Termine usato nella filosofia tedesca per indicare l’esistenza (così in Kant, per es. nella tavola delle categorie). In Hegel assume un diverso significato indicando «l’essere determinato», l’alcunché [...] tale il D., appartenente alla sfera dell’essere e cioè dell’immediato, è la base di tutte le ulteriori determinazioni. Per Heidegger il D., l’«esserci», è l’ente privilegiato, poiché è l’unico che si mette in questione, ponendosi il problema dell ...
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Rothacker, Erich
Filosofo tedesco (Pforzheim, Baden-Württemberg, 1888 - Bonn 1965). Si laureò in filosofia nel 1911, a Tubinga, sotto la supervisione di H. Maier, con una tesi sullo storico K. Lamprecht; [...] intellettuali, un appello elettorale in favore del Partito nazionalsocialista, cui si iscrisse nel 1933). Amico di Heidegger, influenzato da Dilthey, pose al centro dei propri interessi la problematica metodologica inerente le «scienze dello spirito ...
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Filosofo tedesco (Prossnitz, od. Prostějov, Moravia, 1859 - Friburgo in Brisgovia 1938). Fondatore della moderna fenomenologia, ha fornito sostanziali contributi allo sviluppo di un concetto di filosofia [...] l'essenza stessa dei fenomeni. Il suo pensiero ha avuto larga influenza su molti filosofi contemporanei: sull'esistenzialismo di M. Heidegger (soprattutto su Essere e tempo), sul pensiero di J.-P. Sartre e, in modo particolare, sulle ricerche di M ...
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Filosofo italiano (Roma 1925 - ivi 2005); prof. all'univ. di Roma, dove insegnò estetica dal 1964 al 1997. Si occupò di estetica e linguistica sotto un profilo filosofico, ponendo in primo piano l'esigenza [...] approfondimento del problema del senso dell'esperienza (prospettiva in cui si collocò anche il suo interesse per M. Heidegger e L. J. Wittgenstein). Suoi scritti principali: La crisi semantica delle arti (1964); Progetto di semiotica (1972); Estetica ...
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autentico/inautentico
Coppia di concetti, con cui, soprattutto nella filosofia esistenziale del 20° sec., si contrappone ciò che appartiene alla natura più propria dell’uomo, che ne esprime il carattere [...] » e in cui la tecnica ha una parte importante. A strapparci ad essa per condurci verso l’autenticità è fondamentale per Heidegger il rapporto con la morte e l’angoscia (➔) che a essa si connette: solo chi sa decidersi senza riserve ad accettare ...
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trascendenza
La proprietà o la qualità di qualcosa che si trova al di là, va oltre un determinato ambito, e in questo senso è l’opposto di immanenza, che indica invece ciò che si risolve o permane dentro [...] è che il suo strutturale «trascendere» la cogitatio verso qualcosa che questa non è, cioè l’oggetto naturale. Anche in Heidegger, sulla scorta di Husserl, il tema della t. è legato a quello dell’intenzionalità, ma questa, in conseguenza del diverso ...
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Orientalista francese, storico del pensiero islamico, nato a Parigi il 14 aprile 1903, morto ivi il 7 ottobre 1978. Bibliotecario alla Bibliothèque Nationale di Parigi, chargé de mission all'Istituto francese [...] du commentaire des Fosûs d'Ibn ᾽Arabî (in coll. con O. Yahyâ, 1975); Rûzbehân Bâqlî Shîrâzî, Le Jasmin des Fidèles d'amour (1958). Significativa, per la diffusione del pensiero heideggeriano, la trad. francese (1938) di Was ist Metaphysik di ...
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MEYER, Hans
Marco M. Olivetti
Storico della filosofia, nato a Etzenbach il 18 dicembre 1884, morto a Frontenhausen il 30 aprile 1966. Dal 1922 al 1955 fu ordinario di Filosofia all'università di Würzburg. [...] a più riprese del pensiero di Tommaso d'Aquino, che da ultimo giunse anche a confrontare con quello di Heidegger (Martin Heidegger und Thomas von Aquin, 1964).
La direzione più considerevole della produzione di M. è nel senso della generalizzazione ...
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Arte, tecnica e attività di interpretare il senso di testi antichi, leggi, documenti storici e simili.
Filosofia
Le origini dell’e. risalgono al mondo classico, dove sorse per stabilire l’esatto senso [...] concezione della coscienza come attività intenzionale sempre aperta a un orizzonte temporale di correlati. Per questa via M. Heidegger pone l’e. al centro stesso dell’esistenza, non considerandola più soltanto come una delle possibili dimensioni del ...
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Filosofo italiano (n. Parma 1920); prof. dal 1966, ha insegnato nelle univ. di Milano, L'Aquila e Roma. Ha studiato con impegno teoretico varî momenti e problemi di filosofia antica e dell'idealismo moderno. [...] ; Esperienza e dialettica, 1977; Prospettive hegeliane, 1986; Orizzonti hegeliani di comprensione dell'essere: rileggendo la scienza della logica, 1998; Hegel dal mondo storico alla filosofia, 2000; Hegel e Heidegger: divergenze e consonanze, 2004. ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...