Riformatore religioso della Svizzera (Wildhaus, Toggenburg, 1484 - Kappel 1531), fondatore della Chiesa propriamente detta riformata, l'espansione e il rafforzamento della quale si devono invece all'opera [...] di Zurigo, vi cominciò subito a predicare secondo un preciso programma, commentando il Vangelo in vista d'un rinnovamento etico-religioso della vita cristiana, e polemizzando politicamente contro la curia avida di denaro e, sotto l'aspetto dottrinale ...
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Pirq ē Āb ōt Nella letteratura giudaica, uno dei trattati («massime dei Padri») del 4° ordine della Mishnāh, che si distingue da tutti gli altri dell’opera, di tipo legale, per il suo contenuto etico. [...] Raccolta di massime morali, religiose e sociali, condensa l’insegnamento morale dei principali rabbini (i «Padri») per un periodo di circa 5 secoli fino alla fine del 2° sec. d.C ...
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Storico, teologo e poeta tedesco (Grossglogau, Slesia, 1821 - Berlino 1892). Fece, sotto l'influsso di L. von Ranke, ricerche di storia magiara (1849) ed ebraica (1851). Poi fu attratto da studî, d'ispirazione [...] romantica, sulla "simbolica" nella vita etico-religiosa (Kaiser und Königsthrone in Geschichte, Symbol und Sage, 1874; Die Symbolik des Blutes, 1882). Scrisse anche su problemi di teologia, e ha lasciato alcune raccolte di versi d'argomento religioso ...
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Teologo protestante (Berlino 1822 - Gottinga 1889). Prof. di teologia a Bonn (1859) e a Gottinga (1864). Staccatosi dall'influenza di Hegel e della scuola di Tubinga, sviluppò il suo pensiero sotto l'influsso [...] che Schleiermacher chiamava "senso di dipendenza" dal quale tuttavia R. non esclude il fattore intellettuale; a fatto essenzialmente etico si riduce anche il cristianesimo, del quale R. non riconosce una specifica origine soprannaturale. Di qui l ...
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Il diritto che con le proprie opere o le proprie qualità si è acquisito all’onore, alla stima, alla lode, oppure a una ricompensa (materiale, morale o anche soprannaturale), in relazione e in proporzione [...] luogo un m. per ciò che si è compiuto di bene e un ‘demerito’ per ciò che si è compiuto di male (➔ etica).
La dottrina del m. dell’uomo nella vita religiosa e morale, intimamente collegata con la dottrina della grazia e della giustificazione, si è ...
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Teologo luterano (Grevesmühlen 1586 - Rostock 1629), nipote di Paul; prof. di teologia a Rostock (1614), per influsso dello zio sostenne vivacemente l'indirizzo biblico dei discepoli di Melantone dedicandosi [...] all'esegesi dei testi sacri. Pur attenendosi fondamentalmente in questa indagine alle basi filologiche, non negò il valore etico-religioso della Scrittura; tuttavia l'esplicita libertà con la quale, nelle Exercitationes biblicae (1619), sostituì le ...
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Poeta e scrittore mistico spagnolo (Belmonte, Cuenca, 1527 - Madrigal de las Altas Torres, Ávila, 1591). Ripensò la dottrina mistica e fu poeta delle solitudini e dei silenzi, ricercando nelle sue Poesie [...] ) la presenza di Dio in ogni cosa. Scrisse in prosa De los nombres de Christo (1583) e l'opera di edificazione etico-religiosa La perfecta casada (1583).
Vita
Fece professione religiosa nel 1544 a Salamanca, nella cui università ottenne nel 1561 la ...
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Atteggiamento spirituale in cui lo spirito individuale trova risposta al senso del suo essere e la piena esplicazione delle proprie capacità nella contemplazione e nel ‘contatto’ con la realtà del divino [...] nell’ambito delle differenti esperienze mistiche); ha varia fisionomia anche secondo l’accentuazione del suo aspetto speculativo o etico-pratico.
Si dice m. anche la dottrina relativa alla possibilità di attingere il divino attraverso un’esperienza m ...
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Atto religioso con cui si cerca di calmare l’ira e di conciliare il favore della divinità.
In storia delle religioni, il presupposto della p. è che il soggetto (che può essere sia un individuo sia una [...] comunità, per es. lo Stato) si consideri colpevole di qualche infrazione di ordine rituale o, nelle religioni a contenuto etico, di ordine morale. Nelle religioni di tipo primitivo o arcaico non è affatto necessario che il soggetto abbia la coscienza ...
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confucianesimo
Il sistema di dottrine elaborate da Confucio e dai suoi successori, che costituisce l’asse del pensiero cinese classico. Il c. non viene considerato come una religione, mancando dell’interesse [...] , che appare invece più tardi nel neoconfucianesimo con Zhu Xi e Wang Yangming, ma piuttosto come un sistema morale ed etico, che mira a mantenere l’ordine sociale e politico. All’armonia nella società e nello Stato corrisponde quella universale ...
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etico1
ètico1 agg. [dal lat. ethĭcus, gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος «costume»] (pl. m. -ci). – 1. a. Dell’etica, che concerne i costumi, il comportamento morale: problema e., concezioni, leggi e.; principî e., ecc. b. Che ha, per sé stesso, un’essenza...
etico2
ètico2 agg. [dal gr. ἑκτικός «abituale, continuo», come attributo di πυρετός «febbre»] (pl. m. -ci), ant. – Tisico; anche sost.: Faceva lui tener le labbra aperte Come l’etico fa (Dante). Febbre e., quella caratteristica della tisi...