Si può apprezzare un’opera d’arte al di fuori del contesto e dell’ambiente dove è stata creata? È con questo quesito che lo studioso e storico dell’arte Quatremère De Quincy apre il suo pamphlet polemico [...] di deportazione e di morte. Di conseguenza, vennero messi al bando vari linguaggi artistici, tra cui il cubismo, il fauvismo e l'espressionismo tedesco.Nel loro piano di annientamento della cultura ebraica e di altre culture da loro ritenute ostili ...
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fauvismo
〈fov-〉 s. m. [dal fr. fauvisme, der. di fauve: v. la voce prec.]. – Movimento pittorico sorto in Francia nei primi anni del sec. 20° con l’intento di ritrovare nell’arte la schiettezza e l’impeto dei primitivi, con una pittura a due...
primitivismo
s. m. [der. di primitivo]. – 1. Carattere primitivo di un popolo, una cultura, una società. 2. a. Tendenza a esaltare o a considerare con particolare interesse il mondo spirituale e artistico dei popoli primitivi, spec. africani,...
Pittore (Žlunice, Boemia, 1885 - Praga 1946). Studiò all'Accademia di Praga; elaborò le esperienze del fauvismo, espressionismo e cubismo in uno stile personale caratterizzato da costanti riferimenti all'arte popolare (Le peonie, 1931, Praga,...
Pittore francese (Chatou 1880 - Garches, Parigi, 1954). Amico di Vlaminck e di Matisse. D. fu tra le figure più significative del fauvismo ma, già dal 1906, una meditata lettura dell'opera di Cézanne e l'interesse per il primitivismo dell'arte...