esistenzialismo
Giuseppe Bedeschi
La fragilità dell'esistenza come problema filosofico
Con la parola esistenzialismo non si intende designare una scuola filosofica ben definita, bensì un orientamento [...] danese Sören Kierkegaard (vissuto nella seconda metà del 19° secolo), il quale nega il presupposto stesso della concezione hegeliana (Hegel), ossia che il reale sia razionale e che il razionale sia reale. Kierkegaard vede nella realtà non qualcosa di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ezio Raimondi e Giuseppe Ledda
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
In tutto l’ambito europeo l’Ottocento letterario si struttura cronologicamente [...] propri fantasmi e i propri conflitti. Che poi a tutto questo corrisponda anche la consapevolezza di una lacerazione, quella che Hegel condanna nell’ironia romantica, è il segno di una condizione drammatica dell’io lirico, da cui ha origine, allorché ...
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CARLE, Giuseppe
Norberto Bobbio
Nacque a Chiusa di Pesio (Cuneo) il 21 giugno 1845 da Giuseppe e Maddalena Luciano, primo di tre figli, di cui il secondogenito Antonio ebbe fama come chirurgo. Compì [...] inverso, la Grecia alla scienza, Roma alla legge, i popoli germanici al potere. Di triade in triade (Vico e Hegel dictantibus)distingue nell'età moderna tre grandi scuole secondoché il diritto sia considerato come scienza, come legge o come potestà ...
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Schmitt, Carl
Carlo Galli
Giurista e teorico della politica tedesco, fra i più influenti e discussi del Novecento, nato a Plettenberg nel 1888 e ivi morto nel 1985. Teorico del decisionismo, insegnò [...] moralità e della storica necessità della politica di potenza, S. si colloca in continuità rispetto a Fichte e a Hegel, e influenza posizioni come quella di Gerhard Ritter (→); quando valorizza l’antropologia negativa fa riferimento, pur con non pieno ...
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Il concetto di ciclo o circolo è tipicamente greco, e caratterizza una concezione del tempo di chiara impronta naturalistica, basata sulla ciclicità: il ripetersi delle stagioni, il ciclico ripresentarsi [...] riemergere da Herder verrà svolta in modo sistematico da Hegel, che nella sua filosofia della storia dipinge un grandioso ossia una sintesi di circolarità greca e linearità critiana. Dopo Hegel, con lo storicismo moderno, a partire da Ranke («ogni ...
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Termine che significa «indiviso», o che non può essere diviso, e viene riferito a ogni singolo ente in quanto distinto da altri della stessa specie. Come termine filosofico esso compare per la prima volta [...] individualità. Una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire l’i. avviene nella filosofia moderna, a opera di Hegel. Egli introduce infatti la nozione di «i. universale», il quale altro non è che «lo spirito autocosciente nel suo ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, [...] oggetti e distingue dai c. empirici i c. puri, le cosiddette categorie, forme a priori costitutive di ogni esperienza possibile. Anche in Hegel il c. è l’essenza stessa delle cose, ma il vero c., come determinazione al tempo stesso logica e reale, va ...
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PLECHANOV, Georgij Valentinovič (pseudonimo N. Bel′ tov)
Fritz Epstein
Socialista russo, nato il 25 novembre 1856 a Lijseck, morto il 30 maggio 1918 a Terioki. Già da studente, il P. aderì al partito [...] e dell'essere propugnata dai materialisti del sec. XVIII e dal Feuerbach e dei metodi storico-dialettici del Hegel. Considerava il metodo dialettico come il più importante retaggio scientifico dell'idealismo tedesco al moderno materialismo marxista ...
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LENAU, Nikolaus (pseud. di Nikolaus Niembsch von Strehlenau)
Giuseppe Gabetti
Poeta tedesco, nato a Csatád presso Temesvár (Ciaţa presso TimiŞoara) il 13 agosto 1802, morto pazzo in una casa di cura [...] conclusione, così passò anche più tardi, nei suoi sforzi speculativi, da Schelling a Spinoza, a Schubert, a Baader, a Hegel, senza raggiungere mai l'interna coesione di una sintesi di pensiero personale; e, quasi che una forza oscura lo incalzasse ...
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ROYCE, Josiah
Guido Calogero
Pensatore americano, nato a Glass Valley in California nel novembre 1855, morto a Boston nel settembre 1916. Dopo avere studiato all'università di California e alla Johns [...] kantiana e postkantiana e ne subì un influsso duraturo (che per qualche aspetto, come, p. es., per ciò che concerneva il Hegel, si andò anzi accentuando col tempo); in America si trovò accanto ai maestri del pragmatismo, C.S. Peirce e W. James ...
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hegeliano
〈eġe- o heġe-〉 agg. – Relativo al pensiero del filosofo Georg Wilhelm Friedrich Hegel 〈héeġël〉 (1770-1831): il sistema h.; la polemica h. contro l’illuminismo e l’intellettualismo; che segue o continua le dottrine di Hegel: le correnti...
hegelismo
〈eġe- o heġe-〉 (anche hegelianismo o hegelianéṡimo) s. m. – Il complesso delle dottrine del filosofo ted. G. W. F. Hegel (v. la voce prec.) e di quanti ne proseguono la tradizione e gli indirizzi.