Nel 1911, il filosofo Hans Vaihinger pubblica “La filosofia del come se”. Quest’opera è il manifesto del finzionalismo, la teoria filosofica secondo la quale tutte le presunte conoscenze dell’uomo sono [...] finzioni, ovvero artifici messi in atto dalla psiche per orientarsi nel mondo, gestire i fatti dell’esperienza e preservare l’organismo da una realtà ostile e complessa. Il caso finzionale più emblematico e affascinante è il concetto di libertà. In ...
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Nel 1932, in un’intervista con uno dei più noti giornalisti europei, Emil Ludwig, Mussolini parve riconoscere delle vere e proprie similitudini tra la rivoluzione fascista in Italia e la coeva rivoluzione [...] Camera del 7 giugno 1924, a pochi giorni dal rapimento di Matteotti, Mussolini invitò alla ricerca di una sintesi feconda e vitale delle due grandi esperienze rivoluzionarie russa ed italiana.
Secondo le coeve interpretazioni di Giovanni Gentile l ...
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La relazione con il mondo e con noi stessi è permessa da un senso molto particolare: la propriocezione. La perdita di questo sesto senso, dimenticato e invisibile, può provocare degli effetti imprevisti [...] e inimmaginabili. Un senso talmente fondamentale per la nostra esperienza che ha stimolato anche le riflessioni filosofiche di uno dei maggiori pensatori del XX secolo: Edmund Husserl. ...
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Come fu possibile, all’inizio del XX sec., mettere in discussione un concetto intuitivo e rassicurante come quello dell’identità individuale? La riflessione sulla frammentazione della coscienza ebbe inizio ben prima della disgregazione freudiana in Ego, Es e Super Es: i cosiddetti «maestri del sospetto», attori della crisi epistemologica del primo Novecento, diffusero nell’immaginario collettivo europeo ...
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La storia della metafisica occidentale, al di là di tutte le differenze specifiche proprie di autori, periodi e contesti culturali diversi, ha sempre avuto, dall’antichità all’epoca moderna, una caratteristica [...] il mondo sia costituito da enti che persistono nel tempo appare essere particolarmente intuitiva e coerente con la nostra esperienza quotidiana.
Non c’è allora da stupirsi se già in Aristotele la categoria fondamentale per lo studio della realtà ...
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Qual è il ruolo della filosofia trascendentale kantiana oggi, a più di duecento anni dalla pubblicazione della Critica della ragion pura? A rispondere sono alcuni studi neurocognitivi i cui risultati ci [...] e numero costituiscono quindi un sostrato comune a tutti gli uomini, un fattore che non si apprende con il supporto dell’esperienza e che non deriva da essa ma la precede e consente a ogni uomo una prima e imprescindibile percezione del dato, quindi ...
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Un'utopia neoplatonica
Vi sono molte espressioni, nel nostro parlato quotidiano, inerenti alla memoria e alla sua visibilità: quando si vuole, ad esempio, spingere qualcuno a ricordarsi qualcosa lo si [...] , detto Delminio (1480-1544), che avvicinò la memoria, come noi abbiamo fatto prima, ad una diffusa esperienza visiva, ovviamente non all’esperienza cinematografica ma, mutatis mutandis, a quella teatrale; suo progetto era quello di erigere un vero e ...
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«[…] Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive. [...] la novità della letteratura distopica di metà Novecento. Non si ha più la satirica descrizione dei Gulliver’s Travels o l’avventurosa esperienza de The Time Machine di H. G. Wells, la narrazione non è più data da un occhio esterno che osserva, con ...
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«Ciò che è sinistro, o terribile, non tradisce mai: lo stato al quale conduce è sempre l’illuminazione. E soltanto questa condizione di brutale consapevolezza ci permette di cogliere a pieno il mondo, [...] ma deve piuttosto la sua efficacia al fatto di essere il potenziamento di un’ambiguità già presente nell’esperienza abituale. Ciò significa che il perturbante, lungi da essere una semplice suggestione percettiva, ha piuttosto una portata esistenziale ...
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Ognuno di noi ha sentito dire almeno una volta nella vita il detto «i morti non parlano». Siamo sicuri però che sia davvero così? Forse no. Da tempo, infatti, gli storici si chiedono quanto i morti possano [...] sui vivi, soprattutto in merito all’esperienza bellica. Secondo Hillman, la guerra è uno di quei temi mitici «che attraversano i tempi e sono senza tempo» e uno dei «grandi universali dell’esperienza», che ha perciò caratterizzato ogni epoca ...
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esperienza
esperiènza (ant. esperiènzia, speriènza, speriènzia) s. f. [dal lat. experientia, der. di experiri: v. esperire]. – 1. a. Conoscenza diretta, personalmente acquisita con l’osservazione, l’uso o la pratica, di una determinata sfera...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), e l’ e. interna, o percezione dei...
esperienza
Alessandro Niccoli
Il vocabolo ricorre 16 volte nel Convivio e 10 nella Commedia.
Nella sua accezione più generale, D. lo usa con il significato di " conoscenza diretta ", personalmente acquisita mediante l'osservazione, la consuetudine...