Pittore fiorentino attivo nella prima metà del sec. 14º, la cui personalità è stata definita solo nel 20º secolo. Ricordato da L. Ghiberti come uno dei più significativi allievi di Giotto ma confuso da [...] Vasari con Giottino (v.), M. è con certezza autore degli affreschi della cappella Bardi di Vernio con Scene della vita di s. Silvestro e Resurrezione di un membro della famiglia Bardi (Firenze, Santa Croce, ...
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Pittore e incisore (Lubecca 1789 - Roma 1869). Convinto del fine morale dell'arte, O. professò nella sua opera un recupero degli antichi maestri (Giotto, Perugino) per un ritorno a una purezza di sentimenti [...] religiosi, reagendo alle tendenze neoclassiciste dominanti all'epoca. Trasferitosi a Roma (1809), vi costituì il gruppo dei Nazareni, con i quali diede vita a diversi cicli di affreschi.
Vita e opere
Fu ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel XIV secolo Firenze e Siena sono i centri artistici dominanti. Mentre il fiorentino [...] dal cardinale Gentile Partino da Montefiore (1250-1312). Il soggiorno ad Assisi avvicina il pittore all’arte prospettica di Giotto, dal quale assimila le ambientazioni architettoniche e i paesaggi entro cui inserire le Storie di San Martino di Tours ...
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Pittore francese (Parigi 1920 - Montbéliard 1999). Frequentò l'École nationale des arts décoratifs; soggiornò a lungo in Italia (1946-48), dove studiò in particolare Giotto, il Beato Angelico e Piero della [...] Francesca. Dopo il 1950 si affermò come uno degli esponenti della cosiddetta corrente del "paesaggismo astratto": impasto materico, segno, vibrazione di colore tendono alla creazione di spazî inventati ...
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Pittore senese (notizie dal 1317 al 1348). Si formò nella bottega del padre, Memmo di Filippuccio (notizie dal 1294 al 1317), probabile collaboratore di Giotto ad Assisi e pittore civico a San Gimignano [...] (affreschi nelle chiese di S. Jacopo e S. Pietro e, di soggetto profano, nel palazzo del Popolo). Dalla sua prima opera, la Maestà del palazzo del Popolo di San Gimignano (1317, eseguita con il padre), ...
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Pittura, scultura o fotografia che ritrae, cioè rappresenta la figura o la fisionomia di una o più persone.
Il r. nell’antichità
L’arte egizia ebbe un particolare interesse per la riproduzione di tratti [...] di Oderisio, sepolcro di papa Clemente IV, 1271-74, Viterbo, S. Francesco). Contributi decisivi allo sviluppo del r. diedero Giotto (r. di Enrico Scrovegni, cappella dell’Arena, Padova, 1304-06), che ebbe influssi profondi in Italia settentrionale (r ...
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Spazio, la conquista dello
Paolo Santini
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. I sistemi statunitensi di trasporto spaziale. 3. Lo Spacelab. 4. I sistemi europei di trasporto spaziale. 5. Le stazioni spaziali. [...] furono riorientate in direzione di Halley, che sorvolarono il 6 e il 9 marzo 1986, alla velocità di 78 km/s.
Tornando alla sonda Giotto, essa fu lanciata da un Ariane 4 nel luglio 1985 e sorvolò la cometa nella notte dal 13 al 14 marzo 1986 a 600 km ...
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Angioini
C. Bruzelius
M. Righetti Tosti-Croce
F. Bologna
F. Aceto
E. Marosi
Dal nome della contea d'Angiò (Anjou), istituita nel sec. 9° come avamposto contro i Bretoni, sono stati detti A. alcuni [...] d'Arezzo, la cui attività si concluse poco dopo il 1311, quando il nuovo re Roberto lo ammetteva, come più tardi il solo Giotto, tra i suoi 'familiari'. Pietro Cavallini fu chiamato a Napoli da Carlo II e vi giunse durante la prima decade del giugno ...
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PITTURA dal 1260 al 1400
A. Châtelet
In tutto il mondo occidentale, nel periodo compreso tra il 1260 e il 1400 la p. ebbe un grande sviluppo, subendo al tempo stesso una profonda trasformazione; questo [...] Duecento e il Trecento, 2 voll., Milano 1986; A.M. Romanini, Gli occhi di Isacco. Classicismo e curiosità scientifica tra Arnolfo di Cambio e Giotto, AM, s. II, 1, 1987, 1-2, pp. 1-56; Roma nel Duecento. L'arte nella città dei papi da Innocenzo III a ...
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Pittore, scultore, architetto (notizie dal 1343 al 1368). Celebrato già da L. Ghiberti, dalla tradizione ebbe fama su tutti i maestri fiorentini del Trecento dopo Giotto, distinguendosi per la grandiosità [...] del comporre, il deciso plasticismo e il colore intenso. O. fu attivo, oltre che a Firenze, anche a Orvieto (1359-62). La sua opera più nota è il tabernacolo di Orsanmichele a Firenze. Nell'ambiente fiorentino ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero nella scrittura (dal sec. 7°...