Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] dipende dalla loro forma logica o dal significato dei termini componenti, e sintetiche, il cui valore di verità dipende dall’esperienza. Se dunque le prime acquisiscono un determinato significato per il fatto di fare parte di un certo linguaggio, le ...
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Filosofo italiano (Pozzuolo, Perugia, 1912 - Tuoro sul Trasimeno 1995); prof. univ. dal 1953, insegnò filosofia teoretica nell'univ. di Bologna. Il suo pensiero, sotto l'influsso dell'ontologismo di P. [...] Carabellese, accolse anche motivi schopenhaueriani e heideggeriani, e s'incentrò sul concetto dell'esperienza cristiana come "ascesi di coscienza". Opere principali: Noluntas (1941); Schopenhauer (1942); Spinoza (1946); L'ascetica di Heidegger (1949 ...
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Filosofo italiano (Pistoia 1910 - Roma 1989), dapprima prof. di storia della filosofia moderna e contemporanea nell'univ. di Trieste, poi di filosofia della politica nell'univ. di Roma. In gioventù subì [...] l'influenza del pensiero di J. Maritain; nel decennio 1935-45 visse l'esperienza della "sinistra cristiana", dei cui presupposti filosofici fece poi (1945-48) una critica. La sua riflessione interpreta il significato della crisi della civiltà ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] in realtà è invito ad affrontare lo stato di fatto come problema da superare.
Se il sec. XIX, sotto la diretta esperienza della rivoluzione francese, preferì considerare l'uomo più come creatura che come creatore della storia, il sec. XX, già ai suoi ...
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BRUNO, Giordano (Philippus Brunus Nolanus; Iordanus Brunus Nolanus, il Nolano)
Giovanni Aquilecchia
Nacque a Nola, nel Regno di Napoli, nel gennaio o febbraio 1548, figlio di Giovanni Bruno, uomo d'arme, [...] "accapare forsi alcuna lettura" (Doc. veneti, X): programma illusorio, suggeritogli forse dalla politica papale e dalla contemporanea esperienza di Francesco Patrizi. Il 21 maggio, allo scopo di far stampare a Francoforte alcune sue opere, inedite e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Ermeneutica e pensiero debole
Costantino Esposito
La prima filosofia ermeneutica in Italia
Nella sua versione più diffusa a livello mondiale, l’ermeneutica è una tendenza di pensiero che parla soprattutto [...] della nostra mente che permettono di conoscere il mondo naturale) con l’ontologia, che ci è accessibile invece anche solo nell’esperienza comune di ogni giorno (io posso benissimo bere un bicchier d’acqua o bagnarmi con essa anche senza sapere che la ...
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Filosofo (Vienna 1873 - Los Angeles 1942), figlio di Theodor; prof. (1920-34) a Vienna; nel 1938 emigrò a New York. Sotto l'influsso dell'empiriocriticismo di R. Avenarius e E. Mach propugnò un "patempirismo", [...] in cui la realtà viene risolta nel complesso dei dati dell'esperienza e delle loro relazioni affettive: Welt anschauungslehre (I-II, 1905-08); Das Problem der Willensfreiheit (1907); Über Sinn und Sinngebilde (1929). Seguendo la tradizione del padre, ...
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Scienza greco-romana. Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Jim R. Hankinson
Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Con le sue riflessioni sui limiti della conoscenza umana, [...] atomi indivisibili che agiscono l’uno sull’altro nel vuoto («ciò che non è») per produrre gli oggetti visibili della nostra esperienza ordinaria (DK 68 A 37-38).
Tali spiegazioni, al di là delle differenze, concordano nell’affermare che il mondo è in ...
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Filosofo statunitense della scienza (n. 1924 - m. Cortland 1967). Professore alla Indiana Univ. e quindi alla Yale Univ. Elaborando in modo originale temi del secondo Wittgenstein, ha sostenuto la implausibilità [...] della distinzione neoempiristica tra linguaggio osservativo e linguaggio teorico, sottolineando il carattere teorico-concettuale dell'esperienza. Critico della tradizione che identifica con l'induzione la razionalità scientifica, ha inoltre ravvisato ...
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Filosofo inglese (Haddington 1872 - Weybridge 1940). Prof. (1902-24) all'univ. di Aberdeen, e dal 1924 vicecancelliere dell'univ. di Leeds. Studioso di Hegel (Origin and significance of Hegel's logic, [...] 1901) e suo traduttore (Hegel's phenomenology of mind, 2 voll., 1910), passò, dopo la tragica esperienza della prima guerra mondiale, da un idealismo assoluto, originale elaborazione dello hegelismo (An outline of the idealistic construction of ...
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esperienza
esperiènza (ant. esperiènzia, speriènza, speriènzia) s. f. [dal lat. experientia, der. di experiri: v. esperire]. – 1. a. Conoscenza diretta, personalmente acquisita con l’osservazione, l’uso o la pratica, di una determinata sfera...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...