Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] (1817-1826), conclusione della sua lunga attività di letterato. In questa impresa furono coinvolti altri studiosi: GiulioPerticari, Giuseppe Grassi, Amedeo Peyron. La polemica contro Cesari (definito privatamente da Monti come il «grammuffastronzolo ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] , alcuni propriamente storico-linguistici (i saggi di GiulioPerticari), altri di vera e propria teoria lessicografica, Firenze, ma il nuovo vocabolario voluto da Mussolini, diretto da Giulio Bertoni, prodotto dall’Accademia d’Italia, non ebbe esito ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] del (neo)classicismo letterario di fine Settecento e primo Ottocento (in particolare, ➔ Vincenzo Monti, il genero GiulioPerticari e Pietro Giordani) e con il quale sostanzialmente convergono personalità e posizioni certo più complesse e articolate ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] (lettere dell’autore o dei suoi corrispondenti, dialoghi, recensioni a opere recenti) e dai due trattati redatti dal genero, GiulioPerticari (il primo sugli «Scrittori del Trecento»; il secondo sull’«Amor patrio di Dante» e sul «suo libro intorno il ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] anche alle origini dell’italiano.
Se ne fece interprete Raffaello Perticari in due saggi del 1817 e del 1820. Per quanto il scuola torinese, Matteo Bartoli, Benvenuto Terracini, e Giulio Bertoni.
Bartoli elaborò un’originale linguistica spaziale, ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] alcuni puristi veronesi del primo e medio Settecento, come Giulio Cesare Becelli e Giuseppe Torelli. A sua volta (dove s'incontrò, come si è già detto, col Monti e il Perticari); a Roma recitò vari sermoni, fu ricevuto dal pontefice Pio VII, corse ...
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