il cinema è stato strettamente connesso con la m.: in un film, infatti, l'abbigliamento riveste un ruolo fondamentale, dal momento [...] della storia del cinema: quello indossato da Ingrid Bergman in Casablanca (1942) di Michael Curtiz, film in cui HumphreyBogart fece diventare dei veri e propri classici il trench spiegazzato e il borsalino leggermente inclinato. Infine Edith Head ...
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Allen, Woody
Guido Fink
Nome d'arte di Allen Stewart Konigsberg, regista, attore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a New York il 1° dicembre 1935. Appartenente all'esigua schiera degli [...] gli autori e gli attori prediletti da A.: dall'Ingmar Bergman di Det sjunde inseglet (1956) per Love and death, all'HumphreyBogart di Play it again, Sam, guida, mito e a un tempo alter ego rovesciato. Fu però con Annie Hall, nei confronti ...
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Wilder, Billy (propr. Samuel)
Leonardo Gandini
Regista e sceneggiatore cinematografico austriaco, di famiglia ebrea, naturalizzato statunitense, nato a Sucha, nella Galizia austroungarica (od. Polonia) [...] che lo porta a diventare ciò che all'inizio si sforzava di essere: per es., in Sabrina il milionario (HumphreyBogart) si innamora davvero della ragazza (Audrey Hepburn) che inizialmente corteggia solo per tenerla lontana dal fratello (William Holden ...
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Ray, Nicholas
Altiero Scicchitano
Nome d'arte di Raymond Nicholas Kienzle, regista cinematografico statunitense, nato a Galesville (Wisconsin) il 7 agosto 1911 e morto a New York il 16 giugno 1979. [...] e The lusty men (1952; Il temerario), disincantato western moderno sul mondo del rodeo. Tuttavia, grazie all'attore-produttore HumphreyBogart, realizzò due film fuori dal controllo di Hughes: Knock on any door (1949; I bassifondi di San Francisco) e ...
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Holden, William
Luigi Guarnieri
Nome d'arte di William Franklin Beedle Jr, attore cinematografico statunitense, nato a O'Fallon (Illinois) il 17 aprile 1918 e morto a Santa Monica (California) il 16 [...] commedia sofisticata Sabrina (1954), in cui contende la deliziosa protagonista (Audrey Hepburn) al fratello maggiore (HumphreyBogart). Negli anni successivi H. confermò la duttilità e la versatilità del suo talento continuando ad alternare fascino ...
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Casablanca
Gualtiero De Marinis
(USA 1942, bianco e nero, 102m); regia: Michael Curtiz; produzione: Hal B. Wallis per Warner Bros.; soggetto: dal testo teatrale Everybody Comes to Rick's di Murray Burnett [...] apparato narcisistico, il Rick's Café è un luogo mentale in cui gli altri sono tutte marionette guidate dall'io di HumphreyBogart. È come un interminabile gioco di specchi (B. Day). Con Laszlo che è l'eroe che Rick avrebbe voluto essere, Renault ...
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mega-dimora
s. f. Abitazione grande e lussuosa. ◆ Tra i tanti personaggi, divi, principi, sceicchi e regnanti che hanno assaggiato lo «stocche», le trofie al pesto, i branzini di Vange, ci sono Humphrey Bogart e Ava Gardner impegnati a Portofino...