I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. [...] in (1) e (2), sia transitivi, come tirare e mandare in (3) e (4):
(1) s’alzò e andò fuori facendoci spostare tutti (Fenoglio 1991: 24)
(2) il tedesco veniva su di cattivo umore (Calvino 1993: 7)
(3) tutte le volte che vedevo nostra madre tirar fuori ...
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Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole (come davanti a, invece di, di fronte a, a causa di, da parte di, in relazione a, conformemente a) che costituiscono unità polirematiche [...] la forma esemplare fra le locuzioni preposizionali:
(4) Di questa città io non sapevo altro che era in riva al mare (Fenoglio 1991: 7)
(5) viene sostituito da una fitta rete segnaletica a prova di imbecille (Baricco 1995: 70)
(6) a dispetto della ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] . Interpretatio arabicorum nominum di Andrea Alpago (1527), a cura di G. Vercellin, Torino, UTET.
Rossebastiano, Alda & Fenoglio, Simona (a cura di) (2005), Viaggio in Oriente di un nobile del Quattrocento. Il pellegrinaggio di Milliaduse d’Este ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] nel 1970, poi documentata dal Grande dizionario della lingua italiana (GDLI) in almeno tre accezioni diverse (una delle quali reperita in Fenoglio, prima del 1963), ma che era stata messa per iscritto (con due z) già da Cesare Cantù nel 1838 quale ...
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Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] (in altri termini, attribuisce al participio l’aspetto perfettivo): «ho bell’e visto che te ne torni a San Benedetto» (Edmo Fenoglio);
(b) dall’altro con l’elativo -issimo, per la tendenza, già vista nel § 3, di espansione di questo suffisso oltre i ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] , nella letteratura postunitaria e novecentesca, in molte opere di scrittori piemontesi quali Giovanni Faldella, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Primo Levi (La chiave a stella) e Nuto Revelli.
Canepari, Luciano (19863), Italiano standard e pronunce ...
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parco letterario
loc. s.le m. Area verde o monumentale che comprende case, strade, interi centri abitati o parchi, legati alla memoria, alla vita, alle atmosfere che hanno ispirato le opere di uno scrittore o ai luoghi nei quali ha rappresentato...
v. tr. e intr. [lat. calare, chalare, dal gr. χαλάω «allentare»]. – 1. tr. a. Far discendere, mandare giù lentamente, a poco a poco: c. una corda dalla finestra; c. in mare una scialuppa; lo calarono con una fune nel pozzo; la bara fu calata...