«Ciò che è sinistro, o terribile, non tradisce mai: lo stato al quale conduce è sempre l’illuminazione. E soltanto questa condizione di brutale consapevolezza ci permette di cogliere a pieno il mondo, [...] un ruolo strutturale nella percezione stessa. È proprio su questo piano, e non in veste ontologica, che il fatalismo può ritornare d’interesse per la filosofia. In effetti, il dispiegamento del destino terribile articolato in maniera così illuminante ...
Leggi Tutto
fatalismo
s. m. [der. di fatale]. – In generale, ogni concezione che consideri il mondo come governato da un fato irrevocabile. Nell’uso com., l’atteggiamento di chi accetta il corso degli eventi, senza tentare di opporvisi con atti di volontà:...
fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...
È la credenza nel fato, che determina una condotta ad essa conforme nella vita. Il fatalismo ha perciò in comune con la religione il sentimento di dipendenza assoluta da una forza suprema che domina l'universo, e con la morale la rassegnazione...
Filosofo greco, forse del 2º sec. d. C. I suoi scarsi frammenti sono stati interpretati da alcuni come una polemica contro il fatalismo dello stoicismo, da altri come una polemica contro il neoplatonismo incipiente.