ALMIRANTE, Italia
Riccardo Capasso
Nata a Taranto nel 1890, può essere veramente considerata una "figlia d'arte", poiché per parte sia del padre Michele sia della madre, Urania Dall'Este, proveniva [...] si dedicò ininterrottamente fino alla morte. Nel 1913 interpretò il film più importante della sua carriera, "Cabina" di GiovanniPastrone, nel quale dette vita al personaggio di Sofonisba; ma se il film ebbe un successo di risonanza mondiale, questo ...
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Chomón, Segundo de
Grazia Paganelli
Regista e operatore cinematografico spagnolo, nato a Teruel (Spagna) il 18 ottobre 1871 e morto a Parigi il 2 maggio 1929. Dopo Georges Méliès, C. fu il pioniere [...] , opera dove l'elemento fantastico si inserisce armoniosamente nel contesto narrativo. Su espressa richiesta del regista italiano GiovanniPastrone, C. entrò a far parte dell'Itala Film di Torino in qualità di direttore della fotografia, realizzando ...
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Londra, festival di
Ettore Zocaro
Conosciuto come London Film Festival, nacque nel 1957 come festival internazionale annuale non competitivo (il maggiore del mondo fra quelli che non assegnano premi [...] ‒ di Richard III da W. Shakespeare girato nel 1912 da André Calmettes e James Keane, e per altre preziose rarità da cineteca come i restauri di Cabiria (1914) di GiovanniPastrone e di Die freudlose Gasse (1925; La via senza gioia) di Georg W. Pabst. ...
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SCENOGRAFIA (X, XI, p. 19)
Franco Mancini
Teatro. - L'intervento di un nuovo personaggio, il regista, non era valso a evitare che negli anni Trenta, dopo una stagione densa di fermenti, la s. europea [...] Guazzoni, s. di Lombardozzi, 1912; Cabiria, di G. Pastrone, s. di C. Innocenti, 1913), furono integralmente costruite medioevo di Alberto Burri, in Dramma, 1969, n. 12; V. Jindra, Don Giovanni a Praga e altre ricerche di Svoboda, ibid., 1970, n. 2; D. ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] scaricatore del porto di Genova, assurge ai fasti della celebrità interpretando il ruolo di Maciste in Cabiria (1914) di GiovanniPastrone. Da qui il personaggio di Maciste dilaga in una serie di film atletico-acrobatici e, sull'onda del suo successo ...
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Lo sport nel cinema e nella fiction televisiva
Claudio Bisoni
L'incontro tra cinema e sport a fine Ottocento
"… e ci si è dati allo sport con sacro furore". Queste parole scritte a metà degli anni Venti [...] tipicamente sportivi. Il più celebre di essi è senz'altro il Maciste che compare per la prima volta in Cabiria di GiovanniPastrone, nel 1914. Il nome è di derivazione dannunziana (un antico soprannome di Ercole) e ha bisogno di essere incarnato nel ...
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Le cento città
Goffredo Fofi
La scoperta delle differenze e delle originalità
«Il mondo in provincia, soprattutto se in vicinanza con la natura, non è solo meno brutto, ma uno riesce a vedere anche [...] è diventato un luogo di produzione di portata nazionale e internazionale, a Torino (specializzandosi nei supercolossi come Cabiria, 1914, di GiovanniPastrone), a Roma (con un cinema dannunziano e borghese come, per es., Ma l’amor mio non muore, 1913 ...
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Autore
Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] come quelle di Edwin S. Porter e di David W. Griffith negli Stati Uniti, di Ferdinand Zecca in Francia, di GiovanniPastrone in Italia (per non dire di casi per molto tempo misconosciuti, come quello di Alice Guy-Blaché, a lungo considerata dagli ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] posto del suono" (L. Eisner, Fritz Lang, 1978, p. 73). Prima di Lang avevano fatto della scenografia una grandiosa protagonista GiovanniPastrone con la sua colossale Cabiria (1914), e in seguito Raoul Walsh con The thief of Bagdad (1924; Il ladro di ...
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Lingua del film
Sergio Raffaelli
La parola, classificata in ambito teorico fra gli elementi non essenziali del linguaggio cinematografico, risulta di fatto una componente quasi immancabile dei film [...] . Una concentrazione ineguagliata di finezze lessicali, di ampollosità sintattiche e di abbellimenti retorici sciorinò Cabiria (1914) di GiovanniPastrone, con l'apporto di Gabriele D'Annunzio (didascalia d'apertura: "È il vespero. Già si chiude la ...
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