La scienza bizantina e latina. Introduzione
John D. North
Introduzione
Gli storici della scienza medievale che tentino d'individuare il nome del primo esponente moderno della loro disciplina rischiano [...] per la sua determinazione a riconciliare la scienza con la teologia cristiana, oltre che con la tradizionale filosofiaagostiniana e neoplatonica che sembrava accordarsi tanto alla biblica Genesi.
Le idee speculative di Grossatesta sulla metafisica ...
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Filosofia
Nel linguaggio filosofico, lo stato di ogni realtà in quanto è tale, o, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere oggetto di un’esperienza sensibile.
E. ed essenza
Nella storia [...] a elemento dell’essenza; è la posizione assoluta di un oggetto. Nella filosofia hegeliana l’e. non è più opposta all’essenza, di cui R. Le Senne (che si ispirano specialmente alla tradizione agostiniana francese di B. Pascal), e anche da L. Chestov ...
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Filosofia
Redazione
Il rapporto tra filosofia e cinema
Filosofia del cinema, da una parte, ed estetica cinematografica, dall'altra, benché strettamente connesse e talora sovrapposte al punto che spesso [...] il cinema abbia a che fare con il tempo e con le teorie filosofiche del tempo (ovviamente ha a che fare con l'uno e con le illusionismo percettivo. Ma mette anche in discussione l'idea agostiniana che solo il presente esiste, ma esiste come non ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] Mersenne nel 1633, "lo sono anche tutti i presupposti della mia filosofia, che ne danno una dimostrazione evidente". I due trattati vedranno la sostanza; l'innatismo ripete la dottrina platonico-agostiniana dell'illuminazione divina; le "prove" dell' ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] schiettamente aristotelica si sostituisce all'idea di natura platonico-agostiniana tutta permeata di Dio.▭ Gli enti creati o apoteosi mentre gli rendono omaggio santi, dottori della chiesa e filosofi pagani (pala d'altare di F. Traini per la chiesa ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] quella della teologia sacramentale: sulla scorta della definizione agostiniana di s., il sacramento è concepito come una alfabeti per sordomuti.
La teoria dei s. nella filosofia moderna
I temi toccati finora trovano ancora una riconsiderazione ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] questo senso, è rappresentato dalla concezione agostiniana. Allontanandosi dalla tradizione intellettualistica greca, ai problemi non risolvibili sul piano conoscitivo (➔ pragmatismo), e la ‘filosofia dell’azione’ di M. Blondel (➔).
Il concetto di v. ...
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Filosofo, teologo, mistico e missionario catalano (Palma di Maiorca 1233/1235 - forse Isola di Maiorca 1315), detto doctor illuminatus. Le sue numerose opere sono scritte in catalano, latino e arabo. Elemento [...] recupero di una concezione unitaria del sapere, lungo la linea agostiniana, con un esito teologico e apologetico. Di qui anche l'impossibilità di distinguere la filosofia dalla teologia, dato il loro intrinsecarsi (nella sapientia christiana) secondo ...
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Nel linguaggio filosofico e religioso, il governo del mondo e della storia degli uomini per opera di un essere divino (o di un principio superiore), il quale realizza i suoi piani secondo fini che trascendono [...] tipica nel messaggio di s. Paolo e si elabora poi in concetti filosofici nella dottrina alessandrina del logos per divenire fondamento della grandiosa concezione agostiniana della storia (De civitate Dei), che resterà dominante in tutta la teologia ...
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Filosofo inglese (Stradbrook, Suffolk, 1175 - Lincoln 1253). Fautore di un ritorno al platonismo agostiniano, risulta centrale nella sua fisica e metafisica la dottrina della luce e il concetto di illuminazione [...] commentò tra l'altro gli Analitici posteriori. Nella sua filosofia (esposta in numerosi scritti, tra i quali si ricordano esse, l'importanza primaria dell'ottica). Anche la psicologia (agostiniana) è retta dalla dottrina della luce che è il veicolo ...
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illuminazione
illuminazióne s. f. [dal lat. tardo illuminatio -onis]. – 1. a. L’illuminare, il fatto di illuminare, cioè di dar luce a un ambiente, e la quantità della luce, naturale o artificiale, da cui l’ambiente stesso è illuminato: i....
scotismo
s. m. [dal nome del filosofo scozz. G. Duns Scoto (circa 1263/66 - 1308)]. – Il complesso delle dottrine filosofico-teologiche elaborate da G. Duns Scoto e dai suoi seguaci; in partic., la dottrina dell’univocità dell’essere, la dottrina...