Adattamento
Luciano Gallino
Le radici del concetto di adattamento nella biologia evoluzionistica
Il concetto moderno di adattamento, anche quando viene utilizzato in un contesto socio-scientifico, rimane [...] e il suo ambiente, o tra i sottosistemi del sistema stesso, può essere definito un comportamento adattativo. Con termini che Freud riferiva (i primi due) all'individuo, ma che si possono applicare a ogni unità di adattamento, sino ai sistemi sociali ...
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Comportamenti collettivi
Alain Touraine
Introduzione
Il concetto di 'comportamento collettivo' non definisce un insieme di fenomeni sociali oggettivamente riscontrabili, ma serve da rivelatore per ciascuno [...] di tutti contro tutti, o è ristrutturata dall'azione di un leader che, come hanno ben visto Le Bon e Freud, non agisce sulla collettività ma su ciascuno degli individui, desocializzati e disorientati, stabilendo con essi un rapporto di dominio.
I ...
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L'Ottocento: scienze mediche. La terapeutica
Andreas-Holger Maehle
La terapeutica
Tra il 1800 e il 1890 le pratiche terapeutiche che facevano capo alla tradizione galenica vennero progressivamente abbandonate. [...] dipendenza dall'alcol e dalla morfina. La Merck la mise in produzione nel 1872. Nei primi anni Ottanta Sigmund Freud, che lavorava allora come medico presso il dipartimento di neurologia dell'Allgemeines Krankenhaus di Vienna, dopo averne studiato ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Ernesto De Martino e l’antropologia
Marcello Massenzio
Il doppio sguardo dell’etnologo
L’atto di nascita di Ernesto De Martino (1908-1965) come antropologo e storico della cultura è Naturalismo e storicismo [...] l’elenco degli autori dei testi raccolti e commentati – Eugenio Garin, Paolo Rossi, Frazer, Émile Durkheim, Ernst Cassirer, Sigmund Freud, Carl Gustav Jung, Jean Piaget, Mircea Eliade, Robert Volmat, Lévi-Strauss e lo stesso De Martino – per avere un ...
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L'Ottocento: chimica. Chimica e farmacia
Anne-Claire Déré
Chimica e farmacia
Probabilmente uno speziale francese della fine del XVIII sec. avrebbe trovato strano, se non addirittura sconveniente, vedersi [...] tipo medico. A tale proposito va sottolineato che proprio in un ambito totalmente estraneo a tali lavori, nel 1884 Sigmund Freud vantò le proprietà euforizzanti della cocaina, l'anno seguente Louis Lewin ne denunciò i pericoli e, a Heidelberg, Karl ...
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BRANCA, Vittore
Franco Cardini
Nacque a Savona il 9 luglio 1913 da Antonio, ingegnere, direttore del centro di studi dell’ILVA di Priamar, e da Lucia Branca, figlia dello scultore Giulio, sua lontana [...] ) – un autentico capolavoro della 'letteratura mercantesca' del Quattrocento, con pagine di resoconti onirici che avrebbero profondamente interessato Freud e Jung – e al tempo stesso quello che può essere considerato il suo capolavoro e che rimase da ...
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LUDOVICO (Ludovico Maria) Sforza, detto il Moro, duca di Milano
Gino Benzoni
Nacque a Milano, nel palazzo dell'Arengo, nel 1452 (e non nel 1451 come data Bernardino Corio), il 3 agosto (e non nel castello [...] in Lombardia. Il Quattrocento, Milano 1993, ad ind.; F. Caroli, Storia della fisiognomica: arte e psicologia da Leonardo a Freud, Milano 1995, ad ind.; I. Cox-Rearick, Chefs-d'oeuvre de la Renaissance: la collection de François Ier, Paris 1995 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Federigo Enriques
Gaspare Polizzi
Nella figura di Enriques si intrecciano matematica, filosofia, storia, pedagogia e organizzazione della cultura. Il matematico livornese unisce le sue competenze scientifiche [...] (gli ultimi quattro esponenti tra i maggiori del Circolo di Vienna); e inoltre il fondatore della psicoanalisi Sigmund Freud. La rivista diviene quindi un luogo operativo per sviluppare a livello europeo la nuova filosofia della «sintesi scientifica ...
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FOA, Vittorio
Andrea Graziosi
Nacque a Torino il 18 settembre 1910, terzogenito di Ernesto Ettore (1871-1966) e di Lelia Della Torre (1883-1968).
I fratelli maggiori, Anna (1908-2006) e Giuseppe (1909-1996), [...] , lo costrinse a riflettere sui suoi rapporti con esso. La sua posizione gli parve ben riassunta da una frase di Freud che aveva dichiarato di essere «completamente estraniato dalla religione dei suoi padri, come da tutte le altre religioni», e di ...
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MARTELLO, Pier Jacopo
Marco Catucci
MARTELLO (Martelli), Pier Jacopo (Pietro Jacopo, Pieriacopo). – Nacque a Bologna il 28 apr. 1665, da Giovanni Battista, medico e dottore in filosofia, e da Margherita [...] » (1697) de P.I. M., in Studi secenteschi, XXXIV (1993), pp. 259-284; G. Paduano, Lunga storia di «Edipo Re»: Freud, Sofocle e il teatro occidentale, Torino 1994, pp. 313-317; I. Magnani Campanacci, Un bolognese nella repubblica delle lettere. P.J. M ...
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freudiano
〈froid-〉 agg. – 1. a. Appartenente o relativo al medico austriaco Sigmund Freud (1856-1939), fondatore della psicanalisi, e alle sue dottrine: gli scritti f.; l’interpretazione f. dei sogni; le teorie f. dell’inconscio, degli istinti...
psicanalisi
psicanàliṡi (o psicoanàliṡi) s. f. [dal ted. Psychoanalyse, comp. di psycho- «psico-» e Analyse «analisi», termine coniato da S. Freud nel 1896. Per coerenza con il criterio costantemente seguito in quest’opera, registriamo e definiamo...