Filosofo, nato a Palermo il 21 novembre 1885, morto a Pisa il 14 aprile 1958. Studiò all'univ. di Palermo, dove ebbe maestro G. Gentile; insegnò quindi filosofia teoretica in quella università e dal 1951 [...] e capricci su Pinocchio, ivi 1958) e quelli storici: G. Galilei, Palermo 1912; La teoria della libertà nella filosofia di Hegel, Messina 1920; Il problema kantiano ed altri scritti, Roma 1925; Saggio su F. Bacone, Palermo 1928; Storia della filosofia ...
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Guerra
AAlastair Buchan
di Alastair Buchan
Guerra
sommario: 1. Definizioni della guerra. 2. Le guerre nella storia. 3. Le guerre moderne. 4. Guerre e conflitti nell'epoca contemporanea. a) La guerra [...] o dal filosofo sociale la guerra è stata giudicata spesso una condizione necessaria alla coesione delle società o degli Stati; secondo Hegel, ad esempio, la guerra è un male necessario, ‟grazie al quale si conserva la salute etica delle nazioni ...
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BERLINGUER, Enrico
Piero Craveri
Nacque a Sassari il 25 maggio 1922 da Mario e da Maria Loriga.
La famiglia era antica, di origine catalana, iscritta negli "stamenti nobiliari della Sardegna" e legata [...] esaurito il curriculum degli esami, nel 1943 progettava di laurearsi con una tesi su "Filosofia e filosofia del diritto da Hegel a Croce e Gentile".
I coetanei lo ricordano "timido, di carattere chiuso"; nel riandare con la memoria a quegli anni ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Dal "primo triumvirato" agli inizi dello scontro tra Cesare e Pompeo
Luca Fezzi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dopo il ritorno di Pompeo, [...] XIX secolo. Fu allora che la sua figura ebbe la sventura d’incappare nei giudizi filosofici di Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831), che ne condannò il pensiero, ritenendolo privo di originalità, e in quelli storici di Theodor Mommsen (1817-1903 ...
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Proclo di Costantinopoli
Filosofo (Costantinopoli 410-412 - Atene 485).
La vita e le opere
Trascorse la sua giovinezza in Licia (donde il nome di Licio), a Xanto. Passò poi ad Alessandria, dove ebbe [...] theologica, Patrizi ne redasse una traduzione; Leibniz lesse il testo, ricavandone qualche spunto per la teoria delle monadi; Hegel, nelle Lezioni sulla storia della filosofia (1833-36), considerò P. come «l’apogeo della filosofia neoplatonica», e ...
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storiografia Scienza e pratica dello scrivere opere relative a eventi storici del passato, in quanto si possano riconoscere in essa un’indagine critica e dei principi metodologici.
Il complesso delle opere [...] storia sociale di Roma dando grande prova d’applicazione del metodo critico-filologico; negli stessi anni, G.W.F. Hegel propone la nuova concezione dialettica della storia. Ogni fase della storia appare momento necessario, che nega il precedente per ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] è proposta, in seguito, di recuperare all’uomo l’i. intellettuale affermando, con J.G. Fichte, F. Schelling e G.W.F. Hegel, la capacità dell’ente finito di cooperare al processo di creazione dell’oggetto.
Nel 20° sec. H. Bergson riconosce nell’i. una ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] elaborata e sviluppata nella speculazione postkantiana, in particolare da J.G. Fichte, F.W.J. Schelling e G.W.F. Hegel. L’identificazione del s. con l’autonoma attività pensante è invece messa in discussione sia in F. Nietzsche sia nella psicanalisi ...
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Filosofo e teologo (Breslavia 1768 - Berlino 1834); formatosi in ambiente pietistico, attraversò una fase illuministica quando nel 1787 s'iscrisse all'univ. di Halle per studiarvi teologia. Dopo essere [...] (5 voll., 1804-9; 6 voll., 1817-28). S. ha in comune con i romantici (e, entro certi limiti, con Hegel) la polemica contro ogni visione parziale, frammentaria, finita del reale, incapace di cogliere la vita come produttività infinita che si dispiega ...
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GALLUPPI, Pasquale
Augusto Guzzo
Filosofo, nato a Tropea il 2 aprile 1770 dal barone Vincenzo, studiò prima nel Seminario arcivescovile di S. Lucia del Mela (Messina), poi in Tropea con G.A. Ruffa e [...] , il Colecchi rivendicò Kant contro il G.; il Cusani chiamò "ristretta" la concezione galluppiana a paragone di quella di Hegel; e anche un discepolo, che poi succedette al G. sulla cattedra di Napoli il Palmieri, avvicinatosi al giobertismo, trovò ...
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hegeliano
〈eġe- o heġe-〉 agg. – Relativo al pensiero del filosofo Georg Wilhelm Friedrich Hegel 〈héeġël〉 (1770-1831): il sistema h.; la polemica h. contro l’illuminismo e l’intellettualismo; che segue o continua le dottrine di Hegel: le correnti...
hegelismo
〈eġe- o heġe-〉 (anche hegelianismo o hegelianéṡimo) s. m. – Il complesso delle dottrine del filosofo ted. G. W. F. Hegel (v. la voce prec.) e di quanti ne proseguono la tradizione e gli indirizzi.