Psicanalista (Vienna 1882 - Londra 1960). Le sue vedute teoriche, violentemente criticate da più parti, hanno tuttavia esercitato nell'ambito della psicanalisi un'influenza enorme: fondamentali i suoi [...] psichico (e nel lavoro terapeutico).
Vita
Arrivata a Budapest col marito Arthur, iniziò nel 1914 un'analisi con l'allievo di Freud, S. Ferenczi, che la incoraggiò nel pionieristico lavoro coi bambini. Ma fu a Berlino, dove si trasferì nel 1921, che ...
Leggi Tutto
Alice Gonzi
Filosofo, poeta, saggista, drammaturgo romeno (Iaşi, 1898 - Auschwitz-Birkenau 1944). Inizia la sua attività di intellettuale nella nativa Romania, per emigrare a Parigi nel 1923. Qui, incontra, [...] ulteriormente il suo proprio pensiero filosofico in continuo confronto con autori come Šestov, Nietzsche e Kierkegaard, Husserl, Heidegger, Freud, Bergson e Gide. La problematica centrale del testo e della filosofia di F.: il bisogno di trovare un ...
Leggi Tutto
Psicologo e pedagogista statunitense (Ashfield, Mass., 1846 - Worcester 1924). Interrotti gli studî teologici si dedicò alla psicologia, addottorandosi nel 1878 sotto la guida di W. James. Professore alla [...] . Infine, ebbe un ruolo importante nella introduzione e diffusione della psicanalisi negli USA: fu infatti H., nel 1909, ad invitare Freud e Jung a tenere una serie di conferenze alla Clark University. Tra i suoi scritti: The contents of children's ...
Leggi Tutto
Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] ". Dal canto suo, M. Titze (n. 1953) intitola il suo primo romanzo Unbekannter Verlust (1994), citando non a caso Freud e la sua definizione della malinconia. Analogamente, ancora, Drawert si confida: "In nessun luogo sono arrivato. / In nessun luogo ...
Leggi Tutto
TELEPATIA (dal gr. τῆλε "lontano" e πάϑος "sensibilità")
Emilio Servadio
Termine proposto nel 1882 da F.W.H. Myers per indicare "una trasmissione di pensiero indipendente dalle ordinarie vie sensoriali". [...] , è giunto il filosofo Henri Bergson; e lo stesso S. Freud non è alieno dall'accedere a una simile concezione: la quale telepatico (applicazione di cui hanno fornito esempî, sulla traccia del Freud, principalmente H. Deutsch, I. Hollós, P. Schilder, ...
Leggi Tutto
MANNONI, Octave
Maria Rosaria Visco
Psicoanalista francese, nato da genitori di origine corsa a La Motte-Beuvron en Sologne (Loir-et-Cher) il 29 agosto 1899, morto a Parigi il 30 luglio 1989. Conclusi [...] costanti dei suoi scritti, che affrontano la teoria e la tecnica della cura e la teoria del funzionamento psichico. Il suo volume su Freud (1969; trad. it., 1970), opera che lo ha reso noto in Italia, non è solo una biografia ma segna una tappa nella ...
Leggi Tutto
JERVIS, Giovanni
Matteo Fiorani
JERVIS, Giovanni (Gionni)
Nacque a Firenze il 25 aprile 1933 da Guglielmo (Willy) e Lucilla Rochat.
La famiglia, la guerra
La famiglia aveva radici estere e un solido [...] alcuni libri di psicoanalisi (in Quaderni piacentini, 1966, n. 28, pp. 98-108), in cui affrontava la rilettura di Freud da parte di Ricoeur. L’anno successivo introdusse, sempre per Einaudi, Psicoanalisi e metodo scientifico, curato da Sidney Hook ...
Leggi Tutto
Rella, Franco. – Filosofo italiano (Rovereto 1944 - ivi 2023). Laureatosi in estetica con G. Dorfles presso l’Università di Milano, dal 1975 è stato docente di questa disciplina all’Istituto universitario [...] si esprimono: dal progetto di “urtare contro i limiti” (F. Kafka) e dai costanti riferimenti a intellettuali quali F. Nietzsche, S. Freud, W. Benjamin e G. Bataille (di cui ha redatto nel 1972 l’introduzione a La parte maledetta e curato nel 2006 la ...
Leggi Tutto
Filosofo francese, nato a El-Biar (Algeria) il 15 luglio 1930 da famiglia ebrea. Professore di Filosofia all'Ecole Normale Supérieure di Parigi, tra i fondatori del Collège International de Philosophie, [...] 1967 escono le tre opere ancor oggi più importanti di D., che delineano una teoria ispirata a Nietzsche, Heidegger, Husserl, Freud e, più sotterraneamente, all'esegesi talmudica riproposta in anni vicini da E. Levinas: L'écriture et la différence, De ...
Leggi Tutto
fobia
Paura morbosa, angoscia eccessiva e ingiustificata, provata dal soggetto in situazioni specifiche o in presenza di oggetti specifici, che normalmente non la giustificano razionalmente. Pur rimanendo [...] forme cliniche dell’isteria (isteria di conversione e isteria d’angoscia) è il destino dell’affetto collegato (che per Freud è un quantum di energia libidica). Nella conversione isterica, l’affetto si traduce nel sintomo somatico (motorio, sensitivo ...
Leggi Tutto
freudiano
〈froid-〉 agg. – 1. a. Appartenente o relativo al medico austriaco Sigmund Freud (1856-1939), fondatore della psicanalisi, e alle sue dottrine: gli scritti f.; l’interpretazione f. dei sogni; le teorie f. dell’inconscio, degli istinti...
psicanalisi
psicanàliṡi (o psicoanàliṡi) s. f. [dal ted. Psychoanalyse, comp. di psycho- «psico-» e Analyse «analisi», termine coniato da S. Freud nel 1896. Per coerenza con il criterio costantemente seguito in quest’opera, registriamo e definiamo...