positivo /pozi'tivo/ [dal lat. tardo positivus "che viene posto" (usato soprattutto nel sign. gramm.), der. di ponĕre "porre"]. - ■ agg. 1. a. (filos.) [che è stato stabilito per istituzione divina o umana: [...] stato normale] ↔ comparativo, superlativo. 2. (estens.) a. [di fenomeno, evento e sim., che è dato dall'esperienza: conoscenza, certezza p.] ≈ accertato, assodato, concreto, effettivo, fondato, reale, tangibile, vero, [di scienza] esatto. ↔ astratto ...
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semplice¹ /'semplitʃe/ (ant. simplice) [lat. simplex simplĭcis, comp. di sem(el) "una volta", e tema di plectĕre "piegare"; quindi "piegato una sola volta"]. - ■ agg. 1. a. [che è costituito da un solo [...] ornato, ricercato. ↑ ampolloso, declamatorio, magniloquente, retorico, ridondante. 4. (fig.) a. [di persona, che ha poca esperienza del mondo, privo di malizia e sim.: una ragazza s.] ≈ inesperto, ingenuo. ↑ candido, sprovveduto. ↔ accorto, avveduto ...
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fondare [lat. fundare, der. di fundus "fondo²"] (io fóndo, ecc.). - ■ v. tr. 1. (edil.) [gettare le fondamenta di un edificio, per lo più assol.: un terreno su cui si fonda molto bene] ≈ costruire, edificare. [...] sciogliere. b. [dare un fondamento a qualcosa, con la prep. su del secondo arg.: f. il ragionamento sull'esperienza] ≈ appoggiare, basare, poggiare. ‖ imperniare, incentrare. ■ fondarsi v. rifl. [assumere qualcosa come fondamento, con la prep. su: f ...
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semplicità (ant. simplicità) s. f. [dal lat. simplicĭtas -atis, der. di simplex "semplice¹"]. - 1. [caratteristica di ciò che è costituito da un solo elemento] ↔ complessità. 2. a. (estens.) [con riferimento [...] , [con riferimento a opere d'arte o letterarie] Ⓣ (crit.) preziosismo. ↑ sfarzosità, sontuosità. 3. (fig.) a. [poca esperienza del mondo, mancanza di malizia e sim.: s. d'animo] ≈ ingenuità. ↑ candore, sprovvedutezza. ‖ inesperienza. ↔ furbizia ...
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senior /'sɛnjor/ agg. lat. [compar. di senex "vecchio"] (pl. seniòres), usato in ital. come agg. - 1. [più vecchio, posposto a nomi propri per distinguere colui che è nato prima in casi di omonimia all'interno [...] a una categoria superiore sulla base di requisiti tecnici o per l'età] ↔ junior. 3. (prof.) [aggiunto alla qualifica professionale, di maggiore anzianità e quindi di più lunga esperienza, di più provata capacità e sim.: ingegnere s.] ↔ junior. ...
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cicatrice s. f. [dal lat. cicatrix -icis]. - 1. (med.) a. [tessuto di guarigione su ferite e lesioni di tessuti sia animali sia vegetali]. b. [segno che rimane sulla pelle nel luogo di una ferita rimarginata: [...] una c. gli tagliava il sopracciglio] ≈ ‖ ferita, squarcio, taglio. 2. (fig.) [traccia lasciata nell'animo da un'esperienza dolorosa] ≈ ferita, lacerazione, marchio, segno. ...
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pratica /'pratika/ s. f. [femm. sost. dell'agg. pratico; cfr. il gr. praktikḗ (epistḗmē) "(scienza) pratica"]. - 1. a. [attività volta a un risultato concreto in un certo campo: certe cose s'imparano solo [...] si acquista con la consuetudine: mostrare una certa p.] ≈ abilità, capacità, competenza, conoscenza, esperienza. ‖ dimestichezza, familiarità. ↔ inabilità, incapacità, inesperienza, inettitudine. ● Espressioni: avere pratica (di qualcosa) [mostrare ...
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praticone /prati'kone/ s. m. [der. di pratica] (f. -a), spreg. - [chi esercita un mestiere, un'arte e sim. basandosi sull'esperienza pratica in modo approssimativo] ≈ praticante. ‖ facilone. ...
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Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), e l’ e. interna, o percezione dei...
esperienza
Alessandro Niccoli
Il vocabolo ricorre 16 volte nel Convivio e 10 nella Commedia.
Nella sua accezione più generale, D. lo usa con il significato di " conoscenza diretta ", personalmente acquisita mediante l'osservazione, la consuetudine...