Verbi derivati (detti anche fattitivi) che esprimono un’azione non compiuta dal soggetto ma fatta compiere ad altri (per es., addormentare rispetto a dormire). L’indoeuropeo possedeva almeno una formazione [...] di causativi, per mezzo del suffisso -ei̯o, dalla radice con vocalismo o; molto diffusa in hindī, se ne conservano tracce in greco e in latino. ...
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mappila
Comunità musulmana residente nel Malabar e nel Karnataka meridionale (India), con rami nel Golfo Persico e in Malaysia. Ne fanno parte anche alcuni gruppi tamil del Nord-Ovest. Il loro vernacolo [...] è l’arabo-malayalam, il cui lessico fonde vocaboli di tali idiomi con derivazioni urdu, persiane, hindi, tamil e kannada, mantenendo tuttavia la sintassi malayalam. Le origini dei m. risalgono al periodo di sincretismo religioso favorito dal ...
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Matematico (n. Pisa 1175 circa - m. 1235 circa). È da considerarsi, per il suo Liber abbaci (1202; rielaborato nel 1228) e per la sua Practica geometriae (1220) tra i più grandi matematici del Medioevo. Influenzato [...] del Liber abbaci, unica fonte per la biografia del F., si sa che egli fu istruito "nell'abbaco al modo degli Hindi", cioè nella numerazione che oggi chiamiamo arabica, sin dall'infanzia, a Bugia presso Algeri, dove il padre (Guglielmo Bonacci; donde ...
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Nome della regione meridionale asiatica (circa 4.400.000 km2) limitata, a N, dal grande arco montuoso del Himalaya e protesa, a S, nell’Oceano Indiano con la penisola triangolare del Deccan e con l’isola [...] nomi, fra cui il poeta A.H. Hālī e Z. Muradabadi. Il già citato Premcand, che oltre a scrivere in hindī scrisse anche in urdū, e Mujib, suo contemporaneo, furono i precursori della letteratura progressista, che rinnovò negli anni 1930 il panorama ...
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brāhmī Termine sanscrito che significa «divina (scrittura)»; è l’antico alfabeto indiano delle lingue indoarie. Si scrive da sinistra a destra. Secondo alcuni discende dagli antichi pittogrammi della civiltà [...] di Harappa, per altri trae origine da alfabeti semitici. Dalla B. derivano quasi tutte le grafie medievali e moderne dell’India, tra cui la devanāgarī con cui si scrive anche l’attuale lingua ufficiale nazionale, l’hindī. ...
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Pseudonimo dello scrittore indiano Dhanpat Rāy (Lamhi, Benares, 1880 - Benares 1936). Di origini modeste, iniziò la sua carriera letteraria scrivendo in urdū sotto lo pseudonimo di Nawāb Rāy; la prima [...] per il contenuto ritenuto sovversivo. In seguito sostituì il suo pseudonimo con quello di P. e iniziò a scrivere in hindī. Fedele all'impegno sociale, P. si prodigò per condannare lo squallore della vita dei ceti più poveri, oppressi da un ...
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In linguistica il termine correlativo può indicare una coppia di parole messe in relazione attraverso sintagmi o intere proposizioni, l’unione di una proposizione e di un pronome a essa collegato o, in [...] più specifico, un tipo di proposizione relativa (Lipták 2009), che si combina a un’espressione non adiacente a essa collegata (v. in hindi: jo laRkii KhaRii hai vo lambii hai, lett. «la quale ragazza si è alzata in piedi, quella è alta», cioè «la ...
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´r Riformatore indiano (n. Benares forse 1440 - m. 1518). Nato nella regione musulmana, e tessitore di mestiere, era stato discepolo di Rāmānanda. Si adoperò per eliminare ogni barriera tra le diverse [...] la rettitudine, l'indifferenza per le cose del mondo, quali mezzi efficaci per ottenere l'immortalità. È autore di canti in hindī, nei quali la genuinità delle immagini e la vivezza dell'ispirazione si uniscono a un colorito vigore dell'espressione. ...
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Missionario cappuccino (Pennabilli 1680 - Patna, Nepal, 1745). Soggiornò per quindici anni (1719-34) nel Tibet come capo delle missioni di quel paese, e, dopo un breve ritorno a Roma, per altri quattro [...] relazioni (Breve ragguaglio dell'operato da Cappuccini nella missione del Thibet, 1738; Relazione sul principio e stato presente della missione del gran Thibet, 1742), e opere linguistiche (Vocabolario italiano-tibetano e Vocabolario italiano-hindi). ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] indiana, XIV, p. 69) di uso comune nell'India, fuorché nel Deccan, per l'antico e medio indiano e per la Hindī e, alterata, per numerosi altri linguaggi indoarî moderni; l'altro è l'alfabeto Kharoṣṭhī o Khaṣṭrī (NO.), che, diversamente dal precedente ...
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hindi
〈ì-〉 agg. e s. m. [dal pers. hindī «indiano»; in hindi agg. e s. f.]. – Nome di una vasta famiglia di dialetti neoindiani, che occupa all’ingrosso il centro della pianura indogangetica, nell’Unione Indiana, di cui una varietà standardizzata...
hinglish
s. m. inv. L’inglese modificato e semplificato dal contatto con la lingua e la cultura hindi. ◆ William Dalrymple […] è un autore inglese il cui luogo prediletto è l’India. […] Tra sagaci ritratti e malinconiche nostalgie, in questa...