Il nome (spagn. Cataluña, catal. Catalunya), comincia a comparire in documenti della fine del sec. XII (basso lat. Catalonia, Catalaunia). L'etimologia tradizionale, secondo cui il nome deriverebbe da [...] Avicenna e di Averroè; si serve dell'opera del filosofo musulmano e mostra larghe conoscenze del Corano. Per suggerimento prosa volgare. Primo nel mondo latino, egli solleva il linguaggio parlato alle altezze del pensiero speculativo, e con anima di ...
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(App. V, i, p. 760)
Lo studio del fenomeno della delinquenza, condotto con metodo positivo, e quello del delinquente, condotto con i metodi naturalistici delle scienze comportamentali, sono trattati nell'Enciclopedia [...] dovrebbero cercare di contemperare le due esigenze rappresentate dalla filosofia penale (che trova espressione nella previsione normativa) e dello Stato (cioè omertà e onore, nel linguaggio dei sodalizi mafiosi del Mezzogiorno).
Benché non manchino ...
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. Popolazione del ceppo indo-europeo. Le differenze di lingua, di religione, di costumi che distinguono gli Armeni dalle altre popolazioni del paese cui hanno dato il loro nome (v. armenia), appaiono assai [...] Luca e S. Giovanni e compose numerosi trattati di teologia, di filosofia, di sacra eloquenza.
Tra gli scrittori del sec. XV ricordiamo Aṙakhel era volgare non poteva non esprimersi in un proprio linguaggio costruttivo, cioè non dar luogo a uno stile ...
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KANT, Immanuel
Pantaleo Carabellese
Filosofo tedesco, nato in Königsberg (Prussia orientale) il 22 aprile 1724, quarto tra i nove nati in un ventennio dal matrimonio del sellaio Giovanni Giorgio di [...] assume anche il significato che l'uso comune del linguaggio le attribuisce di bellezza. Il giudizio estetico è quindi non è il principio, il concetto non è il culmine della filosofia e della realtà, se si vuole accettare - e non accettarla non si ...
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Il termine complessità è oggi frequentemente usato, in campo scientifico, in contesti diversi. In quello dell'informatica, dell'analisi numerica e dell'ottimizzazione, corrisponde alla caratteristica quantitativa [...] aspetti del problema della c. emersi nel dibattito filosofico recente a partire dalle idee sviluppate in ambito scientifico è presente, nella sua globalità, in ogni individuo, attraverso il linguaggio, la cultura, le norme ecc.
Come si può vedere, ...
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MESSICO
Francesco Cacciabue
Livio Tornetta
Carlo Amadei
Dario Puccini
Samuel Montealegre
Aldo Mantovani
Nicola Balata
Stefania Parigi
(XXII, p. 958; App. I, p. 836; II, II, p. 288; III, II, p. [...] bisogna dimenticare L. Zea (n. 1912), storico della filosofia e della cultura nonché buon divulgatore di ''messicanità'' e Ponce (1933-1987). In questa volontà di appropriarsi di linguaggi cosmopoliti rientrano anche l'opera grafica di P. Friedeberg ...
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Culto significa in generale adorazione di Dio, relazione con ciò che è sacro, e in questo senso equivale a "religione"; ma significa anche, in particolare, le usanze e gli atti per mezzo dei quali il sentimento [...] canonicae, 2ª ed., Barcellona 1920, II, nn. 192-279; F. Cathrein, Filosofia morale, trad. ital., II, Firenze 1920, p. 42 segg.; Blat, Comment. semplicemente, i pastori o predicanti.
Nel linguaggio comune e legislativo per ministri del culto si ...
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UNIVERSO
Rodolfo MONDOLFO
Emilio BIANCHI
Gino CECCHINI
Livio GRATTON
. Con questo nome s'intende l'insieme, la totalità delle cose esistenti, ossia tutto ciò che viene o verrà comunque rivelato alla [...] comprendere tutto ciò che esiste; però, quando nel linguaggio corrente si parla di struttura dell'universo, si , Seares, Strömberg, Lindblad, Schalén, Trümpler, De Sitter, ecc.
Filosofia.
Il termine "universo" è usato talora come sinonimo di mondo o ...
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Teorie del cinema
di Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] dispositivo per la produzione e il consumo di pellicole, oppure come linguaggio specifico, o come peculiare forma d, come medium tra i media i lineamenti di una poetica del fantastico. La filosofia del cinematografo, un articolo di G. Papini uscito ...
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Teorie del cinema
di Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] dispositivo per la produzione e il consumo di pellicole, oppure come linguaggio specifico, o come peculiare forma d, come medium tra i media i lineamenti di una poetica del fantastico. La filosofia del cinematografo, un articolo di G. Papini uscito ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...