Filosofo statunitense (Chicago 1926 - Boston 2016). Filosofo dai molteplici interessi e dalla vasta produzione, P. è collocabile all'interno della corrente analitica così come questa si è venuta configurando [...] ha dedicato la sua attenzione a questioni di logica, filosofia della matematica, filosofia del linguaggio, filosofia della scienza, filosofia della mente.
Vita e opere
Laureatosi in filosofia nell'università di Pennsylvania (1948), conseguì il Ph.D ...
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Linguista e filosofo del linguaggio italiano (Torre Annunziata, Napoli, 1932 - Roma 2017), si è occupato soprattutto di linguistica generale, con attenzione al rapporto tra lingua e società.
Laureatosi [...] con A. Pagliaro nel 1956, ha insegnato nelle univ. di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Prof. ordinario di Filosofia del linguaggio presso l'univ. di Roma "La Sapienza" (1974-1996), dal 1996 è stato ordinario di Linguistica generale presso la ...
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Filosofo (n. Foligno 1940). Prof. di filosofia del linguaggio all'univ. di Padova (1974-86) e (dal 1987) di metodologia delle scienze sociali alla LUISS. Tra i suoi scritti: K. R. Popper (1972), Teoria [...] unificata del metodo (1981), Teoria della razionalità e scienze sociali (1989), Cattolici a difesa del mercato (1995), L'agonia dei partiti politici (1999), Liberali e solidali: la tradizione del liberalismo ...
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Grice ⟨ġràis⟩, Herbert Paul. - Filosofo inglese del linguaggio (Birmingham 1913 - Berkeley 1988). Esponente della "filosofia del linguaggio ordinario", ha contribuito sostanzialmente allo sviluppo della [...] professore nell'Università di Oxford, dal 1967 ha insegnato nell'Università della California a Berkeley. Esponente della "filosofia del linguaggio ordinario", ha sviluppato in modo originale alcune tesi dell'ultimo Wittgenstein e di J. L. Austin ...
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Filosofo e storico (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952). Studiò a Napoli, che divenne presto la sua dimora abituale. Scampato dal terremoto di Casamicciola (1883) in cui perdette [...] di Hegel (Ciò che è vivo e ciò che è morto della filosofia di Hegel, 1906), del quale, attraverso lo studio del marxismo cioè storia della vita morale e civile dell'uomo. Il linguaggio è creazione individuale, e quindi atto spirituale, espressione di ...
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Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] al collegio gesuita per seguire le lezioni del filosofo scotista Giuseppe Ricci, ma nuovamente insoddisfatto, attese per si riferiscono le considerazioni di V. sulla fantasia, il linguaggio, la poesia, trovò la sua massima espressione in Omero: ...
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Uomo politico e pensatore (Ales, Cagliari, 1891 - Roma 1937). Membro del PSI e fondatore de L'Ordine Nuovo (1919), fece parte dell'esecutivo dell'Internazionale comunista (1923). Divenuto segretario del Partito [...] tra letteratura e società; sul terreno propriamente filosofico, il serrato confronto con B. Croce, la cui elaborazione viene complessivamente valutata come ritraduzione nel linguaggio speculativo idealistico del materialismo storico, si accompagna ...
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Poeta latino del 1° sec. a. C. La tradizione antica non è concorde sulle date di nascita e di morte, che si possono collocare rispettivamente nel primo decennio del sec. 1° a. C. e intorno al 55 (secondo [...] in particolare, sembra effettivamente che nella forza espressiva del linguaggio e nell'elevatezza delle immagini L. abbia preso a , L. era alla ricerca di una certezza morale e filosofica, indispensabile non solo a placare le sue ansie di conoscere ...
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Poeta italiano (Genova 1896 - Milano 1981). Tra i massimi poeti italiani del Novecento, già dalla prima raccolta (Ossi di seppia, 1925; ed. defin. 1931) fissò i termini di una poetica del negativo in cui [...] fissò i termini, che sarebbero divenuti popolari, di una filosofia scettica e pessimista in cui il "male di vivere" l'irripetibile singolarità dell'esperienza così come le parole del linguaggio quotidiano e "parlato" si caricano di un più inquieto ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] sé opposti come Non-Io. L’Io, così inteso, assume il valore di un principio primo incondizionato dell’intera scienza filosofica. Come reazione a tali sviluppi idealistici si delineano diverse posizioni: quella di E. Husserl che, richiamandosi all’Io ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...