Teorie del cinema
Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] che riceverà tale superba proiezione sarà una vera finestra attraverso la quale si guarderà la stessa natura; un fonografo potrà aggiungervi il rumore proprio del movimento e donare la parola a personaggi che vivranno in questa natura artificiale ...
Leggi Tutto
Proiezione
Carlo Montanaro
Le origini
Étienne Gaspard Robertson, alla fine del Settecento, rendendo di pubblico dominio i segreti delle sue fantasmagorie, aveva aperto la strada verso la consapevolezza [...] solo pianista all'orchestra stabile. La sperimentazione di Edison voleva accoppiare l'immagine al suono già registrabile con il fonografo (1877). Per tutto il periodo del cinema muto si tentò di perfezionare la sincronizzazione, durante la ripresa e ...
Leggi Tutto
Televisione
Giuseppe Cereda
Il rapporto tra televisione e cinema
Già negli anni Sessanta, Roberto Rossellini sosteneva, subordinando a questa sua convinzione una lunga e consistente attività televisiva, [...] internazionale (Stati Uniti ed Europa) del formato 16/9 dell'apparecchio televisivo in luogo del tradizionale 3/4. Fonografo, fotografia, telefono, radio, t., videoregistratore, sino al digitale, non sono state in fondo che tappe diverse di un ...
Leggi Tutto
fonografo
fonògrafo s. m. [dall’ingl. phonograph, comp. di phono- «fono-» e -graph «-grafo»]. – Apparecchio per la riproduzione dei suoni registrati su un supporto meccanico. Propriamente, tale denominazione fu data dall’inventore statunitense...
fonografia
fonografìa s. f. [comp. di fono- e -grafia; cfr. fr. phonographie], non com. – Genericam., la tecnica di registrazione e riproduzione dei suoni, e la registrazione stessa così ottenuta (cfr. il più com. fonoregistrazione).