Stati Uniti
Franco La Polla
Cinematografia
Dalle origini agli anni Venti
Se il cinema è un'invenzione francese, il suo radicale sfruttamento in senso spettacolare appartiene senza dubbio agli Stati [...] , tentò anzi di attribuirsene la paternità, dal momento che sin dal 1888 aveva iniziato degli esperimenti per coniugare fonografo e fotografia in movimento. Sarebbe stato tuttavia il suo assistente William K.L. Dickson a inventare il cinetoscopio ...
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Illuminazione
Carlo Montanaro
Il primo studio cinematografico concepito per sperimentare la possibilità di riprodurre immagini in movimento, il Black Maria ‒ così chiamato dal soprannome attribuito [...] l'idea iniziale era quella di impressionare l'azione su pellicola contemporaneamente alla sua registrazione sonora su fonografo. All'interno, davanti alla postazione fissa costituita dall'attrezzatura tecnologica, una sorta di proscenio cieco con uno ...
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Compositore
Sergio Miceli
Compositori e cinema
Nella fase 'preistorica' del cinema le proiezioni erano itineranti, in forma autonoma o associate al circo e alla fiera, mentre a un gradino più alto facevano [...] collaudato. Perciò la presenza 'passiva' di c. come G. Bizet (numerose furono le trasposizioni filmiche di Carmen, affidate al fonografo) oppure quella 'attiva' di c. come Pasquale Mario Costa (Histoire d'un Pierrot, 1914, di Baldassarre Negroni) non ...
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Scrittura
Antonio Costa
Il rapporto tra scrittura e cinema
Forse nessuno come François Truffaut ha saputo rappresentare al cinema l'atto dello scrivere. Si pensi, in particolare, a due film interpretati [...] in quanto sintesi di s. ideografica nella sua forma filmica (ovvero il cinema muto) e s. fonetica nella sua forma fonografica (fonografo e cinema sonoro: cfr. Pagnol 1965, pp. 38-55).
Del tutto particolare è il significato che l'espressione scrittura ...
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Crosland, Alan
Giulia Carluccio
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 10 agosto 1894 e morto a Los Angeles il 16 luglio 1936. Il suo nome è legato soprattutto ad alcuni dei primi [...] (di William Axt) tramite il sistema Vitaphone, ideato dalla Western Electric, che prevedeva la riproduzione del suono su dischi di fonografo.
L'anno seguente, dopo un altro film di cappa e spada (The beloved rogue, ancora con John Barrymore e il ...
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Muto e sonoro
Alberto Boschi
Il mito del muto
Nel 1975 François Truffaut intitolava Le grand secret la sezione di Les films de ma vie "consacrata a registi che hanno cominciato la loro carriera con [...] d'espressione. Per es. già nel 1916 Hugo Münsterberg, criticando i primi tentativi di sincronizzare il proiettore con il fonografo, sostiene che la presenza del parlato "infastidisce quanto il colore nei drappeggi di una statua di marmo", mentre ...
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Vertov, Dziga
Pietro Montani
Nome d'arte di Denis Arkadevič Kaufman, regista e teorico del cinema, di famiglia ebrea, nato a Białystok (od. Polonia) il 2 gennaio 1896 e morto a Mosca il 12 febbraio [...] 'udito' lavorando al montaggio di suoni e rumori (per es. quelli di una stazione ferroviaria) registrati con un rudimentale fonografo. Fu un esordio significativo, in cui già compaiono tutti i termini essenziali del contributo originale di V. a una ...
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Suono
Per circa tre decenni a partire dall'invenzione del cinema, i film non contenevano alcun s. sincronizzato preregistrato. Nonostante ciò, raramente essi erano muti, dal momento che durante la proiezione [...] su dischi grammofonici.Il sistema di registrazione meccanica su disco è il più antico e come principio risale al fonografo di Th.A. Edison (1877) e al grammofono di E. Berliner (1887). Un trasduttore elettromeccanico (fonoincisore) trasforma il ...
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Tobis
Marco Scollo Lavizzari
Sigla di Tonbild-Syndikat AG, casa di produzione cinematografica a partecipazione internazionale, fondata a Berlino il 30 agosto 1928 su pressioni della Deutschen Tonfilm [...] concentrazione di tutte le attività nel settore cinema (la T. era stata attiva anche sul versante della radio e del fonografo) e a una nuova amministrazione sotto il nome di Intertobis, con sede ad Amsterdam. Il vero patrimonio della società tuttavia ...
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L'albero degli zoccoli
Alessandro Cappabianca
(Italia 1978, colore, 170m); regia: Ermanno Olmi; produzione: GPC/RAI/Italnoleggio Cinematografico; sceneggiatura: Ermanno Olmi; fotografia: Ermanno Olmi; [...] un uomo chiuso, solitario, scontroso, incapace di sentimenti; egli, comunque, è un appassionato di musica, ama ascoltare al fonografo dischi d'opera, le cui note si diffondono nella campagna, arrivando anche alle orecchie incantate dei contadini. Ma ...
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fonografo
fonògrafo s. m. [dall’ingl. phonograph, comp. di phono- «fono-» e -graph «-grafo»]. – Apparecchio per la riproduzione dei suoni registrati su un supporto meccanico. Propriamente, tale denominazione fu data dall’inventore statunitense...
fonografia
fonografìa s. f. [comp. di fono- e -grafia; cfr. fr. phonographie], non com. – Genericam., la tecnica di registrazione e riproduzione dei suoni, e la registrazione stessa così ottenuta (cfr. il più com. fonoregistrazione).